MARCIA MONDIALE DELLE DONNE: ROMA/2
RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL 6 MAGGIO SCORSO


aprile 2000 a cura del DWP

 

Riceviamo da Roma un resoconto della riunione del coordinamento locale della Marcia del 6 maggio scorso. Della stessa riunione è disponibile un resoconto più lungo, inviatoci da WIA che pubblichiamo in questo stesso numero.

Migliaia di donne provenienti da tutti i paesi del mondo si sono date appuntamento nel settembre del 1995 per partecipare, a Pechino, alla IV CONFERENZA MONDIALE SULLE DONNE. Un appuntamento significativo, una data importante, perche' ha permesso alle donne presenti nelle ONG (Organizzazioni non governative) di esprimere e di affermare il punto di vista femminile su tutte le questioni, da quelle politiche a quelle economiche e sociali, stimolando iniziative ulteriori per promuovere la parità tra donne e uomini.

Nacque la PIATTAFORMA D'AZIONE, con un programma d'iniziative per la parità, lo sviluppo, la pace, per rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla partecipazione e all'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne.

Governi partecipanti, riuniti a Pechino, impegnati ad adottare e ad applicare la Piattaforma, per garantire il successo e l'applicazione delle strategie future, per il progresso delle donne assicurarono anche un forte impegno e adeguate risorse economiche, sia a livello nazionale sia internazionale. Oltre che risorse aggiuntive per i paesi del sud del mondo. A cinque anni di distanza, dopo Pechino e in continuità con Pechino, per il persistere di profonde disuguaglianze tra donne e uomini e per la mancata applicazione di molte parti della piattaforma, le donne hanno scelto di agire un'azione politica, come la marcia mondiale, per denunciare che molti degli impegni e di quelle misure che i governo hanno sottoscritto sono rimasti disattesi. Per preservare questo evento il coordinamento nazionale Donne per i consultori NON UNA DI MENO e Coordinamento regionale del Lazio per la MARCIA mondiale delle donne 2000 hanno promosso l'incontro 2000 BUONE RAGIONI PER RIMETTERSI IN MARCIA, che si e' svolto sabato 6 maggio presso l'Associazione CULTURALE LA MAGGIOLINA, con una notevole partecipazione di associazioni e di donne che, con i loro interventi, hanno motivato le ragioni di questa adesione.
"Abbiamo aderito con entusiasmo alla marcia mondiale delle donne ­ ha introdotto Silvana Grassi del Coordinamento Nazionale Donne per i Consultori ­ i tre temi della marcia, guerra, violenza e povertà sono stati e sono al centro del nostro impegno politico. Uno per uno e tutti insieme attentano all'incolumità della donna. Tutte noi sappiamo quanto sia importante il nostro corpo da quando lo abbiamo scoperto come singolarità, memoria e libertà. Speriamo che questo incontro diventi un'occasione di informazione e di discussione su questi temi". A conclusione del suo intervento introduttivo, Grassi ha voluto citare Jose' Saramago che, nel descrivere due donne, che parlano tra loro, afferma: "E' questa conversazione che trattiene il mondo nella sua orbita, se non ci fossero le donne che si parlano tra di loro, gli uomini avrebbero già perso il senso della casa e del pianeta."

La referente per il Coordinamento Nazionale della Marcia, che si è già riunito a Milano e a Bologna è Nadia de Mond, che fa parte della Rete dei collettivi femministi, chiamata ORA! (donne per un movimento politico organizzato), che è intervenuta sul senso e gli obbiettivi di questa marcia: "Abbiamo incontrato tanti gruppi e associazioni del Nord Italia ­ ha dichiarato Nadia De Mond ­ e con le donne abbiamo ragionato sul senso e gli obbiettivi di questa iniziativa che coinvolge 140 paesi e vede un consistente numero di gruppi che vi hanno aderito, oltre 3000. Da Pechino in poi le donne hanno potuto continuare battaglie significative sull'acquisizione dei diritti, ma la maggior parte dei paesi ha disatteso profondamente le indicazioni della Piattaforma. A questo dobbiamo contrapporci e ricostruire le organizzazioni femminili, attraverso la Rete, partendo dalle iniziative che si svolgono nelle nostre realtà regionali e comunali. Teniamo sempre presente che la violenza e la povertà sono due problemi che minacciano fortemente le donne. Sono proprio loro, in una percentuale che in alcuni paesi supera il 70%, ad essere povere.

Quando si dice povertà ­ ha continuato De Mond ­ si intende stare ai margini dei servizi, significa esclusione, mancanza di libertà di scelta. In Italia hanno aderito all'appello internazionale 50 associazioni, quasi tutte del Nord Italia. Non siamo riuscite a raggiungere le isole e il Sud del nostro paese, sia per una difficoltà di organizzazione, sia per una mancanza di riferimenti precisi. Abbiamo realizzato un Documento congiunto per l'Italia, per la difesa delle libertà conquistate: difesa della legge 194, , difesa della libertà sessuale, quale diritto fondamentale della persona, ripudio delle guerre, diritto ad un lavoro che non sia precario e marginale. Ci ritroveremo a Firenze ha concluso De Mond - per la manifestazione nazionale di settembre, per dare il segno di una svolta, a cinque anni dalla Conferenza di Pechino. Da allora le donne non sono più scese nelle piazze a manifestare".

Per Luisa Morgantini, parlamentare europea, al centro di questa iniziativa vi deve essere la costruzione di un dialogo tra native e migranti. "L'adesione a questa iniziativa, - ha dichiarato Morgantini in conclusione ­ con le sue necessità e i suoi bisogni, è importante per affermare una politica internazionale delle donne, e per costruire obbiettivi comuni".

ANNO VI, 109 dell'8 maggio 2000 A. Bat.