MARCIA MONDIALE DELLE
DONNE: ROMA/1
RESOCONTO
DELLA RIUNIONE DEL 6 MAGGIO SCORSO
aprile
2000 a cura del WIA
Riceviamo da Roma un resoconto della riunione del coordinamento locale della Marcia del 6 maggio scorso. Non siamo in grado di integrare le lacune del testo che riporta appunti relativi ai singoli interventi non indicandone in alcuni casi la fonte o il contenuto.
Della stessa riunione è disponibile un resoconto più breve, contenuto nell'articolo inviatoci da DWP che pubblichiamo in questo stesso numero.Incontro della Marcia Mondiale delle Donne Roma, 6 maggio 2000, presso l'Ass. Cult. La Maggiolina.
***(?): Vogliamo far conoscere nel Lazio la MMD (Marcia Mondiale delle Donne) perché questo è un momento molto importante nella storia delle donne.
***(?) Ass. Non Una di Meno : Ci sono 2000 nuove ragioni per rimetterci in marcia e dare forza alle nostre ragioni. Non una di meno, il nome della mia associazione, significa che tutte devono avere accesso al lavoro, alla procreazione assistita, alla contraccezione, etc. La violenza, la guerra, la povertà sono attentati contro l'incolumità dei nostri corpi. Dobbiamo informare e discutere su questi temi, dobbiamo essere in tante per imporre le nostre ragioni.
***Nadia De Mond, punto di riferimento nazionale della MMD, collettivo femminista ORA: la MMD è nata 1 anno e mezzo fa nel Quebec; a gennaio c'è stata la prima riunione nazionale, più di 4000 gruppi in tutto il mondo hanno aderito finora. Abbiamo visto che la maggior parte dei governi nel mondo non ha rispettato il piano d'azione della Conferenza Mondiale delle Donne tenutasi a Pechino nel 1995. Cerchiamo di ricostruire e organizzare reti partendo dalle iniziative già esistenti. Punto chiave della MMD è la lotta contro la povertà e la violenza. Non c'è paragone tra dittature e
violenza nei Paesi industrializzati, comunque la violenza è un dato trasversale: per esempio negli Stati Uniti ogni minuto una donna viene stuprata. La violenza è presente nella vita di tutte le donne. Povertà significa esclusione, emarginazione, mancanza di libertà di scelta. Il 70-80% delle donne svolge lavori precari. Volevamo la flessibilità negli orari di lavoro, invece ci viene imposta la flessibilità nei licenziamenti. Chiediamo l'adesione all'appello mondiale. 50 gruppi in Italia hanno aderito finora. La Piattaforma europea della MMD integra alcuni diritti non acquisiti per tutte: aborto, diritti delle donne lesbicheIl testo italiano della MMD pone come questione principale il ripudio della guerra nei Balcani e la presenza del Vaticano che costantemente interferisce coi diritti delle donne. Aderiamo alla settimana di orgoglio omosessuale a Roma a luglio. I coordinamenti regionali fissano degli obiettivi per lo scambio di esperienza e per il dialogo. La campagna per la MMD terminerà a ottobre con una marcia: una vera e propria marcia attraverserà campagne e città del Belgio e della Francia; a Washington ci sarà una catena umana intorno alla Banca Mondiale e
successivamente avremo un incontro con Kofi Annan.
***Luisa Morgantini parlamentare europea -Donne in Nero : Dopo anni di silenzio, c'è una ripresa della costruzione della politica internazionale delle donne. Il percorso concreto che potremo fare è il seguente: ciascun gruppo porterà la propria esperienza, iniziative, azioni, pensiero. Per la manifestazione nazionale a settembre a Roma dovrebbe essere centrale costruire una collaborazione tra emigrate e native. Il diritto delle emigranti è fondamentale. A Bruxelles porteremo i popoli in guerra: Sarajevo, Israele, Palestina. Io ho portato al Parlamento europeo Obzela, donna afgana qui presente
***Obzela: ringrazio tutti per avermi permesso di essere qui la situazione in Afghanistan sta peggiorando dal 1992 soprattutto per le donne e i bambini. I fondamentalisti violentano le donne; i bambini vengono picchiati o uccisi. I servizi e l'ambiente vengono distrutti. Nel '96 presero il potere i Telebani, terroristi e nemici delle donne. Tutte le scuole sono chiuse e anche i posti di lavoro. Le donne non hanno accesso al servizio sanitario. Le vedove si prostituiscono o chiedono l'elemosina. Il 90% dei bambini pensa che morirà prima della fine della guerra. Sono depressi ed hanno assistito a scene di estrema violenza: amputazioni, stupri, uccisioni. Io faccio parte di un'associazione che aiuta donne e bambini. Non dimenticate le donne afgane nella MMD.
