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From Francesco <f.baldini@dada.it>
Date Sun, 25 Nov 2001 04:30:44 +0100
Subject ls: Fwd: [cyber~rights] Fwd: Abbiamo Occupato, Network - Odissea PER lo spazio


>>Abbiamo occupato..
>>...al cuore della metroNECROPOLI
>>
>>chi siamo
>>siamo studenti e studentesse, giovani lavoratori e lavoratrici; in
>>generale PRECARI: per la nostra condizione attuale o nella percezione
>>del nostro futuro.
>>siamo un Network [una rete di lavoro]
>>
>>di diverse esperienze nate dall'ambizione di rimetterci al centro
>>della nostra esistenza.
>>di progetti che sperimentano alternative ai meccanismi del libero
>>mercato, imposti come modello per tutte le energie vive della
>>societa'.
>>di proposte che tendono alla liberazione dalla logica del profitto
>>delle creativita', del lavoro e delle relazioni
>>Non abbiamo identita' preconfezionate: affidiamo alla partecipazione
>>diretta, alla narrazione dei percorsi di ognuno, alla contaminazione
>>di orizzonti la POSSIBILITA' di coinvolgere e di essere coinvolti.
>>Non abbiamo soluzioni finali: siamo come un BIT magnetizzato che
>>viaggia sopra i binari della comunicazione, siamo fra lo 0 e l'1, la
>>nostra carica determinera' la vostra reazione.
>>
>>da dove veniamo
>>2001 odissea PER lo spazio e' il nostro nome provvisorio: un anno di
>>movimenti fra le pieghe della metronecropoli e non solo...
>>un'occupazione [via maragliano - zona occupata "il Bandone"] e uno
>>sgombero..
>>Piu' di 10 progetti autogestiti di sperimentazione culturale, di
>>riappropriazione degli spazi, di rivendicazione del diritto alla
>>casa, all'espressione non mercificata, alla libera circolazione dei
>>saperi, per l'accesso alla citta'.
>>Eravamo a Praga, a Nizza (o quasi), a Davos, a Napoli e a Genova
>>contro chi ci vorrebbe docili sudditi dell'unico mondo possibile.
>>
>>dove andiamo
>>a riprenderci la vita.. a partire da uno spazio, da questo spazio -
>>DRITTO AL CUORE DELLA METRONECROPOLI - da dove dar voce ai mille e
>>piu' progetti che nasceranno da un tessuto rinnovato di relazioni
>>rinnovate, di bi-sogni fino a ieri chiusi in un cassetto, di
>>conflitti fino ad oggi soffocati nella plastica.
>>Siamo la morte della politica a numero chiuso, la nascita di un
>>movimento capace di determinare la QUALITA' delle nostre vite, di
>>ridare concretezza all'idea di SVILUPPO.
>>
>>via Bufalini 15 - Firenze
>>
>>Network - odissea PER lo spazio
>>http://docom.inventati.org
>>docom@inventati.org
>>
>>----> COMUNICATO STAMPA
>>
>>RIoccupazione a Firenze
>>
>>Oggi pomeriggio alle ore 15:30 il Network Odissea per lo spazio ha
>>occupato un fondo dismesso nel pieno centro della città, in via
>>Bufalini 15-19 r.
>>Dopo l’occupazione dell’area dimessa in via Maragliano 59 del 3 Marzo
>>2001 e lo sgombero del 17 Maggio 2001, dopo le perquisizioni del 24
>>settembre, mentre continuano le indagini che ci accusano di reati mai
>>commessi ma gravissimi per stroncare il nostro fermento in città,
>>oggi da grido torniamo ad essere parola.
>>La nostra scelta è duplice, poiché tanto ricca era l’esperienza del
>>Bandone di via Maragliano, da non potersi risolvere in una sola
>>direzione.
>>Da una parte, l’occupazione: in centro, per portare nel cuore della
>>metronecropoli la nostra voce, i nostri progetti, per comunicare ed
>>essere comunicabili, per essere punto di riferimento e di
>>aggregazione per tutte le realtà, le individualità critiche, le
>>esperienze alternativa di questa città.
>>Dall’altra, l’appello per la costruzione di un’area di
>>sperimentazione creativa autogestita: per realizzare i tanti
>>laboratori artistici che stavano nascendo in via Maragliano, per
>>affermare il diritto ad una creatività libera dalla logica del
>>profitto, per abbattere il falso mito di una politica giovanile fatta
>>di tutor ed iniziative preconfezionate calate dall’alto come quella
>>dei centri giovani e delle grandi kermesse.
