ATTACCATE E PERQUISITE
DUE SEDI AD ANKARA DELL'HID, ASSOCIAZIONE PER I DIRITTI UMANI
APERTO
IL PROCEDIMENTO DI CHIUSURA DELLE SEDI PRESSO LA CORTE DI SICUREZZA
AD ANKARA. MINACCIATI DI ARRESTO I DIRIGENTI DELL'ASSOCIAZIONE
TRA CUI L'AVVOCATO DIFENSORE DI LEYLA ZANA
maggio 2003, dalla HID di
Istambul, 7 maggio 2003
La IHD, Associazione per i diritti umani in Turchia, non ha taciuto, e non tacerà mai!
Sin dalla sua fondazione, l'Associazione per i Diritti Umani (IHD) è diventata il bersaglio dello stato e delle forze che violano i diritti umani. A tutt'oggi, abbiamo perduto 13 membri, alcuni dei quali erano dirigenti della nostra associazione. Molte delle succursali della IHD sono state attaccate e perquisite dalla polizia. Centinaia di processi sono stati avviati contro i nostri dirigenti.
Dato che il sistema non tollera la libertà di espressione e le richieste di rispetto dei diritti umani, esso non tollera più l'esistenza della IHD che è il portavoce delle vittime della violazione dei diritti umani. Uno degli ultimi casi di repressione si è verificato ieri, quando sono state attaccate contemporaneamente la sede della nostra associazione e la succursale di Ankara.
Le nostre attività sono state bloccate da numerosi poliziotti in abiti civili, che hanno attaccato alla stessa ora la Sede della IHD ad Ankara e la sua Succursale. La perquisizione della sede della IHD e quella della sua Succursale sono state effettuate in base al decreto 29.04.2003, n. 2003/447 d.Is della seconda sezione della Corte della Sicurezza dello Stato ad Ankara con l'assistenza di un procuratore della Corte della Sicurezza dello Stato ad Ankara che si chiama Cengiz KOKSAL. Dopo la perquisizione, i computer, i quaderni ufficiali della Associazione e i libri, e i documenti sono stati confiscati dai poliziotti.
La perquisizione non era conforme alla procedura. La polizia non ha spiegato il motivo della perquisizione. Non ha steso un processo verbale dei materiali e dei documenti. Tutti questi materiali e questi documenti sono stati infilati in sacchetti dai poliziotti in tutta fretta. I nostri dirigenti - che protestavano per il metodo seguito per la perquisizione - sono stati minacciati di arresto.
Per questo attacco, non è stata presentata una ragione logica. Noi abbiamo saputo che il Procuratore della Repubblica della Corte di Sicurezza dello Stato presso Ankara apre un'inchiesta n. 2003/130 hz., in base all'articolo 3713 della Legge per la Lotta contro il Terrorismo e l'articolo 312/2 del Codice Penale della Repubblica di Turchia.
Il procedimento di chiusura contro la succursale di Ankara procede ancora presso la prima sezione della Corte di Sicurezza dello Stato ad Ankara. In base a questo processo, avevano già confiscato i nostri computer e i nostri documenti.
Le autorità hanno trattato l'Associazione dei Diritti Umani come se si trattasse di terroristi. Questo attacco non può essere accettato a nessuna condizione. La IHD ha severamente criticato ogni sorta di violenza e di terrore a partire dalla sua fondazione. La IHD non esiterà a criticare il terrore dello stato di cui è vittima e a divulgare ovunque l'attacco subito.
A partire dalla nostra fondazione nel 1986 abbiamo subito molti attacchi e ieri ne abbiamo subito l'ultimo. Lo scopo dell'attacco non è la IHD (Associazione dei Diritti Umani) ma proprio i diritti umani. Tutti devono sapere che nonostante questi attacchi, noi non rinunceremo a sostenere la lotta a favore dei diritti umani e delle libertà per una vita umana.
In quanto difensori dei Diritti Umani, noi invitiamo tutti i nostri amici a essere solidali con noi.
Noi sentiremo, noi vedremo, noi parleremo.