napoli come seattle

Abbattere i muri...distruggere le gabbie...per una Europa dei diritti

marzo 2001




Più di trentamila persone ieri a Napoli hanno manifestato contro il Global
Forum.

Hanno sfidato il divieto imposto dalla questura tentando di raggiungere il
palazzo dei Congressi in piazza Plebiscito dove si svolgeva l’incontro.
Questa disobbedienza ha scatenato violentissime cariche indiscriminate da
parte delle forze dell’ordine.

Abbiamo visto agenti stipendiati dallo Stato, lanciare pietre contro i
manifestanti, utilizzare armi di fortuna come cartelli stradali, colpire con
calci e pugni persone cadute a terra ed isolate, intraprendere assurde cacce
all’uomo che li hanno portati ad aggredire selvaggiamente giornalisti,
passanti e persino agenti in borghese.

Tutte le testimonianze hanno descritto agenti visibilmente alterati, con gli
occhi fuori dalle orbite, incontrollati ed incontrollabili, agire
all’impazzata fuori da ogni legalità. Questo atteggiamento dimostra quale
sia il ruolo degli enormi schieramenti di forze dell’ordine dispiegati in
occasione di vertici come il global forum. Sicuramente non quello di
mantenere l’ordine, bensì quello di attaccare selvaggiamente chiunque non
voglia uniformarsi al pensiero unico dei padroni del mondo.

I vertici come il Wto, il global Forum o il G8 sono le necessarie
rappresentazioni dell’Impero nelle sue provincie. Inutili perché spesso non
decisionali, ma fondamentali per legittimare l’ordine che questo impero
rappresenta. Un’ordine fatto di guerre, violenze, fame, povertà,
sfruttamento incondizionato dei paesi poveri, delle risorse umane e naturali
del pianeta.

Un’ordine asservito alle multinazionali e ai loro interessi, contro ogni
logica anche di mero sviluppo sostenibile. Un ordine cieco che ha bisogno di
rappresentarsi come unico mondo possibile, attraverso grandiosi spot
pubblicitari in giro per le provincie dell’impero. Ma che inesorabilmente
mostra il vero volto, arrogante e violento, non appena qualcuno osa
squarciare il velo della sua ipocrisia.

A Napoli il 17 marzo il re è nudo.

Gli occhi spiritati degli agenti antisommossa sono gli stessi del pilota che
col suo caccia bombarda migliaia di civili inermi nelle missioni umanitarie.

Sono gli stessi del dirigente di una multinazionale che, per qualche punto
in borsa in più, affama milioni di persone o sfrutta il lavoro dei bambini
in qualche fabbrica dell’estremo oriente o in qualche scantinato delle
nostre periferie urbane.

Sono gli stessi, violenti ed arroganti, del caporale che aspetta alle 6 di
mattina qualche decina di migranti per sfruttarli alla giornata in qualche
cantiere salvo poi individuarli come il nuovo nemico, l’invasore dal quale
difendersi.

Tra qualche mese i potenti dell’Impero faranno una tappa nella nostra città,
a Genova.

In quell’occasione a guardia del mega spot hollywodiano, ci saranno
trentamila poliziotti tra italiani e stranieri..

E anche in quell’occasione ci saranno più di cento mila persone determinate
a squarciare il velo d’ipocrisia che avvolge i potenti della terra. Se,
com’è accaduto a Napoli, a Genova non saranno loro garantite l’agibilità e
la visibilità dovranno fermare una moltitudine.

E a ben poco servirà l’artificio mediatico del conto delle vetrine rotte o
la divisione in manifestanti buoni e cattivi.

Perché ovunque i grandi si sposteranno a celebrare se stessi, troveranno
sempre più persone disposte a mettere il re a nudo.

Ancora una volta.

Centro Sociale Zapata

Centro Sociale Terra di Nessuno

Associazione Ya Basta Genova

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