INIZIATIVA DELLA "CAMPAGNA ABITI PULITI" IN OCCASIONE DEI CAMPIONATI MONDIALI DI CALCIO CHE SI SVOLGERANNO IN GIAPPONE NEL MESE DI GIUGNO
PER APPROFONDIRE E DIFFONDERE LA CONOSCENZA DELLE CONDIZIONI DI LAVORO NELL'INDUSTRIA MONDIALE DELL'ABBIGLIAMENTO E DELLE SCARPE SPORTIVE


gennaio 2002, di Rosanna Meazza

Fino all'80% di ciò che indossiamo e calziamo è fabbricato in paesi poveri o in aree povere d'Italia, spesso in condizioni che ricordano gli albori della rivoluzione industriale.
Nel mese di giugno si svolgerà in Corea e in Giappone la Coppa del mondo di calcio. Questo evento sarà occasione di iniziative da parte di diversi gruppi a livello internazionale: alcune Campagne abiti puliti europee, la Global March (marcia contro il lavoro minorile), che è coordinata in Europa da Mani Tese, il sindacato internazionale, gruppi coreani e giapponesi.
Sono infatti ancora migliaia i bambini impiegati nella cucitura di palloni di calcio in Pakistan e in India, mentre secondo un recente studio, i salari dei cucitori indiani adulti sono addirittura inferiori ai minimi legali (sufficienti ad acquistare 1 litro di latte e una forma di pane al giorno). Non è difficile immaginare le condizioni di lavoro in Cina nel settore dell'abbigliamento sportivo, paese da poco entrato a far parte della federazione internazionale dei produttori di articoli sportivi.

L'obiettivo comune è spingere la Fifa (Federazione Internazionale delle associazioni calcistiche) ad adottare per intero i principi contenuti nel codice di condotta del 1996 concordato col sindacato internazionale e poi respinto dalle aziende produttrici che ricevono dalla Fifa la licenza per esporre il suo marchio sui loro articoli (abbigliamento, scarpe, palloni gadgets). I punti controversi riguardano i salari gli orari di lavoro, i meccanismi di verifica dell'applicazione del codice. Sono immaginabili forme di pressione sulle imprese licenziatarie del marchio e sulle associazioni sportive, e ovviamente il coinvolgimento del pubblico.
In questa prima fase il gruppo "economia e lavoro" della rete Lilliput, nodo di Milano, ha preso contatti per valutazioni collettive e iniziative comuni con Mani Tese di Milano, coordinatrice europea della Global March, che darà avvio alla sua campagna il 17 gennaio, e con alcuni componenti del gruppo "L'Altropallone", in modo particolare con Fedefico Cerattí e Michele Papagna di Acea, e con il noto giornalista sportivo Gianni Mura. L' "Altropallone" premia da 5 anni personaggi del mondo dei calcio impegnati per uno sport pulito. Partecipa a questa campagna anche il Coordinamento Lombardo Nord/Sud del mondo che fa parte del Nodo di Milano.

Fasi del lavoro
· Raccolta di dati e documentazione sulla produzione e sulle condizioni di lavoro nel settore dell' abbigliamento sportivo e delle scarpe sportive, anche con riguardo (non sarà facile) a imprese italiane + rielaborazione dì documentazione in preparazione da parte di altri gruppi internazionali.
· Raccolta di informazioni sui costi pubblicitari e sulle sponsorizzazioni.
· Collaborazione e alleanze con altri gruppi e reti. Estendiamo l'invito ad altri laboratori del nodo che sono vicini a queste tematiche per affinità, per esempio il Laboratorio commercio.
· Elaborazione di iniziative (aprile-giugno).


IL GRUPPO ECONOMIA E LAVORO si ritrova mercoledì 23 gennaio alle ore 18 presso l'Ass. Crinali C.so di Porta Nuova 32.