L'ONU CELEBRA L'ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITU' MA NON VI SONO MAI STATI TANTI SCHIAVI COME OGGI
TRATTA DEI BAMBINI E DELLE DONNE: IL COMUNICATO DELLA GLOBAL MARCH AGAINST CHILDREN LABOUR


settembre 2001, da Acea




L'ONU ha proclamato il 23 Agosto "Giornata mondiale per ricordare la tratta degli schiavi e la sua abolizione" ma ciò sarà di assai scarso conforto ai bambini e agli adulti che sono, ancora oggi, ridotti in schiavitù e costretti a prostituirsi o al lavoro e alla questua coatti.
Stime approssimative (assai probabilmente per difetto) parlano di 700.000 persone all'anno soggette, in tutto il mondo, ad una nuova tratta che coinvolge un numero dieci volte maggiore di esseri umani rispetto alla "tratta dei negri" dall'Africa alle Americhe nel momento del suo culmine. Il dato non può però essere oggetto di una mera riflessione storica poiché il fenomeno è in continua crescita: secondo il governo statunitense, se la tendenza non sarà arrestata saranno più le persone introdotte forzatamente negli Stati Uniti nei prossimi dieci anni che in quattro secoli di "schiavismo legale." I bambini sono la preda più facile per i trafficanti: lo scorso Aprile il mondo fu scosso dalla notizia del sequestro di una nave che trasportava 43 bambini catturarti e imbarcati sulle coste occidentali dell'Africa, ma tale caso è solo la punta di un iceberg. In tutti gli angoli del mondo la "carne fresca" dei più piccoli è oggetto di lucrosi sfruttamenti: più di 3000 bambini albanesi sono stati introdotti illegalmente in Italia e in Grecia e qui costretti a chiedere l'elemosina o a pulire i vetri alle automobili. Ogni anno dalle 5000 alle 7000 ragazze nepalesi, a volte anche bambine di soli 9-10 anni, vengono deportate nei quartieri a luci rosse delle città indiane. In alcune zone del Benin (Africa Occidentale) un bambino su sei viene sottratto alle famiglie e portato all'estero per essere impiegato, spesso per tutta la vita, in lavori di servitù domestica. Cleophas Mally, presidente del WAO Africa e coordinatore per l'Africa francofona di "Global March" è allibito per l'apatia internazionale che permette il proseguimento di questa pratica: "mi appello in continuazione ai governi, alle organizzazioni internazionali e alla società civile per coalizzare le forze e porre fine
alla schiavitù dei nostri giorni." L'associazione "Global March Against Child Labour", che rappresenta più di 2000 organizzazioni affiliate in 140 paesi, si sta appellando all'ONU per creare una taskforce d'emergenza per fermare la schiavitù e la tratta dei bambini. Parlando dinanzi a rappresentanti di "Global March" e delle associazioni di bambini lavoratori in Nepal, Gauri Pradhan ha detto: "molto è stato detto riguardo a questa causa ma molto poco è stato fatto, è ora di passare
all'azione, con la massima urgenza." La svolta non è però cosa facile perché come sempre, il "motore" che alimenta il traffico di schiavi è molto potente: i proventi annuali della tratta di esseri umani ammontano a una cifra compresa tra i 5 e i 7 miliardi di dollari. Spesso chi è pagato per proteggere donne e bambini è in realtà beneficiario del traffico, il principale attore del quale è
naturalmente il crimine organizzato: i profitti ricavati dalla tratta di esseri umani sono dello stesso ordine di grandezza di quelli provenienti dal narcotraffico o dal mercato illegale delle armi.
"L'umanità vorrebbe aver già seppellito la schiavitù nei libri di storia, invece stiamo entrando in un nuovo secolo e la schiavitù è sempre più globalizzata", ha dichiarato Kailash Satyarthi, presidente di "Global March", "dobbiamo fermare questa vergogna per il genere umano senza perdere un solo altro giorno."

Traduzione italiana di Simonmattia Riva.
Info: Global March International Secretariat, L-6 Kalkaji, New Delhi-19, India, Tel: (91 11) 622-
4899, 647-5481, Fax: (91 11) 623-6818, 621-8210, E-mail: yatra@del2.vsnl.net.in