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L'OPERA MOSTRA PERSONE CHE GUARDANO PERSONE, LE OSSERVANO E CERCANO DI CAPIRLE. PARLA DELLE SCELTE E DELLE REAZIONI, DELLA POSSIBILITA' DI INTERPRETARE, DELL'INFLUENZA CHE ABBIAMO
     noi Volevamo fare un video interattivo, è nato questo: alcuni computer in rete permettono alle persone di navigare materiale di ogni tipo e riguardante molti argomenti. Le scelte che queste persone compiono vengono lette e processate da un calcolatore centrale. Quest'ultimo, in base ai risultati ottenuti ed ad una componente casuale, attua una seleziona tra i frammenti video presenti nella sua memoria. La sequenza finale è perennemente mutata dalle scelte di chi usa l'opera (e ne è parte).

     la rete Molti elementi, alcuni veri, altri falsi, falsi veri, veri falsi, falsi falsi, farse, copie, mille elementi il cui prodotto semantico è certamente realtà, mai verità. Il modo in cui le persone scelgono produce senso imprevedibile: perché la scatola nera che lo processa è talmente complessa e figlia della contingenza che ci ruba ogni atto appena lo compiamo. La tecnologia, figlia di quella lotta per la sopravvivenza che siamo oggi costretti a rincontrare (figlia immemore), si rivela come un'amplificatrice della distanza tra azione e reazione. La tecnologia, idea dell'interpretazione e del discernimento, ci urla la nostra cecità.

     il video Il soggetto della parte video del progetto è la normalità degli ultimi momenti della vita di un attentatore. Normali azioni, normali emozioni. L'idea del terrorista nasce dal fatto che ci siamo trovati di fronte uomini che agiscono, uccidendo e uccidendosi. Non possono che essere demoni? L'evidenza ci mostra uomini, con motivazioni e vite. È il quotidiano che osserviamo perché è qualcosa che riconosciamo, che chi guarderà potrà riconoscere, punto di contatto tra le noi e loro. Molti simboli interpretabili in molte maniere. Un uomo che oggi vive. Un uomo che oggi decide. Gli ultimi giorni di un terrorista (?) L'intero video è costituito di microsequenze autonome; protagonista e scenografia bastano in ognuno a se stessi. L'autonomia è il presupposto della loro intercambiabilità: ogni scena è indipendente, è caratterizzata dalla matrice emotiva del protagonista stesso e caratterizza il protagonista a seconda delle altre scene con le quali è messa in sequenza.

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visuale 3D [.swf 150KB]
una panoramica di L*L*L


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l'interfaccia [.jpg 59KB]
un esempio di ciò che viene
visualizzato nei clients

generatori [.swf 7KB] 1 es.
una delle animazioni
proiettate sul soffitto

il film [.jpg 954KB]
36immagini tratte dal film

Esposizioni

FIRST°
12 > 18 Giugno 2003
presso
Limonaia di Villa Strozzi
Firenze
Qualche immagine...


CIRCUITO OFF ART
04 > 07 Giugno 2002
presso
Fondazione Bevilacqua La Masa
Venezia


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