***Nadia De Mond: ci sarà una delegazione di donne afgane nell'incontro con Kofi Annan.
***Cervoni (Donne in Nero) : stiamo seguendo il progetto per l'Afghanistan portando questa tematica nelle scuole, organizzando manifestazioni; abbiamo raccolto 50 milioni per le donne afgane e invitiamo tutti a conoscere queste donne. Abbiamo intenzione di portare le donne rom nella Marcia.
***Meris Valentini Comunisti Italiani : ampliare la partecipazione ad associazioni e ai partiti per discutere e collaborare insieme
***Nadia De Mond: le strutture miste aderiscono nella figura delle donne.
***Valentini: si potrebbe interessare alla MMD Katia Berillo della Commissione delle Pari Opportunità, appartenente al Partito dei Comunisti Italiani.
***Donatella Artese Casa Internazionale delle Donne: fanno parte del Buon Pastore 45 gruppi e ieri abbiamo parlato della MMD perché la qualità della vita delle donne e degli uomini sta peggiorando. Seattle ha avuto risonanza perché in quell'occasione si sono uniti molti gruppi nel rispetto delle differenze. Vogliamo lavorare con le immigrate. Il Buon Pastore sta rischiando molto perché i fondi vengono dati dalla Regione che ora è di destra.
***Comunicato: Lidia Menapace, Giglia Tedesco, Salvato e Valenzuolo non sono potute venire ma seguono con entusiasmo e solidarietà la MMD.
***Anna Costantin Ass. Internazionale per il Welfare Sciopero Mondiale delle Donne :
Lo Stato italiano non garantisce alle donne diritti fondamentali quali il sussidio di disoccupazione, l'assistenza legale valida gratuita per le meno abbienti, il sussidio di maternità per tutte le donne. Questi diritti vengono rispettati negli altri Paesi europei, ma in Italia no. Per questo è necessaria una forte presenza in Italia delle organizzazioni mondiali, Marcia Mondiale e Sciopero Mondiale delle Donne, per confrontarci con i Paesi più progrediti e per aiutarci reciprocamente.Il femminismo in Italia è frammentato in una miriade di gruppi, spesso in contrasto fra loro. Questa divisione è causa di debolezza. L'unione delle donne si ottiene superando gli ostacoli fra noi: donne ricche e povere, casalinghe o professioniste, sole, lesbiche, nere o bianche, prostitute, immigrate, tutte devono unirsi come donne e riconoscere i problemi comuni. La base per unificare tutte le donne del mondo e le donne con gli uomini è il riconoscimento del valore sociale ed economico del lavoro familiare. Il Financial Journal di New York ha attribuito al lavoro familiare un valore di 500.000 $ l'anno. Questi soldi non vanno alle donne, ma agli uomini. E' il lavoro familiare il problema fondamentale di tutte le donne.Il lavoro familiare comprende la cura dei figli, soprattutto se in età prescolare, l'assistenza ai malati ed agli anziani. Questo lavoro può essere solo in minima parte affidato alle istituzioni. E' un lavoro enorme che richiede responsabilità, stress fisico ed una serie di competenze che vanno dal saper cucinare, alle cure mediche e psicologiche, alla gestione dell'economia familiare.
L'ONU stima che le donne compiano i 2/3 del lavoro nel mondo, per ricevere il 5% dei guadagni. Le donne posseggono solo l'1% dei patrimoni. Questi dati dimostrano chiaramente che le donne, in tutto il mondo, vivono in uno stato di schiavitù. Solo con il riconoscimento economico di tutto il lavoro svolto dalle donne fuori e dentro le mura domestiche, si potrà raggiungere la parità con gli uomini. In molte Nazioni europee il lavoro familiare è già retribuito dallo Stato. Non si tratta di un sussidio di disoccupazione, perché ciò comporterebbe l'obbligo per la madre di cercare un lavoro fuori casa e di accettare le offerte di lavoro. Chi ha figli in età prescolare o malati o anziani da assistere non può e non deve essere considerata disoccupata e non deve essere obbligata a svolgere un doppio lavoro.Per questo motivo non è sufficiente chiedere il sussidio di disoccupazione, ma dobbiamo chiedere il salario per il lavoro familiare. Chiedo a questa assemblea che il non riconoscimento economico del lavoro familiare venga discusso e riconosciuto come causa primaria della povertà delle donne. Chiedo che il termine della piattaforma italiana "lavoro di riproduzione" venga sostituito dal termine più umano, ampio e reale di "lavoro familiare".La povertà è violenza. Meno soldi, meno potere.Potere alle donne!
