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Date Fri, 10 May 2002 12:02:16 +0200
Subject [HaCkmEeTiNg] DALLA FABBRICA DELL'INFORMAZIONE AL DIRITTO ALLA COMUNICAZIONE

DALLA FABBRICA DELL'INFORMAZIONE AL DIRITTO ALLA COMUNICAZIONE
11 maggio 2002 facoltà di sociologia di Roma ore 10:30

Tu piccola scatola, che ho tenuto stretto mentre fuggivo
Perchè le tue valvole non si spaccassero,
che ho portato dalla casa alla nave e dalla nave al treno,
perché I miei nemici potessero ancora parlarmi
accanto al mio letto, alla mia pena,
l'ultima cosa la sera, la prima mattina,
delle loro vittorie e delle mie ansie,
promettimi di non tacere all'improvviso.
(Bertold Brecht)

Siamo sempre più consapevoli del ruolo della comunicazione all'interno della
nostra società e viviamo, senza più neppure percepirne l'invadenza, in una
miriade di ragnatele dense ed intricate di flussi comunicativi.
Per la sua importanza all'interno della vita di tutti i giorni, la
comunicazione - che si esprime in tutte le sue forme attraverso il mondo dei
mass media - costituisce l'essenza stessa della nostra civiltà.
Il fenomeno della massificazione del consumo informativo è esploso
nell'ultimo secolo dapprima con la diffusione della radio e della
cinematografia e si è poi ingigantito con l'introduzione della televisione e
degli strumenti di registrazione, sia audio che video. Esso ha investito
tutte le sfere del sociale, è stato portavoce di grandi cambiamenti storici
e sociali, e la sua evoluzione è andata di pari passo con lo sviluppo
tecnologico che ha portato verso l'universo della multimedialità e della
rete.
La società contemporanea è caratterizzata da una domanda di formazione,
sempre più estesa, verso i temi della comunicazione, sulle sue varie forme e
sullo studio dei mezzi tecnici che la rendono possibile. Essa proviene da
soggetti e da contesti diversi ed è provocata dall'aumento vertiginoso delle
competenze necessarie per orientarsi ed agire in una società complessa,
solcata da profonde contraddizioni e che appare più orientata al consumo ed
alla omologazione che alla promozione umana.
Per questi ed altri motivi, abbiamo deciso di proporre una giornata
seminariale di discussione e autoformativa sulle questioni inerenti
all'informazione, alla comunicazione ed ai diritti riguardanti questa.

Metodo:
La giornata di incontro seminariale si svolgerà a partire dalle ore 10.30
del mattino e prevede oltre temi specifici, un dibattito aperto e circolare,
la presentazione di alcune tecniche di libera informazione, sperimentazioni
partecipate per una nuova informazione (open publishing), visioni in slide
show su 'Radio pirata altrove' (mostra fotografica via schermo sulle radio
pirata nel tempo e nel mondo). Durante la discussione i convenuti saranno
invitati a partecipare al dibattito in corso sui temi indicati nel
programma. Questi ultimi saranno suddivisi in quattro aree di intervento e
affrontati partendo da esperienze specifiche.

Ore 10.30:
- inizio dei lavori, introduzione e presentazione metodo della giornata con
una attenzione speciale alla partecipazione attiva non solo degli invitati
ma anche dei convenuti.

Area Fonti dell'informazione
- Mediattivismo nei territori di guerra (Indymedia Italia/ Radio Onda Rossa)
- Raccolta, verifica e funzionamento della notizia (Giuseppe D'Agata
caporedattore di Liberazione)

Area Costi e consumo
- Esperienza di una rivista e racconti europei (Infoxoa)
- L'esperienza di Radio Onda Rossa, dalla città verso un network nazionale'
(Radio gap)
- Le trasmissioni indipendenti su un media pubblico sono possibili'
(Reporter)

Area Saperi
- Accesso e produzione di sapere, come dove e perché. (Arturo Di Corinto,
giornalista)
- Accesso e selezione del sapere, come, dove, chi, e quanto costa' (Maurizio
Torrealta giornalista RAI)

Area presentefuturo
- Forma e sostanza dell'informazione indipendente
- Pratiche possibili di informazione partecipata
- Il ruolo delle tecnologie (Indymedia europa / Radiogap/Radio Comunitarie
EU)
- Manipolazione e controllo dell'informazione (Maurizio Torrealta e Gianni
Minà)
- No informazione vs new informazione (Maurizio Torrealta e Gianni Minà)
- Il diritto all'informazione come presupposto della conquista di libertà




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