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Alle radici del razzismo italiano: per sapere e non dimenticare |
MANIFESTO DEGLI
SCIENZIATI RAZZISTI
"Il ministro Segretario del Partito ha ricevuto un gruppo di studiosi fascisti,
docenti nelle Università italiane, che hanno sotto l'egida del Ministero
della Cultura popolare redatto o aderito alle proposizioni che fissano la
base del razzismo fascista. Erano presenti i fascisti:
* On. Sabato Visco direttore dell'Istituto di Fisiologia generale
dell'Università di Roma e direttore dell'Istituto nazionale di Biologia
presso il Consiglio nazionale delle Ricerche
* Dott. Lino Businco, assistente di patologia generale all'Università
di Roma
* Prof. Lidio Cipriani, incaricato di antropologia nell'Università
di Firenze
* Prof. Arturo Donaggio direttore della clinica neuropsichiatrica dell'Università
di Bologna, presidente della Società Italiana di psichiatria
* Dott. Leone Franzi assistente nella clinica pediatrica dell'Università
di Milano
* Prof. Guido Londra assistente di Antropologia nell'Università
di Roma
* Sen. Luigi Pende direttore dell'Istituto di Patologia speciale medica
dell'Università di Roma
* Dott. Marcello Ricci assistente di Zoologia all'Università
di Roma
* Prof. Franco Savorgnan ordinario di demografia nell'Università
di Roma, presidente dell'Istituto centrale di statistica
* Prof. Edoardo Zavattari direttore dell'Istituto di Zoologia dell'Università
di Roma.
Alla riunione ha partecipato il Ministro della Cultura Popolare Dino Alfieri.
Il Segretario del Partito ACHILLE STARACE, ha elogiato la precisione
e la concisione della tesi, e ha ricordato che il fascismo fa da sedici anni
praticamente una politica razzista che consiste -attraverso l'azione delle
istituzioni del Regime- nel realizzare un continuo miglioramento quantitativo
e qualitativo della razza. Il segretario del Partito ha soggiunto che il
duce parecchie volte -nei suoi scritti e discorsi- ha accennato alla razza
italiana quale appartenente al gruppo cosiddetto degli indo-europei.
Con la creazione dell'impero, la razza italiana è venuta in
contatto con altre razze; deve quindi guardarsi da ogni ibridismo e contaminazione.
Quanto agli ebrei, essi si considerano da millenni, dovunque e anche in Italia,
come una razza diversa e superiore alle altre, ed è notorio che nonostante
la politica tollerante del Regime gli ebrei hanno, in ogni nazione, costituito
-coi loro uomini e coi loro mezzi- lo stato maggiore dell'antifascismo.
Il Segretario ha infine annunciato che l'attività principale degli
istituti di cultura fascista nel prossimo anno, sarà l'elaborazione
e diffusione dei principi fascisti in tema di razza, principi che hanno già
sollevato tanto interesse in Italia e nel mondo.
Questo il documento redatto sotto forma di decalogo dai 10 scienziati
1) Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è
già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà
fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà
è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini
simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano
ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che
esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze
umane differenti
2) Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere
che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati
razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche
ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici,
i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri
comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere
razze, la esistenza delle quali è una verità evidente
3) Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi
è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di
nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche,
religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione
stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi,
dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché
essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione
razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse
di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli,
sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino
fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle
altre le diverse razze
4) La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine
ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà
ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto
della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali
parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono
e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa
5) È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici.
Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli
movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione.
Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione
razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia,
nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa
di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di
oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia
da almeno un millennio
6) Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è
basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico
di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce
gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia.
Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà
della Nazione italiana
7) È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta
l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo.
Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai
concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata
da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o
religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente
italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però
introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare
che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto
additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza
umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente
da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'italiano ad un
ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità
8) È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa
(Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono
perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine
africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea
anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie
ideologiche assolutamente inammissibili
9) Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso
dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale
è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato
all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione
fu sempe rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione
che non si è mai assimilata in Italia perché essa è
costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli
elementi che hanno dato origine agli Italiani
10) I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non
devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo
nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero
e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune
e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi
altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio
con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa
dalla millenaria civiltà degli ariani.
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