Novant'anni e non li dimostra.
Così vorremmo poter dire di Umanità Nova, storico
giornale d'informazione anarchica in lingua italiana fondato nel
febbraio 1920 da Errico Malatesta; un giornale che da quotidiano
è passato clandestino attraverso la drammatica, ma combattiva,
lotta contro il fascismo, per poi riaffacciarsi settimanalmente nei
lunghi anni della prima repubblica con l'orgoglio di difendere la
propria identità anarchica contro le trame oscure di uno stato
stragista, riaffermando la propria alterità a qualsiasi sistema
mediatico che oggigiorno caratterizza l'esteriorità del potere
della seconda repubblica.
Una voce fuori dal coro, attenta a riflettere le istanze libertarie e
refrattarie a qualsiasi dominio presenti nella società in tutti
gli ambiti in cui lo scontro di classe non ha mai cessato di esistere:
dalla scuola al quartiere, alla fabbrica, alle relazioni fra soggetti
differenti. Ma, soprattutto, un mezzo di comunicazione che ha legato al
suo passato – e lega al suo presente – la voglia di agire per
trasformare l'Umanità con la speranza di una Nuova pratica della
libertà da sperimentare subito ed ora, in grado di sottrarre
spazio e tempo a qualsiasi forma gerarchica, autoritaria, repressiva.
Adesso, più di prima, disponiamo di mezzi e di strumenti che ci
consentono di avvicinarci sempre più alla comunicazione
orizzontale, decentrata, autogestionaria. Lo sperimentiamo noi, lo
sperimentano altri. Di queste esperienze di cui settimanalmente
verifichiamo la potenzialità in qualità di redattori,
lettori, diffusori di Umanità Nova, vogliamo apertamente
discuterne in questo incontro per comprendere quali possibilità,
quali opportunità gli anarchici al tempo di internet hanno a
disposizione per poter essere più incisivi – e non solo
tempestivi – nel campo della comunicazione.
Sì, nonostante le gabbie, le museruole e le censure che i poteri
cercheranno in tutti i modi di applicare contro il futuro
inevitabilmente anarchico della comunicazione, crediamo che il futuro
della comunicazione anarchica – quel futuro che Umanità Nova
già adesso vuole incarnare – non potrà che offrire
occasioni per inventare e sperimentare forme e modi di un agire
collettivo davvero rivoluzionario, in quanto l'uso che sapremo fare dei
mezzi di comunicazione – per quanto strumenti al servizio del potere –
potrà condurci su nuovi terreni dove praticare la libertà
delle parole. Del resto, proibirsi l'uso di una sola parola è
rinunciare ad un'arma utilizzata dai nostri avversari.
Ci troviamo domenica 14 marzo a Roma, alla Casetta Rossa, in via G. B.
Magnaghi 14, angolo via I.Persico, alle ore 10 per un'assemblea aperta
con la redazione di Umanità Nova. Metro B fermata Garbatella
http://www.casettarossa.org/ per le mappe stradali
il collettivo redazionale di Umanità Nova