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Il progetto de "Il Ribelle di Ferrara"Il "Ribelle di Ferrara" vuole essere un contributo
di critica sociale, sia sul piano teorico che pratico e contestuale del
territorio ferrarese. Che Ferrara sia una città vivibile e felice,
un'oasi nel modo cattivo non risponde a realtà: l'apatica normalità
e le consolidate certezze che ammantano questo paesone emiliano nascondono
più contraddizioni di quante si possa immaginare. Incentrare l'analisi
e il lavoro sul piano locale è una scelta dettata da una ferma
convinzione: in esso si rispecchiano e sviluppano, talvolta apertamente,
talvolta in modo strisciante, le dinamiche economiche e sociali proprie
del sistema capitalista ed il controllo politico dei pochi sui molti appartenenti
al regime democratico. La presenza di una base militare di grande importanza
strategica dotata di un radar dai dubbi impatti sulla salute delle persone,
l'operato sempre più invadente di polizie di ogni tipo funzionali
al controllo e alla repressione, l'ampliamento di case per militari e
la carenza di case popolari, il rapido diffondersi di agenzie interinali,
veri e propri strumenti di sfruttamento del lavoro, sono le più
lampanti dimostrazioni di quanto detto. Scegliamo strategicamente la contro-informazione
territoriale. Tanto più complessa risulta la società in
cui viviamo tanto maggiore dovrà essere la nostra capacità
d'analizzare quello che intendono imporci, in modo da poter contrastare
efficacemente questa gabbia invisibile. Il principio di base è
l'impossibilità di poter sviluppare pienamente la propria vita
(e personalità) in questo sistema economico-politico e la necessità
di una reazione attraverso una pratica rivoluzionaria radicata. La meta
ultima è rappresentata dal raggiungimento di reale autogestione
della propria vita basata su una piena consapevolezza personale e collettiva.
Un foglio di contro-informazione periodica, quindi, per svelare la vera
faccia dell'informazione di professione, troppo spesso succube e superficiale,
e i disvalori che diffonde. Saranno proposte inchieste e dibattiti, contributi
teorici e "di attualità" da un punto di vista radicale
e rivoluzionario, anticapitalista e antiautoritaria. La struttura sarà
articolata per argomenti e inchieste, prevedendo la possibilità
di scomporre e trattare in modo continuo ogni tematica. Gli interventi
e i contributi di singoli e collettivi antagonisti di base saranno diffusi
volentieri, secondo un'ottica libertaria e contraria alla pratica della
censura politica. Il foglio non è scritto da giornalisti di professione:
a discapito della qualità formale viene preferita una visione critica
e un'analisi più approfondita delle dinamiche sociali. Le idee
che ci animano hanno origini lontane e uno sviluppo multiforme, ma una
caratteristica comune: lo spirito di ribellione a qualsiasi imposizione
e sfruttamento, in ogni sua forma (economico, sociale, politico). Il potere
ingerisce in differenti modi sulle nostre vite, norme statali, cultura
borghese, sfruttamento del lavoro, e a tutti intendiamo opporci. La scelte
del titolo del foglio, "Il ribelle", intende ricordare la pubblicazione
che usciva a Ferrara i primi del secolo, organo della federazione anarchica
romagnola. L'afflato ideale e "viscerale" che animava questi
compagni oltre un secolo fa lo sentiamo ancora fortemente presente nell'attività
di tanti compagni che lottano quotidianamente.
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