primo maggio 1998
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BASTA con
lo SFRUTTAMENTO e lo STERMINIO degli INDIOS! CONTRO la
SPORCA GUERRA di ZEDILLO cresce
l'offensiva
un charter per il
Chiapas
programma della
permanenza in Messico
parla monsignor
Samuel Ruiz Garcìa
la guerra "sucia"
di Zedillo
informazioni
Cresce l'offensiva
Esercito, squadroni della morte e governo di Zedillo
contro le comunità zapatiste
La
prima offensiva militare del febbraio '95 non riesce nel
suo obiettivo principale: quello di catturare e
annientare la dirigenza dell'EZLN. Questo grazie alla
società civile che si mobilita immediatamente per
fermare i propositi del governo di spazzare via, con
"un'operazione chirurgica", l'EZLN.
Per permettere all'esercito di "rafforzare le
proprie posizioni", attendere un calo dell'interesse
internazionale, alimentare i dissidi all'interno delle
stesse comunità e soprattutto per "organizzare le
strutture" che "minano le basi d'appoggio
dell'EZLN", il governo messicano deve prendere tempo
e quindi accetta di partecipare ai dialoghi per la pace
nella cittadina di San Andrés.
Lo stesso Presidente della Repubblica Ernesto Zedillo,
nel momento in cui deve avallare quanto già firmato
dalla rappresentanza governativa (COCOPA) su "Diritti
e Cultura Indigena", decide di presentare una
controproposta inaccettabile da parte dell'EZLN e con
l'unico obiettivo di far fallire i negoziati di pace.
Dopo la "rottura dei dialoghi" avvenuta nel
settembre del '96, trascorre circa un anno in cui gli
unici passi avanti sono fatti dalla guerra "sucia"
(sporca), definita di "bassa intensità". Una
guerra non dichiarata ma presente, fatta di occupazioni,
di sgomberi, di minacce, di violenze e di uccisioni.
Intanto, nella regione, continua a crescere il numero di
soldati e di mezzi dell'esercito messicano e si
moltiplicano i gruppi paramilitari fortemente armati e
finanziati dal governo.
Una volta addestrati, questi gruppi paramilitari
minacciano e terrorizzano le comunità filozapatiste
facendo fuggire gli abitanti dai villaggi.
Il 4 novembre 1997 il Vescovo Samuel Ruiz subisce un
attentato da parte del gruppo paramilitare "Pace e
Giustizia", risultato: tre feriti. Nel frattempo la
situazione in Chenalo è sempre più grave, ed il 22
dicembre sfocia nell'orrendo Massacro di Acteal.
Dopo l'indignazione e le varie manifestazioni nazionali
ed internazionali in cui persino gli Stati Uniti chiedono
spiegazione e chiarimenti, il presidente Zedillo, dopo
aver dichiarato che i fatti di Acteal sono un problema
"locale" tra indigeni, si sente autorizzato ad
emettere una legge di "despistolizacion" (disarmo)
per cercare e sequestrare tutte le armi nelle zone di
conflitto.
Carta bianca all'Esercito?
L'Esercito invade alcune comunità zapatiste. Ed ecco
che, con questa bella scusa, l'esercito si sente
autorizzato ad entrare nelle comunità zapatiste per
cercare le armi, nonostante l'accordo del Marzo '95 in
cui si prevedeva che l'EZLN non si sarebbe disarmato.
A questo punto l'esercito cerca lo scontro diretto,
attraverso tutte le provocazioni possibili, con l'EZLN in
modo da giustificare un attacco massiccio e definitivo.
Dai primi messaggi ricevuti via e-mail la sera del 3
gennaio sembra che alcune comunità siano state occupate
dall'esercito.
In realtà qualcuna è circondata, qualcuna è occupata
per alcune ore, qualcuna è praticamente saccheggiata e
qualcuna è riuscita ad evitare il peggio frapponendosi
tra le case e l'esercito.
In alcune comunità gli osservatori internazionali
fuggono insieme alla popolazione; in altre rischiano di
essere arrestati dall'esercito. Per ora gli zapatisti
riescono a sfuggire alla trappola ordita dal governo
abbandonando le comunità e cercando rifugio nella selva,
nel tentativo di evitare lo scontro.
