Umanità Nova, n.44 del 13 dicembre 2009, anno 89

I maiali c'entrano


Che i maiali c'entrassero con l'influenza suina si era capito anche solo dal nome. Ma forse non si tratta dei maiali ai quali all'inizio tutti hanno pensato.
Già, perché molti, soprattutto tra medici ed infermieri, hanno capito che i maiali, in questa faccenda, sono altri. Infatti proprio queste categorie, tra quelle indicate per una prima vaccinazione, fanno registrare un clamoroso "no" al cocktail anti-suina, arrivando a percentuali attorno all'80% in Italia. Un fenomeno comune a tutti i Paesi a quanto pare, anche se con percentuali variabili. Negli States si arriva ad un 60%, nonostante il vaccino americano sia migliore del nostro (già perché la globalizzazione è riuscita a rendere possibile che un indiano pranzi in un Mc Donald's, ma evidentemente ha ancora qualche lacuna riguardo rendere la salute e il benessere uno standard a livello globale).
Non c'è da stupirsi in fondo, soprattutto nel nostro paese, visto che da una parte quotidiani e telegiornali terrorizzano le persone fornendo dati a dir poco allarmanti su morti e contagiati da questa nuova influenza, mentre dall'altra parte appare Topo Gigio, come testimonial del Ministero della Salute, che ci invita alla calma, consigliandoci pochi ed efficaci accorgimenti come aprire le finestre per cambiare spesso l'aria o lavarci spesso le mani. È facile comprendere che c'è qualcosa che non quadra.
La motivazione principale che induce gli "addetti ai lavori" di tutto il mondo a rifiutare il vaccino, è la preoccupazione per gli effetti collaterali. Cosa che non meraviglia affatto una volta che si viene a conoscenza che il vaccino contiene, per citare qualche sostanza, antigelo, formaldeide, squalene e mercurio (timerosal). Il mercurio è un metallo pesante estremamente tossico. Non a caso è stato eliminato persino dai vecchi termometri. Se è pericolo maneggiarlo dentro a un tubicino di vetro, possiamo immaginare quanto lo sia iniettarlo nel corpo. Lo squalene è invece famigerato per essere connesso alla Sindrome del Golfo che colpì i veterani della guerra del '91 a cui venne inoculato un vaccino anti-antrace. È una sostanza di per sé innocua, già presente nel corpo umano, ma se inoculata sottocute può causare la produzione di anticorpi contro lo squalene stesso; risiedendo in gran parte nel sistema nervoso possiamo immaginare quali danni questo possa causare. Le due sostanze citate assieme ad altri additivi contenuti nel vaccino contro l'influenza A (H1N1) sono altamente pericolosi per la salute, gli effetti collaterali sono svariati e possono arrivare anche alla morte del soggetto. Uno degli effetti collaterali di cui più si parla è l'autismo. Ancora oggi sono in corso cause contro i governi che hanno vaccinato persone poi diventate autistiche intentate da genitori ed amici di queste ultime.
Considerando questi pericoli per la salute, tenendo presente anche che già sono morte delle persone a causa del vaccino (12 in Svezia, 2 in Germania e 2 in Cina – dati scampati alla censura), ci viene da pensare che se i governi del mondo stanno adottando questa campagna di vaccinazione così imponente, affrontando anche costi altissimi in termini di acquisto di vaccini e mobilitazione di strutture e personale per inocularlo ai cittadini, allora questa influenza deve essere davvero pericolosa! Ma è veramente così?
Dando un'occhiata ai dati ufficiali pare proprio di no! Per quanto le campane d'allarme abbiano strillato ai quattro venti la pericolosità di questa influenza, i dati mostrano che sia la mortalità che la capacità di diffusione e contagio del virus è pressoché identica a quella dell'influenza stagionale per le fonti ufficiali, o addirittura largamente inferiore per molti altri medici, ricercatori ed epidemiologi.
Un grafico apparso sull'American Journal of Public Health e riproposto da Der Spiegel in occasione dell'intervista all'epidemiologo Tom Jefferson, dimostra che, prendendo in esame 100.000 decessi per sintomi influenzali, quasi la metà di questi (46%) erano stati causati da un virus sconosciuto, e solo il 7% dal virus dell'influenza (non stiamo parlando specificatamente di influenza suina, ma di un generico virus influenzale). Se a questo dato associamo il fatto che il test per determinare la presenza del virus A (H1N1), sia nei casi di decesso sia di guarigione da sintomi influenzali, non viene quasi mai effettuato per motivi di costo, appare chiaro che le casistiche allarmanti pubblicate a destra e manca in tutti i TG e giornali sono palesemente artificiose.
Eppure è proprio su questi dati che gli organismi ufficiali e i governi stanno facendo leva per accelerare la vaccinazione di massa, chiudendo un occhio (forse anche due) sugli effetti collaterali distruttivi che questa potrebbe avere e sulla grave mancanza di importanti test a cui il vaccino non è mai stato sottoposto a causa della fretta con cui è stato prodotto. Nonostante possa apparirci inverosimile che si inizi una campagna di vaccinazione di tale portata senza che il vaccino sia stato seriamente testato, è emblematica la reazione del governo polacco che si rifiuta ufficialmente di inoculare il virus ai suoi cittadini con la motivazione che questo è stato testato solo su adulti e in perfetta salute. Inutile sottolineare che è praticamente inutile un test di questo tipo per un vaccino che sarà iniettato soprattutto a bambini, donne incinte, anziani e persone con particolari patologie che potrebbero rendere più pericolosa l'influenza. Senza contare che molti degli effetti collaterali si riscontrerebbero nel medio/lungo periodo, cosa che i recenti test non possono evidentemente rilevare. Non c'è da stupirsi quindi che le compagnie farmaceutiche stiano vendendo questo "elisir" esclusivamente dietro la copertura dei governi, evitando i rischi del mercato e obbligando i vaccinati a firmare un documento che li solleva da qualunque responsabilità, in caso di effetti collaterali.
Al di là di tutte le pesanti domande che rimarranno senza risposta, alla fine di questo articolo, forse riuscite a dare un nuovo significato all'influenza suina: gli influenzati siamo noi... influenzati da un'informazione barbara e assolutamente di parte, asservita a molti scopi eccetto quello di informare. E forse avete anche capito chi sono i "suini".

FRANOM

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