CAMPAGNA KAPPA: RESPONSABILITA'
SOCIALE E PRODUZIONE SOTTO REGIMI OPPRESSIVI E SCHIAVISTI
IL
PRESIDENTE DI BASICNET KAPPA HA DISCUSSO A TORINO IN UN CONVEGNO
ORGANIZZATO DALLA CAMPAGNA BIANCANEVE SULLA PRODUZIONE IN BIRMANIA.
PUBBLICHIAMO UNA SINTESI DELLE CONCLUSIONI E, PER I PIU' CURIOSI,
IL VIVACE RESOCONTO REGISTRATO DEL DIBATTITO PUBBLICO
marzo 2003, Dalla Clean
Clothes Campaign, a cura di Ersilia Monti
La campagna ha totalizzato 2500 cartoline e 5000 email spedite. A Torino il presidente di BasicNet annuncia una 'pausa di riflessione': sospenderà temporaneamente l'approvvigionamento di capi di abbigliamento dalla Birmania.
Il 19 febbraio 2003, a Torino, nell'ambito dell'iniziativa "Olimpiadi 2006 e responsabilità sociale" organizzata dalla Campagna Biancaneve, si è tenuto un incontro pubblico fra Francesco Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Marco Boglione, presidente di BasicNet/Kappa.
Nel 2002, la Rete di Lilliput ha promosso una campagna di pressione pubblica per chiedere a BasicNet di non rifornirsi più da produttori localizzati in Birmania, prevedendo nel contempo delle forme di indennizzo per i lavoratori delle fabbriche interessate, in accordo con le richieste del sindacato e dell'opposizione democratica birmani.
Marco Boglione ha riconosciuto che il governo birmano è uno dei peggiori regimi oppressivi e che in Birmania si violano i diritti umani. Ciò nonostante ha affermato che non spetta alle imprese assumere iniziative per fare cambiare il comportamento dei governi. Secondo Boglione questo compito spetta alle istituzioni internazionali (che in realtà si sono già espresse per la sospensione delle relazioni commerciali con il paese, vedi OIL, e per denunciare il lavoro forzato, vedi ONU) e, in assenza di misure coercitive da parte loro, le imprese hanno solo l'obbligo di rispettare le leggi dei paesi in cui operano, anche se sono in contrasto con le convenzioni internazionali. Boglione non ha dichiarato come ciò si concili col codice di condotta assunto da BasicNet che la obbliga a rifornirsi solo da imprese che rispettano i fondamentali diritti dei lavoratori compreso il diritto ad organizzarsi in libere associazioni sindacali. Boglione ha anche messo in discussione la validità degli embarghi come forma di pressione a difesa dei diritti umani, mentre ha esaltato l'investimento perchè promuove lo sviluppo e l'occupazione. Ad ogni modo ha dichiarato di volersi prendere una pausa di riflessione sospendendo per il momento l'approvvigionamento di capi di vestiario in Birmania. A Boglione sono state fatte alcune proposte (SA8000, adeguamento al protocollo sui codici di condotta del CCNL, scelta di cooperative) per migliorare il codice di condotta di BasicNet e la ricerca dei fornitori. La campagna continua.Per chi ha voglia di leggere le argomentazioni di Boglione in 'presa diretta', ecco la trascrizione della registrazione sonora del dibattito.