L'EZLN in un suo comunicato ha però avvisato che il
pericolo di uno scontro tra esercito e zapatisti è
sempre più reale.
Nel frattempo, tutte le organizzazioni della società
civile nazionale ed internazionale si mettono in
movimento per fare pressioni sui rispettivi governi nel
tentativo di evitare una nuova guerra, per chiedere la
smilitarizzazione del Chiapas e per chiedere il rispetto
degli accordi di San Andrés già sottoscritti dai
rappresentanti del governo messicano.
Il giorno 12 gennaio, gli occhi delle telecamere mostrano
come le provocazioni fatte dai paramilitari e
dall'esercito non sono da meno di quelle della polizia
che uccide una donna durante una manifestazione ad
Ocosingo. E questa è già storia di oggi...
Un charter per il
Chiapas
Il I maggio parte un charter con più di 200 osservatori
internazionali
Porteranno una turbina elettrica, medicinali, derrate
alimentari, soldi e altri aiuti ma soprattutto
cercheranno di impedire quel massacro che il governo di
Zedillo, asservito agli interessi economici degli USA,
cerca ostinatamente
Dal 1
al 9 maggio arriverà a Città del Messico per
raggiungere in carovana San Cristobal e la comunità
della Realidad in Chiapas una delegazione coordinata
dall'Associazione YA BASTA con rappresentanti
della società civile, delle associazioni di cooperazione
e solidarietà, delle amministrazioni locali accompagnati
da personaggi del mondo politico e culturale.
L'idea di questo ponte aereo nasce dall'ampia sensibilità
e attenzione che le vicende del Chiapas hanno sollevato
in tutto il mondo.
Ma in particolare dopo i drammatici fatti di Acteal ci
siamo sentiti ancora più impegnati nella battaglia per
una pace degna con giustizia e libertà in Chiapas
attraverso il rispetto dei diritti umani e il
mantenimento degli accordi di San Andrés come esempio di
un reale cambiamento nelle relazioni con le popolazioni
indigene.
Abbiamo voluto dare ali di ferro ad un sogno: raccogliere
in un unico volo parte dei molti ponti che abbiamo
costruito per attraversare l'oceano.
- UN
VOLO per stabilizzare percorsi di cooperazione
dal basso tra la società civile del mondo e
comunità indigene sui progetti di istruzione,
salute, agricoltura, commercio equo e solidale.
- UN
VOLO per consegnare alle comunità fondi,
materiali didattici e sanitari, frutto della
solidarietà.
- UN
VOLO per inaugurare i lavori di installazione di
una elettroturbina alla comunità della Realidad,
la cui costruzione sarà continuata da altre
brigate di lavoro.
- UN
VOLO per riempire gli accampamenti di pace che
sono avamposti importanti di scambio e di difesa
di culture diverse.
UN
VOLO PER RIBADIRE CHE I DIRITTI FONDAMENTALI, I DIRITTI
UMANI SONO UNIVERSALI E LA LORO CONQUISTA VIAGGIA
ATTRAVERSO OGNI CONFINE
La
presenza degli osservatori internazionali negli
accampamenti di pace è finalizzata al pieno rispetto dei
diritti umani.
- Le
comunità indigene "vigilate"
dall'Esercito Federale hanno chiesto
esplicitamente la presenza di accompagnatori
internazionali per evitare le continue
aggressioni.
- La
presenza degli osservatori ha spesso evitato
violenze e violazioni dei diritti umani da parte
dell'Esercito.
- I
diritti umani sono universali e la vigilanza
compete a tutti senza esclusione di nazionalità.
- La
delegazione di osservatori amplierà i progetti
di cooperazione con le comunità zapatiste.
- Chiediamo
il pieno rispetto degli accordi Governo-EZLN di
San Andrés per giungere ad una pace con dignità,
giustizia, democrazia.
- Chiediamo
che i responsabili e i mandanti della strage di
Acteal siano processati.
- Chiediamo
che i gruppi paramilitari siano disarmati e resi
inoffensivi.