>>
>>Il confine tra legale ed illegale diventa molto labile: come si può
>>definire l’occupazione atto illegale, come si può appellare come
>>criminali giovani studenti/esse, lavoratori precari che si
>>riappropriano di uno spazio, che strappano un pezzo di città per
>>riprendersi la loro vita, quando ormai da anni le politiche
>>dell’amministrazione cittadina ignorano le esigenze materiali ed
>>immateriali di questi soggetti per inseguire i proventi del turismo
>>assecondando le pressioni dei potentati economici, mentre anche
>>l’Università, e in particolar modo l’Ateneo fiorentino, diviene
>>attore di questa trasformazione della città, partecipando alla
>>svendita del patrimonio immobiliare pubblico, alla ridefinizione
>>delle sue aree-ghetto, alla concezione dei soggetti in formazione
>>solo come risorse umane funzionali all’aumento dei profitti delle
>>imprese.
>>
>>----> MINISTORIA NETWORK
>>
>>MINISTORIA
>>
>>network: perchè si tratta di una serie di esperienze, i cosiddetti
>>nodi, che lavorano a rete, sperimentando collaborazioni, tentano di
>>sconfiggere il senso di impotenza di cui questo mondo ci nutre
>>quotidianamente. Interroghiamo l'usuale, mettendo in discussione la
>>sua necessità, la sua normalità, criticandolo a partire dai nostri bi-
>>sogni di studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici precari che
>>si muovono nell'area metropolitana fiorentina: vogliamo svincolare la
>>nostra creatività dalla logica del profitto, vogliamo affermare una
>>socialità diversa basata sulla partecipazione diretta nella
>>realizzazione della nostra intraprendenza, che prova a liberarsi
>>dalla mercificazione di menti e corpi, tempi e spazi.
>>
>>2001 odissea PER lo spazio: perchè praticando la socializzazione
>>degli strumenti e la condivisione delle conoscenze abbiamo
>>individuato nella conquista di uno spazio fisico in città il primo
>>passo per far vivere le nostre idee.
>>Dopo aver manifestato la nostra esigenza all'amministrazione
>>cittadina, senza ricevere risposta, abbiamo deciso di occupare -
>>Marzo 2001 - l'area di via maragliano, dismessa da decenni.
>>Li abbiamo creato uno spazio di socialità libero, dato vita a
>>laboratori artistici, ampliato le nostre riflessioni e la capacità di
>>autogestirci e autorganizzare. Soprattutto abbiamo scoperto che la
>>nostra esperienza è riproducibile: in tre mesi di occupazione decine
>>di giovani hanno partecipato direttamente alla ricostruzione di
>>quell'area e alla sua vita, moltiplicando nodi e progetti della rete,
>>evidenziando il bisogno non ascoltato di spazio e azione autogestita
>>e non mercificata.
>>Poi lo sgombero - maggio 2001 -, le indagini, la riduzione a PROBLEMA
>>DI ORDINE PUBBLICO dell'unico fermento vitale nei meandri della
>>METRONECROPOLI.
>>Ma non ci avranno mai come vogliono loro: l'odissea è una catena
>>autoALIMENTATA di sogni, bisogni e conflitti
>>
>>qualche settimana fa (il 24 settembre) alcuni di noi sono stati
>>svegliati di prima mattina con un avviso di garanzia e un mandato di
>>perquisizione per associazione sovversiva e tentatE lesioni... in
>>pratica ci attribuiscono tutti gli attentati dell’ ultim'anno incluso
>>il pacco bomba al Prefetto. Il miglior modo di rispondere a questo
>>tentativo intimidatorio è continuare a fare quello che ci siamo
>>preposti senza farci tarpare le ali, né ghettizzare da chi ci
>>vorrebbe brutti e cattivi agli occhi della città.
>>
>>Da questa occupazione attaccheremo i simboli di chi ci vuole precari,
>>omologati, ignoranti e terrorizzati... ma non ci basta gridare
>>contro: il nostro metodo si basa sul continuo allargamento e sulla
>>contaminazione delle progettualità e delle intraprendenze individuali
>>e collettive. Per questo giocheremo su due piani: da una parte questa
>>occupazione, uno spazio informativo e
>>aggregativo (un bar e un INFOshop), di dimensioni limitate e nel
>>pieno centro della città, dove costruire, amplificare e comunicare i
>>nostri progetti: dal cuore della metronecropoli, un megafono per i
>>nostri bi-sogni: poter studiare e avere una casa, ascoltare musica
>>senza pagare un ciddì 40.000£ (approssimativamente 20 euro!), l'uso
>>consapevole delle sostanze, il libero accesso alle informazioni e ai
>>saperi, l'autoproduzione e l'autogestione delle proprie esperienze
>>creative...
>>Questi progetti si rivolgono e si affidano a tutti coloro che tentano
>>di capitanare la propia vita.
>>Dall'altra abbiamo lanciato un appello per la costruzione di un area
>>di sperimentazione creativa autogestita dove dar vita ai tanti
>>laboratori che si stavano costruendo in Via Maragliano [un'area
>>concerti - camera oscura - galleria espositiva - e tanto altro]: non
>>ci stancheremo mai di porre pubblicamente i problemi di vivibilità di
>>questa città, di rinfacciare al governo cittadino la politica
>>ANTIsociale e omologante che sta portando avanti.
>>
>>Da grido siamo diventati parola
>>a voi la responsabilità di ascoltarci


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