***Francesca Pesce Donne per i Consultori : vi invito a non uscire dai
temi della MMD.
***Mercedes - Nosotras (FI): donne italiane e donne immigrate hanno aderito alla MMD. Bisogna partire dal livello più basso: le immigrate, che non esistono nemmeno sulla carta. Dobbiamo parlare tra noi perché è più facile capirsi tra donne.
.***Giovanna Coni del PRC Forum: faccio parte del MMD. Bisogna promuovere iniziative soprattutto nel Mezzogiorno con dei camper fare dei comizi. Non basta denunciare la guerra, la povertà e la violenza: si deve lottare PER la cittadinanza universale e PER i diritti universali di tutte le donne. La NATO era uno strumento di pace, ora è diventato uno strumento di guerra.
***Anita Pasquali UDI : sono grata per tutto il lavoro che è stato fatto dalle donne presenti. Il 27 maggio ci sarà la convocazione nazionale con gruppi del SUD per stabilire collegamenti e far crescere la MMD. Vi sono tante generalesse con pochissimo esercito. Occorre il coinvolgimento delle donne che vivono l'oppressione: le extra-comunitarie. Dobbiamo avere il protagonismo delle dirette interessate. La tratta delle schiave del sesso è il cappello dei problemi delle donne. Anna Kulishov disse:" finchè un corpo di donna sarà venduto o comprato ogni donna avrà un prezzo." Dobbiamo dire agli uomini che sono loro che alimentano lo schiavismo del sesso.
***Anna Cotone, segretaria dell'incontro: questa riunione è stata fatta per contarci un po'. Abbiamo parlato con tutte le associazioni di donne immigrate : non sono venute ma vogliono mantenere i contatti. Problema dei campi di detenzione per immigrati: facile entrarci, difficile uscirne.
***Teresa: sono imbarazzata perché c'è la voglia di costruire qualcosa ma quello che ho sentito finora mi ha messo in imbarazzo. La guerra ha segnato la mia vita. Non pensavo che le donne del Parlamento si sarebbero limitate a inviare dei comunicati. Discorsi scontati, linguaggio politichese. I problemi reali sono: l'immigrazione, i campi di detenzione. Non possiamo rinunciare al conflitto con le istituzioni. Nel nostro futuro ci sono solamente guerre. La guerra c'è ancora e le guerre sono previste dal governo che c'è ora.
***Meris Valentini:
***Francesca Pesce: la MMD è una risposta irrituale all'iniziativa della guerra, un urlo collettivo di tutto il mondo. Non si possono escludere donne che non si riconoscono nelle piattaforme italiana, europea e mondiale.
***donna del PRC Forum: battaglia idee
***Nadia De Mond: la Marcia viene costruita dal basso, dalle organizzazioni di donne e strutture miste. Ci sono differenze enormi tra noi ma il fatto è che questa proposta unisce e ognuna lavora su ciò che unisce, e non su ciò che divide. Abbiamo alle spalle un decennio in cui non ci sono stati dialogo e iniziative. Non escludiamo, non precludiamo. Ci sono donne cattoliche che partecipano alla Marcia e dicono: noi condividiamo il 90% della Piattaforma. E' un'occasione da cogliere per ampliare il movimento. Se le progressiste interrompessero i contatti con l'ONU, sarebbero solo le donne di destra a parlare con l'ONU. Costruiamo una forza che possa cambiare le cose mediando e parlando con le altre donne.
***Meris Valentini : Nadia ha ragione, ognuna di noi ha le proprie idee, ma siamo tutte donne e dobbiamo rispettarci tra noi e lottare.
***Cervoni Donne in Nero : non è sufficiente essere tutte donne: esistono le differenze, ci sono donne che sono peggio degli uomini. Le Donne in Nero hanno manifestato in piazza contro la guerra ma erano isolate: c'è stato il silenzio delle altre donne. E' stato deciso di introdurre armi nucleari anche nella NATO. Il 24 maggio a Firenze ci sarà il vertice del G7, lì vedremo quante verranno.
