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A settembre la Lega Nord proclamerà l'indipendenza della Padania. Così come a Venezia la settimana prima (pur se in un contesto molto diverso), quella del 20 settembre pensiamo possa essere una data che veda a Genova la mobilitazione e l'incontro di tutte quelle realtà politiche, sociali, culturali che intendano dare la propria risposta all'iniziativa leghista andando oltre le parole d'ordine istituzionali o di regime (di Ulivo, Polo, Quirinale e Di Pietro), che alla secessione oppongono la retorica nazionale e patriottarda, l'autorità dello Stato o magari qualche procedimento penale, salvo poi ammiccare a Bossi o amministrando insieme alla Lega comuni e regioni. Una mobilitazione perciò che abbia protagonisti tutti i soggetti, in primo luogo locali e regionali, ma non solo, che intendano porre sul piatto contenuti e proposte realmente alternativi a quelli della Lega. Molti e, apparentemente, eterogenei fra loro, gli spunti da cui possono partire le ragioni di questa mobilitazione: razzismo, federalismo, autogestione, Maastricht, esclusione sociale, reddito, diritti di cittadinanza, le elezioni amministrative, qualità della vita... Contro l'esclusione sociale e l'Europa delle monete, per il diritto al reddito ed alla qualità della vita Una
risposta alla Lega non può che partire dalla conoscenza
del fenomeno che essa incarna, dal forte radicamento
nelle vallate pedemontane lombarde e nel Nord-Est a ciò
che essa rappresenta, invece, nei contesti a noi più
vicini come i tre poli metropolitani dell'ex triangolo
industriale Ge.Mi.To. o nella riviera ligure. Diversa
ancora la sua natura "rivierasca", dove i suoi
sindaci bandiscono ufficialmente le cacce al nero o gli
albergatori rifiutano clienti tunisini. Naturalmente,
anche e soprattutto per porre fine a equivoci ingenerati
dalle farneticazioni della Lega, teniamo a ribadire la
nostra solidarietà ai popoli tuttora in lotta per la
libertà, l'identità e l'autodeterminazione (tra i tanti:
palestinesi, irlandesi, baschi, kurdi, saharawi, indios
del Chiapas, ecc.), soprattutto quando questi movimenti
si coniugano con la lotta di classe per la creazione di
una società più giusta ed egualitaria.
Internazionalismo è anche difesa di tutte le culture
minoritarie, oppresse, dei saperi popolari e delle lingue
dimenticate, anche queste simbolo di resistenza contro
l'imperialismo e il capitalismo globalizzante, isole di
una rete di contropotere per la creazione di una Europa (e
di un mondo) sociale e dei popoli, e non del capitale. I
processi di unificazione monetaria, e più in generale il
processi che vanno sotto il nome di globalizzazione,
hanno rotto i vecchi quadri formali di riferimento, viene
meno l'unità stato-economia, dando luogo al formarsi di
comunità di interessi che chiedono maggiori autonomie
mentre, d'altro canto, i governi centrali non possono
che, di destra o sinistra che siano, percorrere il solco
di sacrifici già tracciato verso l'Europa della moneta
unica. Per
queste ragioni la mobilitazione genovese del 20 settembre
sarà anche una mobilitazione contro l'esclusione sociale
sempre più dilagante, per il diritto ad una migliore
qualità della vita ed al reddito di cittadinanza, contro
un sistema sociale sempre più iniquo e contro tutti gli
interessi politico-economici forti che sotto bandiere
europee, padane o tricolori, ma che non sono le nostre,
desiderano che nulla cambi. Contro ogni razzismo e discriminazione Altro
terreno su cui è necessario rispondere alla Lega è
quello della xenofobia. Quest'estate verrà ricordata
come quella degli stupri di donne bianche compiuti dagli
immigrati, battage giornalistico che servirà
probabilmente a preparare il giro di vite legislativo che
Napolitano sta preparando a danno degli immigrati. Elezioni amministrative '97: una piattaforma sociale A Genova si terranno a Novembre le elezioni amministrative. Il 20 settembre potrà essere l'apertura della nostra "campagna elettorale": chi quel giorno scenderà in piazza potrà rilanciare una piattaforma per una città realmente a misura d'uomo, la piattaforma di chi quotidianamente vive nel centro storico fra degrado, razzismo e militarizzazione, di chi vorrebbe che l'Expo fosse realmente uno spazio aperto alla città, e non un'area gestita da una S.p.A., dove tutto è a pagamento, anche l'ombra; di chi ancora attende risposte per i centri sociali autogestiti cittadini, o la risoluzione dei tanti problemi del ponente, di chi attende la fine delle politiche proibizioniste in materia di sostanze stupefacenti... L'invito è quindi, a chi creda che questo possa essere un terreno comune su cui aggregarsi e discutere, quello di aderire e prepararsi ad una grande mobilitazione per il 20 settembre a Genova, contro la Lega e il suo razzismo, ma anche contro egoismo ed esclusione sociale, per l'affermazione di tutti i diritti di cittadinanza. PROMOTORI DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 20 SETTEMBRE A GENOVA
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