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From Sigmund Baginov <siba@inventati.org>
Date Tue, 21 Oct 2003 18:43:24 +0200
Subject Re: [hackmeeting] Libero.it di fare stronzate...

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Alle Tuesday 21 October 2003 16:42, Vittorio Bertola ha scritto:
> Veramente il mercato della pubblicità online è in crisi nera (è per
> questo che portalini e portaloni sono pieni di pubblicità di dialer e
> simili... perchè sono rimasti gli unici ad investire in pubblicità su
> Internet).

Bho, il fatto che il settore sia in crisi a me onestamente frega molto poco, 
se tu offri un servizio "gratuito" penso ti sia fatto due calcoli prima e 
non decida di punto in bianco di cambiare le clausule del contratto. 
Servizio gratis non significa che tu non ci guadagni con la mia casella 
email, significa solamente che il denaro non lo sgancio io ma ti arriva da 
qualcun altro, e se permetti, nel contratto che hai stipulato con me ti 
vantavi di offrire un tot di cose che non mi obbligavano a pagarti 
direttamente in soldoni o in connettivita'. Se tu decidi di cambiare le 
clausule di un contratto, cosa che _purtoppo_ _ingiustamente_ puoi 
legalmente fare, la tua immagine dal mio punto di vista ne risente. Chi mi 
assicura che se io in futuro ti paghero' x una adsl non possa trovarmi con 
enormi cambiamenti da un giorno all'altro? Se acquisto un prodotto e/o 
sottoscrivo un contratto e' perlomeno indice di serieta' che lo si rispetti 
da _entrambe_ le parti. Se libero non e' in grado di farlo tanto vale che 
smetta di offrire servizi spacciandoli per gratis e cambiando il contratto 
quando pare e piace. Non e' questione di legalita' ne' di ritorno 
economico, e' semplicemnte questione di serieta'. 


> Indirettamente in che senso? Nessuno ti obbliga nè a leggere il loro
> spam nè a comprare i prodotti reclamizzati.

> Loro li possono rivendere soltanto se tu accetti di fornire il consenso
> alla diffusione dei dati a terzi, che stando alla legge dovrebbe essere
> richiesto separatamente rispetto a quello necessario per fornire il
> servizio.

A parte il fatto che i soldi credo arrivino a libero non in base al numero 
di click sulle mail di pubblicita' che inviano ma in base alla quantita' di 
caselle che riempiono di quella spazzatura. Non e' neanche necessario che 
rivendano i dati a terzi x guadagnarci sopra, infatti nel contratto che si 
sottoscrive c'e' quanto segue:

CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI 

Preso atto delle informazioni ricevute mediante l'informativa resa dai 
titolari, Wind e Italia Online, e consapevole che ho piena libertà di 
scelta sul rilascio del mio consenso, ma che in caso di rifiuto dello 
stesso per fini sotto indicati Wind ed Italia Online non potranno erogarmi 
i rispettivi servizi esprimo il mio consenso al trattamento per le seguenti 
finalità: 
[cut]
- - utilizzo dei profili elaborati da Wind e di Italia Online per finalità di 
marketing e promozionali proprie;
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
[cut]

Quindi anche non vendendo a terzi i dati (cosa che cmq fanno se viene dato 
loro il consenso cioe' praticamente nell'80% dei casi) possono gestire 
campagne di mail pubblicitarie per conto terzi e guadagnarci sopra. 

> Se hanno deciso di chiudere il servizio, evidentemente è perchè non ci
> guadagnavano... Se il servizio fosse stato in attivo allora sarebbero
> scemi loro a chiuderlo, non pensi?

No, non hanno sospeso un servizio, sarebbe stato indice perlomeno di 
serieta' chiuderlo e sospendere l'iscirzione ad un servizio che non sono 
economicamente in grado di sostenere. Hanno fatto una cosa piu' subdola, 
hanno modificato un contratto con decisione unilaterale e hanno deciso che 
tu devi rendere di piu' a loro senz altra possibilita' di appello se non 
una cessione del contratto. Se sottoscrivo un contratto pretendo che venga 
rispettato e che non cerchi di fottermi appena non ti rendo piu' 
abbastanza. 
Tra l'altro e' interessante notare come non venga inviato nella mail un 
invito ad accettare o meno tale cambiamento di contratto o in alternativa 
recederlo. Quella che inviano e' una mera comunicazione di un cambiamento 
contrattuale unilaterale gia' in corso di attuazione e senza possibilita' 
di appello ne' informazioni circa la revoca dello stesso.
In passato mi pare che lievi cambiamenti di contratto siano gia' stati fatti 
da altre societa' simili (mi viene in mente yahoo) ma venivano inviate piu' 
email in cui si chiedeva al cliente se voleva accettare i cambiamenti o 
recedere il contratto. Mi fa altrettanto schifo come pratica, ma almeno e' 
un po' piu' corretta...

