Continua la censura del film Agorà del regista spagnolo
Alejandro Amenabar uscito nelle sale spagnole americane e francesi ma
di cui in Italia nessuno ha acquistato i diritti. La cosa purtroppo
risulta abbastanza scontata visto che il film rappresenta un ritratto
di Ipazia, la prima donna riconosciuta come matematica, inventrice tra
l'altro dell'astrolabio e del planisfero, che simboleggia l'episodio
più emblematico di contrapposizione tra cristianesimo -
religione di stato nel contesto del declino dell'impero Romano - e
neopaganesimo, di cui venne accusato Ipazia e che provocò il suo
assassinio ad Alessandria d'Egitto su mandato del patriarca locale.
Dopo un'inchiesta, il caso venne archiviato «per mancanza di
testimoni». A spiegazione del boicottaggio non può
certamente essere addotto lo scarso interesse commerciale dell'opera,
visto l'ottimo afflusso di pubblico nelle sale spagnole; si può
invece affermare, senza troppe possibilità di essere subito
smentiti, che "oggi" la chiesa tenta nuovamente l'opera di
cancellazione di questa figura scomoda che rappresenta lo scontro tra
l'integralismo religioso e tutto ciò che ne è al di fuori
e ne fa denuncia.
Alex