LE DONNE CURDE HANNO
FONDATO UN'ASSOCIAZIONE: FREE WOMAN FOUNDATION
LO SCOPO
DELL'ASSOCIAZIONE E' UNIRE DIFFERENTI COLORI, PENSIERI, LINGUAGGI,
REALTA'
dicembre
2001, da Acea, traduzione di Simonmattia Riva
Ha sede ad Amsterdam.
Scopo: unire differenti colori, pensieri, linguaggi, realtà.
Molte organizzazioni hanno partecipato alla festa della sua fondazione.
Non hanno potuto presenziare ma hanno mandato un messaggio di solidarietà:
Free Women's Party (PJA) - Arabian Women's Solidarity - Dicle Women's Cultural Center - DEP former deputy Leyla Zana - AMARGI Women's CooperativeE'stata fondata la International Free Women's Foundation. La sede centrale è stata aperta ad Amsterdam con la partecipazione di numerose associazioni internazionali di donne, chi non ha potuto partecipare ha inviato messaggi di solidarietà. Tra coloro che hanno inviato messaggi ricordiamo: il presidente del PKK Abdullah Ocalan, il Partito delle Donne Libere (PJA), l'organizzazione "Sodalizio delle donne arabe", il Centro Culturale Femminile Dicle, la ex deputata del DEP Lelya Zana e la Cooperativa femminile AMARGI. Fondata con il motto "Diversi colori, diversi pensieri, diversi linguaggi, diverse realtà-la stessa speranza", le finalità della Fondazione sono state spiegate dalla sua coordinatrice Gonul Kaya con le seguenti parole: "il nostro scopo è quello di valorizzare la specificità femminile, sviluppare la solidarietà tra donne di tutto il mondo, far trionfare quanto di bello c'è nascosto nelle donne. In tutte le donne, dalle europee alle sudamericane, dalle palestinesi alle jugoslave, dalle kurde alle africane. E tutti i progetti concernenti donne, bambini ed una società più giusta saranno da noi presi in considerazione. Ogni sforzo per la pace avrà il nostro appoggio e sarà considerato un nostro progetto."
Gonul Kaya ha poi detto che la Fondazione intende usare le opportunità offerte dall'Europa come area di lavoro sui temi dell'educazione e dell'emancipazione delle donne, infatti, i primi progetti dovrebbero concernere le donne immigrate in Europa.
Aspettando di poter delegare ad Amsterdam una rappresentante del Sodalizio delle Donne Arabe (Arabian Women's Solidarity), la dottoressa Sheren el-Naga, egiziana, ha comunicato che questa associazione supporterà qualunque movimento promotore della solidarietà al femminile e che la Fondazione è senz'altro tra questi. Leyla Zana, ex deputata del DEP, in carcere dal 1994, ha inviato un messaggio in cui esprime la propria gioia per la nascita di questa nuova realtà. La Zana ha scritto: "Saluto con gioia il vostro difficile ma onorevole, determinato e magnifico cammino. Credo che sarà una luce nell'ancora buio delle donne, che sarà una medicina per le nostre ferite. Sono sicura che la Fondazione servirà la causa della pace e dei diritti di tutta l'umanità, senza alcuna distinzione di religione, lingua, razza e sesso. Vi abbraccio sentitamente e vi invio i miei più calorosi auguri."
Il Partito delle Donne Libere (PJA) ha scritto, nel suo messaggio di congratulazioni: "Noi del PJA, che lottiamo affinché il XXI secolo sia un secolo di eguaglianza tra i sessi e i popoli, di democrazia e libertà, salutiamo la International Free Women's Foundation come un'organizzazione che può porre le basi di una nuova era. E ci auguriamo che tutti i nostri amici che si battono per la pace sociale siano sensibili ai problemi di quella parte dell'umanità che lotta per la libertà."
La Cooperativa femminile AMARGI di Istanbul, coordinata dalla sociologa Pinar Selek, ha ha sua volta spedito un messaggio nel quale si asserisce che la Fondazione è un passo avanti verso l'unificazione di tutte le donne che hanno a cuore la libertà.
Parlando a nome del Centro Culturale Femminile Dicle, Suna Parlak ha detto:
"essere donna è bello, ma la cosa più bella è vivere da donna e camminare mano nella mano con le altre. Crediamo che la Fondazione rivestirà un importante ruolo nella causa che ci vede impegnate affinché parole come equità, libertà e democrazia diventino una solida realtà anche per le donne."
E Muyesser Gunes, delle "Madri kurde per la pace", che era stata invitata all'inaugurazione ma non è potuta convenire per problemi burocratici, ha scritto nel suo messaggio: "vogliamo partecipare alle vostre attività e condividere i vostri obiettivi, aprirvi i nostri cuori ricolmi di speranza a dispetto di tutte le ostruzioni burocratiche e tutte le amarezze. Lottare contro le politiche che negano l'esistenza di diversi colori, di diverse religioni, di diverse realtà è anche il nostro motto."
Anche il presidente del PKK Abdullah Ocalan ha mandato un amichevole saluto per l'inaugurazione della Fondazione. Il suo messaggio verte in particolare sull'importante significato che la nascita della fondazione riveste non solo per le kurde ma per tutte le donne del mondo. Ocalan ha inoltre aggiunto: "la vittoria della democrazia arriverà grazie alla nobile lotta delle donne." Sottolineando che la crudeltà, la repressione e l'oscurantismo reazionario possono essere sconfitte dalla rinascita femminile, Ocalan ha proseguito sostenendo che saranno necessari molti sforzi e molti sacrifici per giungere al traguardo. Rimarcando che la neonata Fondazione può diventare un'"accademia della libertà", il presidente del PKK ha scritto "c'é una vita libera da conquistare, un mondo libero."
L'inaugurazione è stata allietata dalle esibizioni della pianista Koma Venge Sodiri, delle cantanti liriche sudamericane Diana Wemil, Guadalupe Urbine e Winanda Del Sur e delle cantanti kurde Beser Sahin, Gulistan Perwer e Merziya Rezzazi.