> Ma non è una imposizione: è come dire che ieri c'era il tre per due sui
> detersivi e io portavo a casa un detersivo gratis, oggi la promozione è
> finita e mi tocca pagarlo, e questa sarebbe una imposizione.

No, e' come dire: ho affittato una casa per 4 anni e dopo due anni mi dicono 
che non posso piu' usarla se non entro dal tetto comprando presso di loro 
la scala.
Tra l'altro tu dici che non e' un'imposizione, ma in parte lo diventa quando 
il discorso si trasferisce dalle email alla connettivita' pura e semplice.

> Questo va bene, sicuramente è un rischio che hanno calcolato, anzi
> probabilmente è proprio quello che vogliono: togliersi dai piedi una
> massa di utenti che genera soltanto spese e non gli porta ricavi.
> Probabilmente hanno calcolato che tu non sei il tipo che tira fuori
> soldi per queste cose e quindi era inutile continuare a regalarti un
> servizio. E probabilmente hanno anche calcolato che c'è invece una certa
> quantità di gente disposta a pagare due euro al mese per un servizio di
> posta di un certo tipo (disservizi o meno, Libero, Tin, Tiscali,
> eccetera usano una piattaforma di messaging piuttosto avanzata e
> piuttosto costosa, anche perchè per reggere milioni di utenti non è che
> basti un pentium 4 con qmail...) e su domini "noti" ed ormai affermati
> nell'uso come libero.it eccetera.

Io magari non rendero' loro tanti soldi con i servizi "free" , ma se domani 
dovessi acquistare qualcosa pensi che mi rivolgerei ancora a loro dopo una 
simile mossa? Se mi prendo una fregatura una volta evito di rischiare di 
prendermene una seconda (per di + pagando...).
Poi sull'affidabilita' del servizio di posta (e non solo) di libero si 
potrebbe aprire una dolorosa parentesi, ma magari in un'altro 3d :)

>
> > Poi sei liberissimo di regalare soldi a chi se ne fotte allegramente
> > dei suoi clienti solo perche' hanno un contratto che non prevede
> > 100Euro al mese di spesa...
>
> Ma figurati (anche se tecnicamente cliente è uno che acquista un
> servizio per denaro, altrimenti di solito si parla di utenti) io mi
> guardo bene dal comprare un servizio del genere, preferisco gestirmi le
> cose da solo.

Bho, non e' da tutti potersi permettere una dorsale europea (e non solo) x 
poter avere la adsl di casa autogestita... :)

> Quello che mi lascia perplesso è l'idea che tutto debba sempre essere un
> diritto acquisito: come quando c'erano quei simpaticoni del pay-to-surf
> (simpaticoni per non dir di peggio) eppure c'erano anche quelli che
> usavano i programmini che muovevano il mouse automaticamente, facevano
> finta di navigare, fregavano in tutti i modi e poi si lamentavano pure
> se li sbattevano fuori...

Io non dico che debba sempre essere un diritto acquisito, dico solo che se 
un'azienda mi offre un servizio e sottoscriviamo un contratto mi sembra 
perlomeno ovvio che se lo stesso viene cambiato unilateralmente possa 
dubitare della serieta' di tale azienda...

> Anzi, forse dopo che i vari portaloni avranno smesso di regalare i
> servizi comincerà ad esserci più spazio per quelli che (magari grazie
> all'open source) riescono ad offrire servizi migliori a costi
> ragionevoli.

Oh, c'e' ancora uno che crede nella libera concorrenza come incentivo per il 
miglioramento delle offerte e dei servizi, credevo che rileggendo la storia 
dell'ultimo secolo si fossero estinti... :))))

SiBa
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