In vista della chiusura il 31 dicembre del centro-bricolage
Castorama (recentemente acquisito dal gruppo Leroy Merlin), nel
quartiere Lame, la proprietà ha comunicato il
licenziamento di decine di lavoratori a tempo determinato e la fine
delle trattative.
Si adduce come motivo della serrata l'intervento dell'autorità
Antitrust in relazione all' "abuso di posizione dominante" (direttiva
CEE, recepita con la legge 287 del 1990) nel settore bricolage - "fai
da te" del gruppo francese Leroy Merlin, leader assoluto del segmento
con 56 punti vendita e un fatturato di oltre 816 milioni di euro (dati
2007).
Questo gruppo appartiene a una sorta di associazione affaristica in
mano alla famiglia Mulliez (patrimonio di oltre 25 miliardi di euro),
le cui società (tra le quali ad esempio oltre a Leroy Merlin,
Auchan, Décathlon, Kiabi, Flunch, Brico Center) non presentano i
bilanci da anni, evadono le tasse, ipersfruttano i quasi 300.000
salariati che vengono sottoposti ad orari di lavoro disumani
nonché sottoposti a minacce e violenze psicologiche e non solo.
In risposta ai licenziamenti è stato indetto uno sciopero il 29
novembre nel centro Leroy Merlin di Casalecchio di Reno (BO) dove
un risoluto gruppo di diverse decine di precari di
Castorama-Lame, lavoratori Leroy Merlin e compagne-i solidali ha tenuto
il blocco degli ingressi per quasi due ore.
Come effetto, e considerata anche l'ampia solidarietà dei
numerosi clienti del centro, la dirigenza ha deciso di riaprire le
trattative... la lotta continua
M@
Sarà reintegrato il carrellista licenziato un anno fa
dall'Ikea. Nella giornata del 25 novembre, il tribunale del lavoro di
Brescia si è espresso a favore della riassunzione a tempo
indeterminato presso Ikea Brescia del lavoratore Belmadani Azzedine,
espulso dall'azienda nell'agosto 2008 assieme a tutto il comparto
carrellisti, causa il cambio dell'appalto dell'impresa interinale che
gestiva il servizio. La sentenza di oggi sancisce la vittoria della
vertenza sindacale contro Ikea Brescia, durata più di tre mesi
con presidi continui all'esterno del negozio ed altre iniziative di
lotta. La battaglia sindacale, messa in campo dal collettivo di
lavoratori autorganizzato "Senzatemponedenaro",
federato all' Unione sindacale italiana di Brescia, ha dato i suoi frutti.
Manuel, USI Brescia
Il 26 novembre si è tenuto a Coccaglio (BS) un corteo
antirazzista contro White Christmas l'iniziativa razzista lanciata da
Franco Claretti, sindaco leghista del paese. Dietro al nome
apparentemente innocuo si nasconde una politica ben precisa, nazista.
Come chiamare altrimenti la caccia e il rastrellamento sistematico di
immigrati nella cittadina del bresciano iniziato il 25 ottobre? Il
sindaco stesso ha dichiarato di voler «iniziare a fare un po' di
pulizia». Tutto, dal lessico alle azioni, è permeato dal
razzismo dilagante nella nostra società. Sulla sistematica
esclusione dei migranti, sul ruolo non secondario della Lega nel
cavalcare e nel fomentare questa ondata xenofoba, e sui processi
mediatici entro cui si inserisce il discorso razzista, innescando un
circuito chiuso che si autoalimenta, la tautologia della paura, risulta
ancora valida l'analisi di Dal Lago nel suo Non-persone. L'iniziativa
del sindaco di Coccaglio, presentata alla convention dei sindaci
leghisti presenziata dal ministro Maroni, lungi da avere qualche
connotazione folkloristica, si inserisce in un progetto ben preciso che
vede nella sistematica criminalizzazione ed esclusione del diverso, un
mezzo per il mantenimento dell'ordine sociale da parte
dell'autorità, oggi in grave pericolo a causa della crisi. Il
razzismo, quindi, ancora una volta come mezzo privilegiato del potere
per continuare a mantenere il controllo su una società ormai al
collasso. Innescare e fomentare una guerra tra poveri, indicare
nell'Altro il "nemico comune" è uno dei modi che ha lo Stato per
mantenere stretta la morsa del controllo sulle persone. La storia
dell'avvento del nazismo, tra le altre, ce lo insegna.
Per opporsi a questo stato di cose, a Coccaglio si è tenuta una
manifestazione che ha visto una vasta partecipazione: almeno 2.500
persone di cui circa un terzo migranti. Fin dal primo pomeriggio a
Coccaglio diverse centinaia di attivisti erano scesi in piazza, mentre
a Brescia altri bloccavano i treni in segno di protesta, visto il
divieto a far partire il treno per Coccaglio da parte della dirigenza
delle ferrovie. Finalmente il treno viene lasciato partire e alle 16 il
corteo inizia a sfilare per le vie di Coccaglio, blindate dalla
massiccia presenza delle forze dell'ordine. Malgrado il clima pesante e
il paese fortemente militarizzato, la manifestazione si svolge senza
incidenti dimostrando che la diffidenza di alcuni cittadini e
commercianti con i negozi chiusi alimentata dai media era del tutto
immotivata. Dopo aver sfilato davanti al municipio, il corteo si
è diretto alla stazione dove, dopo alcuni momenti di tensione
con le forze dell'ordine, i militanti hanno potuto prendere il treno
del ritorno. Il successo della manifestazione è stata una
risposta molto netta della società civile, associazioni,
sindacati, cittadini comuni al delirio e all'isteria razzista che
investe la nostra società.
RedB