Programma della
permanenza in Messico dal I al 10 maggio
1
Partenza da Milano, Roma, Venezia per Madrid. Imbarco per
il Messico
2 Incontro con autorità di Città del
Messico, partenza in pullman per il Chiapas
3 Arrivo a san Cristobal, in serata
conferenza stampa
4 Incontri con le comunità zapatiste
5 Arrivo alla Realidad
6 Cerimonia di posa della prima pietra della
turbina idroelettrica
7 Manifetsazione concordata con le comunità
zapatiste e l'EZLN
8 Partenza per Città del Messico
10 Arrivo in Italia
Parla Monsignor
Samuel Ruiz Garcìa
vescovo di San Cristòbal de Las Casas
"Il Terzo Mondo sta nel Primo, i poveri non
possono più vivere nell'oppressione...
Da sempre questa gente è stata sfruttata oltre ogni
possibile misura"
"Nessuno
sapeva che esistesse e dove fosse il Chiapas prima del
1994.
Adesso però è importante che si capisca che il problema
del Terzo Mondo è un problema del Primo Mondo perché
gli ultimi non sono più confinabili e confinati in
un'area geografica ben precisa e isolata.
(...) Qui manca ogni cosa e la vita umana vale meno di
niente.
I soprusi, le prepotenze sono all'ordine del giorno.
La ribellione avvenne il primo gennaio 1994 perché quel
giorno entrava in vigore il Nafta, il trattato di libero
scambio tra i Paesi nordamericani e cioè Canada, Messico
e Stati Uniti.
Quel giorno in cui il Messico, Paese del Terzo Mondo,
entrava nel primo Mondo, anche i poveri vollero entrare
in questa realtà e vollero far capire al mondo intero
che c'erano anche loro, che anche loro esistevano, che
anche loro dovevano entrare dalla porta principale senza
essere esclusi ancora una volta.
Molti si stupirono di quella ribellione, non riuscirono a
comprenderla ma neppure sapevano del Chiapas.
Io mi stupii e mi stupisco ancora una volta oggi di
quello stupore.
Lo stupore semmai dovrebbe esserci per la negazione dei
più elementari diritti di questi bambini, di queste
donne e di questi uomini che non hanno medicine, hanno
pochissimo da mangiare e che vengono continuamente
sopraffatti.
Hanno deciso di lanciare un messaggio per far sapere al
mondo intero che c'erano anche loro, che soffrivano per
le ingiustizie e che volevano dire basta a tutto questo.
Come ci si può meravigliare di una cosa del genere?
Meravigliamoci delle ingiustizie piuttosto.
Io mi occupo di queste cose perché fanno parte
dell'annuncio del Vangelo, che è un annuncio di amore
tra gli uomini e quindi di liberazione da ogni schiavitù
e oppressione".
Mons. Samuel Ruiz
Garcìa
La guerra "sucia"
di Zedillo
Dal
1996 sono operativi molti "squadroni della morte";
di almeno 6 si hanno prove documentali che siano
finanziati e armati dai latifondisti, dai governatori
locali e dal governo di Zedillo.
Questi gruppi (Paz y Justicia - Chinchulines - Màscara
Roja - Movimiento Indìgena Revolucionario Antizapatista,
MIRA - Alianza San Bartolomé de los Llanos, ecc),
terrorizzano le popolazioni indigene, distruggono case,
raccolti e bestiame; torturano e uccidono contadini,
donne e bambini che simpatizzano per gli zapatisti.
Sono i principali artefici del traffico di armi e droga
con il Guatemala e sono protetti dalla polizia di
frontiera e dall'esercito che "inspiegabilmente"
non ci sono mai quando arrivano loro.
Questi gruppi, che arruolano anche indios fra i più
poveri, sono il pretesto utilizzato del governo per
cercare di far credere che in Chiapas "la guerra è
un problema etnico e non politico".
Dopo l'attentato del 4 novembre '97 al Vescovo Samuel
Ruiz e il massacro di Acteal del 22 dicembre, questa
teoria criminale è miseramente naufragata.
L'opinione pubblica internazionale ha fatto sentire la
propria voce per condannare il governo di Zedillo e le
sue sporche manovre.
Info per il volo
in Chiapas
associazione
YA BASTA
MILANO: tel. 02-67.05.185
ROMA: tel. 06-72.17.682
PADOVA: tel. 049-87.52.129
sherwood@ecn.org
http://www.ecn.org/pad/radio
GENOVA: c/o C.S.O.A. TERRA DI NESSUNO
tel. 010-24.28.239
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