Abbattere i muri...distruggere le gabbie...per una Europa dei diritti

giugno 2000




Quello che segue è il testo di un appello per una manifestazione internazionale da tenersi in Italia a Genova, nell'anno 2001 quando nel mese di giugno vi verrà tenuto il vertice del G8

Uno nuovo spettro si aggira per l'Europa: è l'immigrato clandestino, il rifugiato, il profugo, incarnazione di un'umanità invisibile e senza diritti. Tutte le potenze della vecchia Europa sono alleate nel cacciarlo e nel respingerlo, in una crociata concordata a Schengen tra laburisti inglesi, popolari spagnoli, democratici italiani e poliziotti tedeschi. Schengen è il surrogato di una politica europea dell'immigrazione, è un vuoto di idee e di proposte circondato da un cordone sanitario tutto poliziesco e militare. La tendenza a risolvere in polizia i problemi posti dall'immigrazione non è solo europea, ma è uno dei tratti salienti dei processi contemporanei di "globalizzazione". L'abbattimento delle barriere alla circolazione delle merci e dei capitali si accompagna alla moltiplicazione dei confini contro donne e uomini in fuga dalla miseria, dalla guerra, da tirannidi sociali e politiche: dalle "frontiere esterne" dell'Unione europea fino al confine tra Stati uniti e Messico, passando attraverso i nuovi argini contro la mobilità di donne e uomini sorti attorno ad Hong Kong, al sud della Cina, ai paesi del sud-est asiatico investiti dalla crisi del '97.

Il mondo che, dopo l''89, si sarebbe dovuto progressivamente unificare nel segno del "dolce commercio" e oggi della "new economy", si presenta perciò diviso da vecchi e nuovi confini. Confini esterni, in primo luogo. Ma anche confini interni ai singoli spazi nazionali e regionali, determinati dal prepotente riemergere nello stesso Occidente capitalistico di processi di esclusione sociale e di restrizione dei diritti di cittadinanza.

Emblemi viventi di quella mobilità del lavoro che ha storicamente imposto al capitalismo la propria dinamica, i migranti gettano una luce assai significativa sulle tendenze alla deregolamentazione e alla flessibilità che negli ultimi vent'anni hanno ridisegnato il profilo del mercato del lavoro nei paesi a capitalismo avanzato. Quella che si configura in prima battuta come una scelta autonoma - la rivendicazione e la prassi del diritto di fuga dalla miseria materiale nonché da regimi sociali e politici tirannici - si rovescia concretamente nell'imposizione di un regime di precarietà che trova nella condizione del clandestino la propria esemplificazione più efficace e più carica di valenze simboliche.

Stigmatizzazione sociale e discriminazione contraddistinguono la vita quotidiana dei migranti all'interno dell'Unione europea, nelle città in cui si diffondono le retoriche e le politiche della "tolleranza zero", sui posti di lavoro così come nei campi di internamento coatto per migranti in attesa di espulsione sorti in tutta l'Europa negli ultimi anni, in cui sono rinchiusi uomini e donne rei solamente di avere la cittadinanza "sbagliata".

Uscire allo scoperto, vincere la paura, lottare pubblicamente, essere riconosciuti come soggetto politico è di fondamentale importanza per i migranti. E' giunto il momento di arrivare alla costruzione di una grande manifestazione internazionale, costruita su scala europea e aperta alla partecipazione di delegazioni da altri paesi del mondo, per la conquista dei diritti negati.

Nel giugno 2001 si terrà a Genova, in Italia, il vertice del G8. Noi, immigrati, organizzazioni ed associazioni antirazziste ed antifasciste di questa città rivolgiamo un vibrato appello a tutte/i gli immigrati/e in Europa perchè si riuniscano a Genova, nei giorni in cui si terrà questo incontro, per manifestare, discutere e cominciare a costruire nuove reti di collegamento a livello internazionale.

L'esempio di Seattle può e deve trovare anche in Europa un'applicazione concreta in particolare rispetto alla lotta contro il razzismo, contro l'esclusione sociale e contro l'emarginazione, contro i portati cioè di quelle politiche neoliberali che ogni vertice del G8 o del FMI presentano come la via d'accesso al migliore dei mondi possibili.

E' una grande battaglia quella che abbiamo di fronte a noi. Il vertice del G8 di Genova potrà esserne una parte importante se riusciremo a dare visibilità alle migliaia di sans papiers, ai profughi, ai rifugiati, in una grande manifestazione europea degli immigrati e delle loro associazioni per i diritti negati, per il rispetto delle culture di tutti,per la libera circolazione, per il diritto d'asilo, per l'abolizione dei centri di permanenza temporanea e per la regolarizzazione dei clandestini, per il diritto di voto, per il diritto di esistere e lottare per una società di eguali con eguali diritti ed eguali doveri, liberi dal bisogno e dalla paura.

Promuovono:

ASSOCIAZIONE CITTA' APERTA
UNIONE ITALIANA SPORT PER TUTTI(UISP)
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI GENOVA DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CENTRO SOCIALE OCCUPATO AUTOGESTITO E.ZAPATA
ASSOCIAZIONE RICREATIVA CULTURALE ITALIANA(ARCI)
ASSOCIAZIONE STUDENTI DEL CAMEROUN IN LIGURIA(ASCAL)
ASSOCIAZIONE EQUADOREGNA DI SOLIDARIETA'-GENOVA
ASSOCIAZIONE IL GRAPPOLO
ASSOCIAZIONE GRUPPO ARTIGIANI DI GENOVA
ASSOCIAZIONE BENEFICA DI SOLIDARIETA' COL POPOLO PALESTINESE (ABSPP)
ASSOCIAZIONE IL CE.STO.
COMUNITA' DI SAN BENEDETTO AL PORTO
COBAS SCUOLA GENOVA
C.N.C.UNIVERSITARI
ASSOCIAZIONE PALESTINESE
CIRCOLO ARCI MASCHERONA 16
CENTRO ISLAMICO DELLA LIGURIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-CUBA(GE)
ASSOCIAZIONE DONNE IMMIGRATE LIBERE (ADIL)
GRUPPO AUTONOMO STUDENTESCO 'LA ZANZARA'
CONSORZIO ITALIANO DI SOLIDARIETA' (ICS)
ASSOCIAZIONE MEDIATORI CULTURALI(ASMEC)
ASSOCIAZIONE SENEGALESE "MIGLIOR AZIONE"
COORDINAMENTO LIGURE R.S.U.
ROBA DELL'ALTRO MONDO


Prime adesioni:
(mandare e-mail a:
cittap@freemail.it
fax : 0102541689
tel : 03488738182)

Don Andrea Gallo,
Antonio Merlino(filt-cgil),
Bruno Rossi(direttivo nazionale filt-cgil)

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