Ci aspettavamo qualcosa, ma stasera
(7/12 data di chiusura di questo numero 44 del 2009) sono filtrate
anticipazioni delle dichiarazioni rese da GianAdelio Maletti.
Per i giovani ripetiamo che questo personaggio è chiave della strategia della tensione.
All'epoca dei fatti, già con il grado di generale, era a capo
dell'ufficio D del SID, l'allora servizio interno difesa; cioè
la più alta struttura dello Stato preposta alla sua difesa. Oggi
Maletti sembra confermare quello che fino a ieri mattina si è
ostinato a negare: la strage era (ed è) di Stato.
Nelle volute fumose tipiche di questi personaggi, il Maletti, propone
di seguire la strada della "sovranità limitata", adducendo
ingerenze USA; questa è verità storica che nulla toglie
alle responsabilità sue, dei suoi pari e dei suoi superiori
(quindi i capi di governo ed i presidenti della Repubblica) circa il
fatto di aver dato sostegno e copertura (nonché collegamenti e
mezzi) ai fascisti di Ordine Nuovo, di Avanguardia Nazionale e del MSI.
Le questioni che erano in ballo riguardavano la tenuta del sistema (il
capitalismo), la collocazione internazionale dell'Italia (la NATO),
l'ordine costituito (il sistema dei partiti).
Sono quegli elementi chiave della controinformazione che si produsse
attorno al libro "la Strage di Stato" e che hanno costituito, per noi,
la verità storica. La notizia, quindi, c'è. Uno dei
massimi esponenti della struttura di allora comincia a dire che questa
verità storica (sempre negata dal centro-destra) è
verità giuridica. Nelle pagine interne di questo numero doppio
trovate un po' di questa storia che ricostruisce la memoria di chi "non
dimentica".
Non mancheremo di ritornare sull'argomento la settimana prossima.