| Malatesta e il movimento di classe in Italiadi Careri Gianfranco
 Malatesta partecipa fin dalla
            nascita della I° Internazionale in Italia, all’azione e al
            dibattito che percorre il movimento dei lavoratori. Le scelte di
            fondo operate fin dall’inizio (L’Internazionale Antiautoritaria,
            Rimini, Saint-Imier, l’opposizione al centralismo autoritario
            marxista) caratterizzano in seguito le altre fasi storiche in cui
            Malatesta agisce all’interno di forti e complessi conflitti di
            classe. L’esperienza fatta ad Ancona dal
            1897 lo porta a lavorare direttamente a contatto con nuclei compatti
            di proletariato (portuali e operai avventizi in lotta con camorra,
            stato e aristocrazia operaia) e sottoproletariato 
            disposti alla radicalizzazione del conflitto e a recepire le
            indicazioni dell’anarchismo. E’ in questi anni che il pensiero e
            l’azione di Malatesta cominciano a saldarsi fortemente con le
            aspettative di trasformazione sociale delle classi subalterne che 
            fanno di Malatesta quasi un mito. La Settimana Rossa,
            l’opposizione all’interventismo e alla guerra fino alla grande
            stagione dell’occupazione delle fabbriche fanno si che Malatesta,
            pur operando nell’ambito specifico anarchico e non in quello
            sindacale, sia uno dei maggiori protagonisti nell’evolversi del
            conflitto di classe in Italia, portando forti contributi anche alle
            posizione che il sindacalismo rivoluzionario man mano svilupperà. Il rapporto, con l’Unione
            Sindacale Italiana e col suo segretario Borghi, con cui dividerà
            lotte, carcere e processi, fanno parte della complessità della
            figura di Malatesta così come la sua teoria del gradualismo
            rivoluzionario, l’antiparlamentarismo e l’antielettoralismo
            troveranno fertile terreno di dibattito e di scontro all’interno
            del movimento di classe tutto. La scelta del sindacalismo
            rivoluzionario (USI, CNT, ecc.) di non confluire
            nell’Internazionale Rossa egemonizzata da Mosca e di costituire
            l’AIT, fa ripercorrere infine al Malatesta (pur da esterno negli
            avvenimenti) l’inizio della sua storia, con la separazione tra
            l’Internazionale Antiautoria e quella verticistica ed autoritaria
            di Marx.
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