NUOVA COSTITUZIONE
EUROPEA E CITTADINANZA DEGLI IMMIGRATI
IL
14 MAGGIO IL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO HA ADOTTATO,
CON 88 VOTI A FAVORE, 40 CONTRO E 8 ASTENUTI, UN "PARERE
D'INIZIATIVA" SULL' "ACCESSO ALLA CITTADINANZA DELL'UNIONE
EUROPEA" (relatore: Luis Miguel Panza Castanos (SOC/141).
ECCO LE CONCLUSIONI
giugno 2003, Dal Coordinamento
Europeo per il diritto degli stranieri a vivere in famiglia
1 Il riconoscimento della cittadinanza dell'Unione alle persone originarie da paesi terzi che risiedono in modo stabile o da molto tempo nell'UE è un passo in avanti perché l'Unione confermi la sua volontà di integrare tutte le persone, di qualsiasi nazionalità siano.
2 In futuro il numero degli immigrati negli Stati membri dell'UE aumenterà. Molti vi risiederanno in modo stabile o per un periodo prolungato. Lo sviluppo della libertà di movimento accrescerà ugualmente la mobilità di tutti. Di conseguenza, la Convenzione deve analizzare se le basi politiche e giuridiche attuali sono sufficienti per facilitare l'integrazione.
3 Il CESE chiede alla Convenzione che, nel testo della prima costituzione dell'UE, si applichi il principio di uguaglianza a tutte le persone che risiedono in modo legale e stabile nell'UE, siano esse originarie da Stati membri o da paesi terzi.
4 Il CESE chiede alla Convenzione che la cittadinanza dell'Unione disponga di un nuovo criterio di attribuzione : che non sia più legata solo alla nazionalità di uno Stato membro, ma anche alla residenza stabile nell'UE.
5 Di conseguenza, il CESE propone alla Convenzione che l'art. 7 (" La cittadinanza dell'Unione ") accordi la cittadinanza dell'Unione non solo alle persone originarie da Stati membri, ma anche a tutte le persone che risiedono in modo stabile o da lungo tempo nell'UE. La cittadinanza dell'Unione si aggiungerà alla cittadinanza nazionale senza sostituirla. Così, queste persone saranno cittadini europei e, di conseguenza, saranno eguali davanti alla legge.