UN REFERENDUM SUL
FUTURO DELL'IRAN
LA
PROPOSTA DI MARIAM RAJAVI CHIEDE IL SOSTEGNO DELLE NAZIONI UNITE
E DI OSSERVATORI INTERNAZIONALI. UNA PETIZIONE PER SOSTENERLA
dicembre 2003, dall'Associazione
Democratica delle Donne Iraniane in Italia
Egregio Presidente del Consiglio
Le recenti relazioni delle organizzazioni internazionali sulla forte e mai cessata violazione dei diritti umani in Iran, sull'impiccagione e sulla tortura preoccupano ogni persona. Nel regime teocratico dell'Iran viene torturata a morte la giornalista canadese e torturare e assassinare gli oppositori politici in Iran è un routine quotidiana. La crescente oppressione degli spazi di libertà, la feroce discriminazione delle donne e la violazione dei diritti delle minoranze religiose ed etniche in Iran hanno dimensioni catastrofiche.
Il regime iraniano ha fucilato 120 mila persone per reati d'opinione e compiuto 450 azioni terroristiche all'estero. Durante la presidenza di Khatami la situazione è solo peggiorata.
La farsa delle elezioni in Iran serve solo a stabilizzare il sistema teocratico. Il candidato in questa elezioni è condizionato, moralmente e materialmente, dal giureconsulto del "Velayate Faghih", e ciò è semplicemente antidemocratico. Ciononostante i candidati, opportunamente filtrati, vengono poi epurati da un consiglio formato dal leader spirituale del regime.
Ma i nefasti danni di questo regime non toccano solo gli iraniani. Le ingerenze terroristiche e fondamentaliste del regime iraniano in Iraq, per instaurare un regime teocratico, sono sotto gli occhi del mondo. L'Iran attualmente è la minaccia più seria per la pace e la stabilizzazione dell'Iraq. L'Iran d'oggi con i suoi arsenali di armi di distruzione di massa è un reale pericolo per tutto il Medio Oriente. I suoi progetti segreti di armi atomiche e i relativi siti di produzione nascosti, alcuni rivelati dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, mostrano chiaramente quali siano gli obiettivi del regime.
La via d'uscita, per la popolazione iraniana e per tutta la regione, dal terrorismo e dall'integralismo è il cambiamento in Iran. Secondo un sondaggio il 94% degli iraniani ha espresso la volontà di voler cambiare il regime religioso in Iran. Tutte le manifestazioni antigovernative in Iran mostrano a chiare lettere questa volontà.Le esperienze storiche mostrano che questo cambiamento è inevitabile. L'appello lanciato il 18 ottobre da Maryam Rajavi, Presidente della Repubblica eletta dalla Resistenza Iraniana, affinché si svolga in Iran un "Referendum per il cambiamento del sistema", è un'ammirevole iniziativa nell'ottica di un cambiamento pacifico. Noi siamo d'accordo con questa iniziativa e pensiamo che il referendum sia un segnale per un cambiamento pacifico del sistema in Iran e che ogni soluzione politica passi attraverso questo referendum.
La presenza di 20 mila iraniani a Dortmund per la giornata di solidarietà al Referendum rappresenta la volontà generale degli iraniani.L'iniziativa, d'altra parte, conferma che gli obiettivi e i metodi della Resistenza Iraniana sono responsabili e legittimi e dunque il marchio di terrorismo su di questa non ha ragion di esistere. Noi, accogliendo favorevolmente l'affermazione di Maryam Rajavi che "l'Iran libero di domani sarà senz'altro un Iran non atomico e non in possesso di armi di distruzione di massa", crediamo che sia giunto il tempo che il governo italiano e il Consiglio di Sicurezza dell'ONU facciano pressione sul regime iraniano affinché accetti il referendum.
Nome e CognomeAssociazione Ruolo Si prega di inviare l'Appello firmato a uno dei seguenti indirizzi:
Associazione delle Donne Democratiche Iraniane in ItaliaVia delle Egadi,15-00141-Roma
Fax:06.87199259
E-Mail: donneiran@yahoo.it
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