***Anna Cotone: le immigrate non sono venute per motivi economici. Non ce la fanno a pagare il biglietto del treno, non possono lasciare la famiglia, il lavoro. Nessuna di noi ha grandi mezzi; per le immigrate costa il doppio, ce ne dobbiamo fare carico.
***Emma Donne in Genere: a Milano il MMD è iniziato con un incontro sul tema della povertà. Dalla guerra nasce la povertà. La povertà secondo le statistiche colpisce più le donne. Ci deve essere rigidità, serietà, non può partecipare chi è a favore della guerra.
***Patrizia Sterletti Donne per la Pace : è possibile aggiungere dei punti al programma, aumentare il volume dei contenuti. Richiedere alle autorità italiane il permesso di soggiorno per le immigrate.
***Nadia De Mond : la piattaforma non è modificabile ma è possibile creare una proposta regionale
***Lina Bianconi Forum PRC : la destra si è scatenata contro il World Gay Pride. Il questore di Roma ha mandato il Capo del Gabinetto per dire che nello stesso giorno della Marcia Forze Nuove e altre organizzazioni di destra hanno chiesto il permesso di manifestare nelle piazze, perciò non possono dare il permesso a nessuno per motivi di ordine pubblico. I Consiglieri Comunali sono impegnati per la realizzazione del Gay Pride. Rutelli e Bianco, Ministro dell'Interno, decideranno sul da farsi. Ci hanno chiesto che tutte le associazioni dicano in quale giorno scenderanno in piazza anche senza permesso. Il Mario Mieli raccoglie le adesioni.
***Assunta Sportello Donne CGIL : il punto centrale è costruire fili tra native e immigrate. Povertà e violenza accomunano italiane e immigrate. Cerchiamo di non essere solo generalesse ma di avere la capacità di allacciarsi alle altre donne. Ci sono realtà allucinanti anche in Italia: donne divorziate che non percepiscono il mantenimento non possono accedere alla pensione sociale. Per quanto riguarda la guerra, la capacità delle donne è quella di disobbedire. La CGIL donne ha scritto un documento contro la guerra.
***Maria D'Amico Radio Città Futura: c'è un calo di tensione in Italia, bisogna rimetterci in marcia. La radio trasmetterà un filo diretto dell'assemblea e dedicherà una trasmissione 1 giorno alla settimana alla MMD. Radio Città Futura può essere considerata l'antenna un po' di tutte.
***Andreina Donne in Nero: sono contraria all'ass. per la Pace perché il gruppo ha invitato D'Alema. L'ass. per la Pace ha chiesto 90 milioni a D'Alema. Non si può sempre mediare: certi paletti bisogna metterli.
***Lidia Donne in Genere: è difficile organizzare assemblee. Questa riunione è andata bene, partecipano tante associazioni. E' un risultato importante. Non ci basta la marcia a settembre: vogliamo un percorso, portare questa consapevolezza sul territorio per cercare il tipo di iniziative da portare sul territorio. Informare sulla povertà e lavori atipici delle donne in Italia. Congedi parentali peggiorano la situazione delle donne perché escludono le donne che non lavorano. Questo percorso di costruzione deve aggregare le donne che non hanno neanche il tempo di partecipare. Anche per noi è difficile partecipare, lo è il doppio per le straniere. Il NODI, associazione storica di immigrate a Roma, non ha sede, viene ospitata dalla Caritas. C'è difficoltà a partecipare. Manteniamo noi i contatti.
***Giovanna Romualdi Paese delle Donne : il giornale pubblica le informazioni sulla MMD, confermiamo il nostro impegno. Io porto avanti un percorso di ricerche "comunità cristiane di base". Poniamo con molta forza il discorso di critica alle istituzioni. C'è il bisogno che ciò diventi progettualità politica anche legata a donne nelle istituzioni. Facciamo in modo che non sia solo una manifestazione di denuncia, fare in modo che partecipino altre donne evitando la conflittualità.
***Francesca Pesce : il prossimo appuntamento è per il 3 giugno alla Maggiolina; partiamo dal basso, riprendiamo i contatti tra donne, arricchiamo la piattaforma con i temi della riproduzione assistita, aborto Raccolta di adesioni alla MMD.