PRENATAL/ARTSANA
IN THAILANDIA
UNA
LETTERA DA INVIARE ALLE MULTINAZIONALI E AI SINDACATI ITALIANI
PER SOSTENERE LE TRATTATIVE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
IN THAILANDIA
Il 22 maggio scorso ho scritto a nome della Campagna Abiti Puliti un fax ad Artsana, a Prenatal e ai sindacati italiani del tessile-abbigliamento. Il caso e' quello della Ladybird Garment Factory, fornitore thailandese delle aziende statunitensi Gymboree, Guess, TJX Companies, e dell'azienda italiana Prenatal (di proprieta' di Artsana). Il sindacato di fabbrica sta tentando senza successo di condurre in porto una trattativa con la direzione per ottenere: 1) aumento dei salari e calcolo in base all'anzianita' di servizio; 2) indennita' di maternita'; 3) permessi sindacali; 4) migliori servizi di trasporto; 5) gratifiche annuali come d'uso nel settore dell'abbigliamento in Thailandia. Il titolare della Ladybird non cede su nessuna richiesta malgrado la mediazione del ministero del lavoro e sta esercitando pressioni indebite sui lavoratori affinche' rinuncino a difendere i propri diritti. Poiche' finora non ho avuto risposta ne' da Prenatal/Artsana ne' dal sindacato, prima di ritornare alla carica, vi chiedo di inviare il testo che segue per fax o posta prioritaria (o per email alla Filtea).
Spett.le
Artsana S.p.a.
Via Saldarini Catelli, 1
22070 Grandate (CO)
Fax 031-382500Spett.le
Prenatal S.p.A.
Centro Colleoni
Palazzo Pegaso 1
20041 Agrate Brianza (MI)
Fax 039-6058043Spett.le FILTA - Att. Adriano Linari
Fax 06-4462544Spett.le FILTEA - Att. Valeria Fedeli
Fax 06-5803182 (email: vfedeli@uni.net)Spett.le UILTA - Att. Edoardo Rossi
Fax 06-4819421Ogg.: Ladybird Garment Factory - Bangkok
Ricevo dalla Campagna Abiti puliti una segnalazione proveniente dalla Thailandia (Center for Labour Service Information and Training:
joffemir@loxinfo.co.th) che ha per oggetto la Ladybird Garment Factory, una fabbrica sita a Bangkok che produce per conto di Prenatal.
Viene riferito che la direzione della fabbrica rifiuta di discutere con il sindacato aziendale di due problemi rilevanti: l'esiguità dei salari e la
loro arbitraria distribuzione, le limitazioni imposte all'esercizio della libertà sindacale. Solo 100 dei 540 dipendenti della Ladybird ricevono un salario mensile, il resto lavora con paga a giornata, secondo uno schema retributivo discrezionale che non tiene conto dell'anzianità di servizio. Il lavoro straordinario, indispensabile per integrare una paga base misera, è negato ai rappresentanti sindacali; mentre le donne in stato di gravidanza, a cui la legge vieta di lavorare in straordinario, non ricevono indennità specifiche. Inoltre, ai rappresentanti sindacali viene negata la possibilità di fruire di permessi sindacali. L'ostilità nei confronti del sindacato è confermata da alcune interviste realizzate sul posto da ricercatori della Clean Clothes Campaign.
Le trattative in corso per il rinnovo del contratto non hanno fatto alcun progresso a causa del rifiuto della Ladybird Garment Factory di prendere in considerazione qualsiasi richiesta del sindacato.
Chiedo ad Artsana e a Prenatal di intervenire con urgenza presso il loro fornitore per invitarlo a tenere un comportamento leale e costruttivo al fine di giungere a un accordo di reciproca soddisfazione, e di astenersi da atti vessatori o discriminatori nei confronti degli iscritti al sindacato e dei rappresentanti sindacali.
Ai sindacati italiani chiedo di intervenire nei termini e nei modi più idonei affinchè sia garantito ai lavoratori della Ladybird Garment Factory
il pieno esercizio delle libertà sindacali.
Confido di poter ricevere buone notizie nel breve periodo e porgo cordiali saluti.