CAMPAGNA ABITI PULITI
- NGADINAH ASSOLTA - ADIDAS IN INDONESIA
AGGIORNAMENTI
SUL CASO
ottobre 2001, di Esilia Monti
del coordinamento lombardo Nord/Sud del mondo
RIEPILOGO DEL CASO
Ngadinah Binti Abu Mawardi, segretaria del sindacato Perbupas (associazione dei lavoratori delle calzature sportive) della PT Panarub, azienda indonesiana fornitrice di Adidas, viene arrestata il 23 aprile scorso con l'accusa di aver incitato i compagni di lavoro a prendere parte allo sciopero che 7 mesi prima aveva coinvolto 8 mila lavoratori. L'arresto segue la denuncia per danni sporta dal datore di lavoro che accusa Ngadinah di aver imposto ai compagni di lavoro di aderire allo sciopero. Un capo di imputazione si rifà a un vecchio articolo della legge indonesiana che risale all'epoca della colonizzazione olandese e che è servito fin qui per reprimere manifestazioni di dissenso politico e sindacale in virtù della sua estrema vaghezza. Sollecitata da una campagna di pressione internazionale, Adidas scrive al ministro del lavoro indonesiano per invitarlo a svolgere un'indagine che chiarisca la natura delle accuse rivolte a Ngadinah. Il 23 maggio la sindacalista viene rilasciata su cauzione e posta agli arresti domiciliari in attesa del processo.NOVITA'
Il tribunale di Tangerang assolve Ngadinah. Nella sentenza emessa il 30 agosto, i giudici dichiarano non sussistere prove sufficienti né fondati motivi per condannarla. I giudici si sono richiamati nel loro giudizio alle convenzioni dell'Oil che tutelano la libertà di associazione, con particolare riguardo al diritto dei lavoratori di informare pubblicamente i compagni di lavoro dei loro diritti e di poterne discutere liberamente. Più sotto trovate il resoconto del Jakarta Post. La vicenda di Ngadinah richiama alla mente per contrasto il destino di altre giovani sindacaliste indonesiane, come Marsinah, trovata morta l'8 maggio 1993, tre giorni dopo aver partecipato a una manifestazione per chiedere migliori condizioni di lavoro. I suoi assassini non sono ancora stati assicurati alla giustizia.