13 novembre 1997





QUESTA VOLTA FARANNO I CONTI CON NOI!
Il 16 novembre siamo chiamati ad eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo consiglio comunale. I Centri Sociali non si candidano e non intendono pronunciarsi sul merito della scelta/non scelta elettorale.
La politica e la pratica degli spazi autogestiti sono estranee ai meccanismi politici che partono dall'alto e si concretizzano in calcoli elettorali. Il nostro agire è fatto di lavoro quotidiano nei quartieri, di autogestione, azione diretta e crediamo che il protagonismo non si esprima nel voto, ma nel tentare di rispondere in prima persona ai propri bisogni, con l'autorganizzazione.
Tuttavia i centri sociali, gli spazi liberati rappresentano luoghi dove è realmente possibile pensare/costruire una città a misura di chi la vive, laboratori per la realizzazione di una società dei diritti, di liberi ed uguali.

QUESTA NON E' L'UNICA GENOVA POSSIBILE!
Imponiamo la nostra idea di città alla prossima amministrazione.
Il nostro programma elettorale non ha candidati, ma è fatto di contenuti e pratiche, di discussione e azione diretta.

Immigrazione: Spesso associata allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stata sino ad ora il pretesto per le amministrazioni di questa città per militarizzare il Centro Storico ad uso e consumo dei bottegai della zona e della malavita locale. Sino a che gli immigrati non verranno considerati come cittadini, sino a quando non si smetterà di gestire l'immigrazione con ottica emergenziale, non si potrà costruire una società della convivenza.

Antiproibizionismo: Basta con le politiche proibizioniste che hanno fallito producendo morte, sofferenza, controllo sociale e tanta ricchezza per le narcomafie. L'"emergenza" droga può essere affrontata a Genova, con il suo triste primato di overdose, in modo diverso. La gravità del problema, la ricchezza di risorse tecniche ed intellettuali, le esperienze sociali e di strada che lavorano sul territorio di questa città, rendono possibile una prova di coraggio, attraverso politiche di riduzione del danno per le sostanze "pesanti" e liberalizzazione dei derivati della cannabis. La militarizzazione del territorio, lo spaccio controllato dovranno finire assieme all'emergenza che li produce.

Spazi sociali e aree dismesse: Abbiamo dimostrato che attraverso la lotta è possibile imporre un riutilizzo sociale delle aree dismesse. Crediamo che ancora tante siano le zone della città dove sia utile e possibile una vertenza per l'autogestione, contro il degrado e la speculazione. Pensiamo, ad esempio, alla ValBisagno e al Centro Storico.
Vogliamo che chi governerà la città in futuro sappia avviare un rapporto con i centri sociali in termini di riconoscimento politico e fine della repressione.

Expo': L'Expo' si è rivelato una enorme speculazione, una parte di città blindata. L'Expo' va restituito realmente ai cittadini abbattendo quegli odiosi cancelli, invertendo la logica del profitto che lo gestisce, chiedendo più verde, più attrezzature, servizi meno costosi di quelli attuali, la possibilità di accedere alle aree del porto antico per organizzare manifestazioni, concerti, privilegio concesso a pochi e a prezzi salati.

Di questo e di altre cose (trasporti, servizi e reddito) parleremo in un'ASSEMBLEA PUBBLICA GIOVEDI' 13 NOVEMBRE alle ore 21.30 al centro sociale ZAPATA.


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