IL GOVERNO DEGLI STATI UNITI VUOLE LA GUERRA, IL POPOLO DEGLI STATI UNITI E IL MONDO VOGLIONO LA PACE!
DOCUMENTO DI RAWA DIFFUSO ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA TENUTASI A ISLAMABAD IL 24 FEBBRAIO 2003


marzo 2003, da RAWA, traduzione di Letizia Adduci

 

Ancora una volta il mondo è stato gettato in un nuovo incubo terribile. Gli USA e i loro alleati intendono distruggere il regime di Saddam Hussein - il regime del quale fino a ieri erano amici e che hanno sostenuto nella guerra contro l'Iran ­ e imporre al popolo iracheno il proprio governo fantoccio e, così facendo, ripetere la spaventosa tragedia della guerra del Golfo, alla quale Saddam è sopravvissuto ma che ha causato la morte di centinaia di migliaia di iracheni innocenti.

La guerra contro il terrorismo nel nome della democrazia è la scusa per attaccare, ma il popolo afgano conosce benissimo la natura nascosta di scuse e di proclami di questo genere.

In Afganistan, la parte del figliol prodigo era toccata dapprima al terrorista Gulbuddin Hekmatyar ­ i recenti pronunciamenti americani contro questo carnefice non hanno alcun significato. Poi Osama e il Mullah Omar hanno occupato il suo posto e adesso è il turno della maschera truce dell'"Alleanza del Nord" di essere ripulita, abbellita con pantaloni e cravatte e imposta al nostro popolo.

Forse l'America farà meglio in Iraq? A causa dei crimini del regime di Saddam, il popolo iracheno ha sofferto ed è arrivato allo stremo, ma questo non vuol dire che abbia mai chiesto agli USA e ai loro alleati di venirgli in soccorso con l'intervento militare. Cambiare il governo di un paese è una prerogativa del popolo di quel paese, altrimenti i risultati non saranno né stabili né sostenibili nel lungo periodo. Una prova di ciò è costituita dal regime fantoccio di Parcham e di Khalq succeduto al regime criminale dei mujaheddin, poi dai talebani e infine dalla reimposizione dei mujaheddin con Karzai come presidente.

Persino i bambini, afgani e non, in tutto il mondo si domandano perché, se vogliono distruggere dittatori come Saddam Hussein, gli USA hanno imposto al potere in Afganistan criminali di guerra e terroristi professionisti peggiori dello stesso Saddam.

Se gli USA considerano Saddam una minaccia per la pace e per la sicurezza della regione e del mondo e per questo motivo intendono disarmare l'Iraq, allora perché appoggiano Israele, che dispone di armi atomiche ed è il macellaio del popolo palestinese?

Perché il governo degli USA, che senza prove concrete né fatti sostiene che il regime iracheno ha legami con Al Qaeda, non prende seriamente in considerazione sospetti del genere riguardo ad altri paesi arabi? Perché il governo degli USA, che considera se stesso il campione della democrazia, non porta alcun rispetto alle voci di milioni di persone che in tutto il mondo sono contrarie alla guerra?

La risposta a tutte queste domande è per chiunque di chiarezza cristallina.

Sono il petrolio iracheno (la più importante riserva petrolifera del mondo), il controllo sul Medio Oriente, la minaccia e la soggezione di altri paesi e infine il desiderio di superare i propri rivali a rendere risoluto il governo statunitense nella sua determinazione ad invadere l'Iraq. E' da notare che non è ancora ben chiaro quali paesi attaccherà dopo, successivamente all'occupazione dell'Iraq.

USA e Gran Bretagna sono stati denunciati come regimi bellicosi ed egemonici.

Ma oggi appaiono chiare nel mondo la posizione e la volontà della maggioranza della gente, che è altra cosa rispetto a chi la governa.

I popoli di tutto il mondo e degli USA in particolare non permetteranno all'amministrazione Bush di strumentalizzare l'attentato dell'11 settembre e, nel loro nome e sotto lo stendardo della democrazia, di imporre la guerra e portare alla catastrofe paesi poveri e sofferenti.

In questo preciso momento il richiamo della gente contro la guerra e contro lo sciovinismo è così forte negli USA, nel Regno Unito e in tutto il mondo che Bush e Tony Blair non possono fare finta che si tratti di cosa di poco conto o ignorarlo.

La maggioranza dei membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU si è pronunciata contro il nazionalismo degli USA e della Gran Bretagna e chiede che continui il lavoro degli ispettori ONU. Ma questo non basta. Dobbiamo tutte e tutti opporci alla guerra contro il popolo iracheno e non permettere mai che essa accada.

Il popolo afgano, che ha sofferto sotto il fuoco di guerra negli ultimi 25 anni, detesta la guerra più profondamente della maggior parte degli altri paesi, ma, sfortunatamente, in Afganistan non è possibile unire la voce della protesta contro la guerra alle voci dei milioni di dimostranti contro la guerra di tutto il mondo, perché al potere in Afganistan c'è una dittatura fondamentalista.

L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane (RAWA) è contenta di poter annunciare almeno in Pakistan, con la manifestazione di oggi, la propria solidarietà con tutti i movimenti pacifisti dei quattro angoli della terra e di poter rappresentare e far riecheggiare la voce muta e soffocata del proprio paese incatenato contro la guerra e contro chi la vuole.

Abbasso il terrorismo e il nazionalismo!
Viva la pace, la libertà, la democrazia!

24 febbraio 2003
L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane (RAWA)