CAMPAGNA PER LA SCARCERAZIONE DI LEYLA ZANA
AGGIORNAMENTO: APPROVAZIONE DI MOZIONI IN VARI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI IN ITALIA, E PRESSIONI SUL NUOVO GOVERNO TURCO. PRESENTAZIONE DEL VIDEO "KURDISTAN LA PATRIA NEGATA"


dicembre 2002 di Silvana Barbieri


Prosegue la campagna per la scarcerazione di Leyla Zana e dei suoi colleghi parlamentari, in carcere dal marzo 1994, e condannati l'8 dicembre dello stesso anno a 15 anni di reclusione dalla Corte di Sicurezza di Stato d'Ankara. Nonostante la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbia emesso una sentenza nel luglio del 2001 chiedendo la revisione del processo o la scarcerazione dei deputati, e nonostante la stessa richiesta sia stata ribadita dal Consiglio d'Europa per ben due volte, la detenzione dura da 8 anni.

Le vecchie autorità di governo della Turchia, con cavilli giuridici e ribadendo la validità delle condanne, hanno sistematicamente rifiutato di muoversi come richiesto dal Consiglio d'Europa.
Oggi però ci troviamo di fronte ad una nuova situazione politica: i partiti di matrice kemalista, oppure apertamente fascista, sono stati spazzati via dal voto del 2 novembre scorso, e l'affermazione di una formazione islamista moderata apre forse nuovi spazi in direzione di una maggior democrazia.

In questo periodo ci siamo adoperati per far approvare nei vari consigli regionali, provinciali e comunali mozioni a favore della scarcerazione di Leyla Zana e dei deputati curdi.
Sette sono le regioni dove è già stata approvata la mozione, otto le province e dieci i comuni.
Ho ragione di credere che, di fronte a un caso come questo di palese violazione delle norme europee, nessuna forza politica può tirarsi indietro, tanto è vero che quattro delle sette regioni in cui è stata votata la mozione sono sotto la guida del Polo (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Lazio). E che queste mozioni non siano inutili, lo dimostra il fatto che l'Ambasciatore della Turchia a Roma si è affrettato a rispondere con una lettera ai vari consigli che hanno approvato la mozione, spiegando come per la legge turca Leyla Zana sia una pericolosa terrorista. Alleghiamo, per vostra informazione, la lettera che l'Ambasciatore turco ha spedito ai vari consigli e la pronta risposta dell'europarlamentare Luigi Vinci.

Questo nuovo scenario politico che si è delineato in Turchia, non deve però farci sottovalutare la problematica curda, che la prossima guerra all'Iraq renderebbe ancora più drammatica

A questo proposito vi segnalo l'uscita di un bellissimo video "KURDISTAN . LA PATRIA NEGATA" realizzato dalla Associazione "Verso il Kurdistan-Onlus" c/o CGIL ­ Via Cavour 27 Alessandria versoilkurdistan@libero.it .
Il video,molto ben fatto, descrive la situazione della gente nel Kurdistan turco e può essere utilizzato per introdurre dibattiti sulla questione curda.

Il video è diviso in tre parti. Prima parte: KURDISTAN La patria negata. Si svolge nel marzo 2002, duecento osservatori europei , in maggioranza italiani hanno partecipato in alcune città del Kurdistan turco, soggette a leggi di emergenza e più esposte alla repressione, alla celebrazione del Newrotz, l'antico capodanno kurdo del 21 marzo
Seconda parte: LA TERRA E LE ACQUE Siamo nell'alta Mesopotamia, antico giardino dell'Eden, attraversata dai grandi fiumi biblici il Tigri e l'Eufrate: è qui che il governo turco sta realizzando un faraonico piano idro-geologico noto come "progetto GAP"
Terza parte: HASANKEYF: La città millenaria Immagini di una città la cui storia affonda le sue radici in una delle più antiche civiltà del pianeta