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From Vittorio Bertola <vb@bertola.eu.org>
Date Wed, 10 Dec 2003 17:53:55 +0100
Subject Re: [hackmeeting] Linux, ovvero l'intelligenza anticapitalistica

On Wed, 10 Dec 2003 15:24:36 +0100, you wrote:

>> Capisco il discorso, ma mi restano dei dubbi: se non c'è una azienda
>> che finanzia lo sviluppo del software libero, il programmatore come
>> viene remunerato (non dico per guadagnarci, ma almeno per vivere)?
>> Deve rimanere una pura attività svolta nel tempo libero, contando su
>> un altro lavoro per vivere? E' possibile scrivere software libero per
>> professione (o meglio, come propria principale attività), ma senza
>> essere finanziati tramite una azienda o un meccanismo commerciale? E
>> come?
>
>http://www.gnu.org/gnu/manifesto.html
>
>   ``Won't programmers starve?''

Si', la risposta di Stallman la conosco, ma mi sembra che piu' che altro
giri attorno al problema; insomma lui dice:

1) nessuno e' obbligato a programmare, e c'e' gente che fa delle cose anche
senza essere pagata per questo; [ossia, come dicevo io, scrivere software
libero come attivita' del tempo libero, e va bene; il mio problema era se e
come si potesse scrivere software libero come professione retribuita]

2) ma comunque la risposta non e' questa, perche' accetta la premessa che
senza la proprieta' sul software il programmatore non puo' essere pagato; [e
questa mica e' una premessa, e' proprio la domanda a cui cerchiamo di
rispondere, ma vabbe']

3) la vera risposta e' che i programmatori saranno ancora pagati, ma meno di
adesso; [ok, e perche'?]

4) restringere la copia non e' l'unico modo di fare affari col software; e'
solo il piu' comune e il piu' redditizio; se fosse proibito o rifiutato dai
clienti, si passerebbe ad altri modelli che sono usati meno spesso; ci sono
sempre molti modi diversi di organizzare un business; [ok, va bene, ma
quali? in pratica come sarebbe organizzata la produzione di software?]

5) probabilmente programmando non si guadagnerebbe come adesso; ma questo
non e' un argomento valido contro il cambiamento di modello economico; nella
realta' non e' considerato ingiusto che i commessi guadagnino quello che
guadagnano (poco), quindi se i programmatori guadagnassero come i commessi,
non sarebbe una ingiustizia; ma in pratica guadagnerebbero comunque di piu'.
[si' vabbene, ma ancora non mi hai detto come, da quali fonti prenderebbero
i soldi, se sarebbero pagati a tempo e da chi, se dovrebbero ricevere un
sussidio, in base a quali calcoli guadagnerebbero piu' o meno di adesso,
eccetera]

Insomma, tutto volevo meno che attaccare briga con Stallman, pero' il
problema e' proprio che lui la domanda l'ha bellamente aggirata :) A me
piacerebbe discutere (tranquillamente e senza flame) di una risposta
realistica, proprio perche' se questa domanda la fanno a me, onestamente non
so cosa rispondere.

>http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.html
>
>   ``Free software support''

Questa e' una idea piu' credibile, il problema e' che quello che viene
retribuito nel modello a servizio non e' lo sviluppo del software, ma la sua
manutenzione e customizzazione, la formazione, la consulenza... con alcune
conseguenze interessanti, come ad esempio quella che i costi di system
integration e system administration dovrebbero "finanziare" quelli degli
sviluppatori puri, o che piu' un programma e' privo di bug, ben congegnato,
flessibile e facile da usare e meno richiede consulenze e customizzazioni,
per cui meno guadagnerebbero i suoi autori.

Ma non solo... una conseguenza che ho notato personalmente e' che molte
aziende di servizi commerciali sono passate da tool proprietari a tool open
source essenzialmente perche' costavano zero; ma il risultato non e' certo
stato quello di abbassare i prezzi finali, ma piuttosto quello di intascarsi
i soldi che prima andavano ai produttori dei tool (e quindi ai loro
sviluppatori); soldi che, di fronte a nessun aumento dei costi, sono finiti
dritti in tasca ai proprietari delle aziende. In altri casi, aziende che
producevano software open source sono vissute a spese dei finanziatori
all'epoca della new economy, e poi sono morte (e con esse i loro prodotti)
appena finiti i soldi.

(La frase di jaromil pero' non riguardava nemmeno questo, ossia se sia
possibile nel medio-lungo termine creare aziende che producono solo open
source, ma piuttosto se sia possibile vivere di programmazione open source
al di fuori di una azienda e comunque di logiche di vendita di prodotti o
servizi di qualsiasi tipo, almeno se ho capito bene)
-- 
vb.               [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<------
http://bertola.eu.org/  <- Vecchio sito, nuovo toblòg...

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