L'ONU DENUNCIA SERIE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI NELL'AFGHANISTAN NORD-OCCIDENTALE
ASSASSINII E SACCHEGGI, ESTORSIONI E CONFISCHE AI DANNI DELLA POPOLAZIONE INERME DA PARTE DEI SOLDATI, DONNE MORTE NEL FIUME PER SFUGGIRE ALLA VIOLENZA, TORTURE ED ESECUZIONI EXTRAGIUDIZIARIE


maggio 2003, dal News Network International, 29 aprile 2003, traduzione di Noemi Cucchi

 

Kabul, 29 Aprile(NNI): La missione ONU di assistenza per all'Afghanistan (UNAMA) e la Commissione afghana indipendente per i diritti umani (AIHRC) hanno denunciato serie violazioni dei diritti umani nel distretto di Bala Morghnab, nella provincia nord-occidentale di Badghis, a seguito degli scontri del mese scorso tra una coalizione di diverse fazioni locali e le squadriglie del comandante Juman Khan.
"Secondo le testimonianze, nel corso dei recenti scontri nel villaggio di Akazay sono morti 38 civili e 761 abitazioni e 21 negozi sono stati saccheggiati" ha dichiarato David Singh, uno dei portavoce dell'UNAMA, al Network Integrato di Informazione Regionale di Kabul (IRIN), chiedendo al governatore di Badghis e alle autorità locali di fare tutto il possibile per assicurare gli autori di questi crimini alla giustizia.
Dal 16 al 20 aprile una delegazione congiunta ONU - AIHRC è stata inviata sul posto per effettuare un sopralluogo e una rilevazione preliminare di ciò che è accaduto. "Dalle informazioni ottenute dal consiglio degli anziani di Akazayi e dai locali attivisti di associazioni umanitarie, si rilevano serie violazioni dei diritti umani prima e durante i recenti scontri armati" ha affermato Singh, ponendo l'accento sul fatto che tali violazioni rappresentano una seria minaccia per la pace e la riconciliazione nel paese.
L'ONU riferisce di alcune vittime, tra cui tre donne e dodici bambini, trovate morte nel fiume. "Secondo alcuni, si sono gettati da soli, tentando di sfuggire al fuoco incrociato, altri sostengono che le donne si siano gettate per evitare di subire violenza da parte dei soldati", dichiara Singh, aggiungendo che, secondo alcuni racconti, fazioni armati alla caccia di Juman Khan e dei suoi uomini hanno ucciso altre 26 persone, i cui corpi dono stati ritrovati legati, con le mani bloccate dietro la schiena.
Si era comunque già parlato in precedenza di un preciso disegno di violazioni umane a Bala Morghab, che avrebbe influito in maniera decisiva sull'esito degli scontri. "Ci hanno raccontato di tassazioni obbligatorie nei confronti della popolazione locale da parte di soldati e uomini armati senza alcuna uniforme riconoscibile, di estorsione di soldi e cibo e di confisca di bestiame e di raccolti", ha dichiarato Singh. Chi si rifiutava di collaborare veniva maltrattato, torturato e, talvolta, perfino ucciso con una sorta di esecuzione extragiudiziaria.
"I nostri interlocutori hanno inoltre dichiarato che coloro che si rifiutavano di collaborare erano schedati dai soldati come talebani", dichiara, ricordando come, in un'area così remota, risultasse poi difficile poter denunciare gli abusi al governo centrale.
L'area è stata interessata da simili episodi di violenza anche a inizio aprile, quando tredici persone, tra le quali due civili, furono uccise a seguito di scontri interni tra due fazioni armate locali nella provincia di Faryab, vicino Badghis.
"La tensione è stata alimentata dalle violenze perpetrate dalle diverse fazioni della zona, così come dalla scarsità di figure che rappresentino l'autorità centrale e dalla totale assenza di un esercito nazionale, di una legislazione nazionale e di una polizia nazionale", ha dichiarato all'IRIN Goran Fejic, consigliere senior per i diritti umani dell'UNAMA, invitando il governo afghano a prestare maggiore attenzione a quest'area, in particolare agli aspetti economici e sociali.
Fejic, definendo "scioccanti" gli ultimi episodi di violenza, ha spiegato che "l'UNAMA ha rilevato un estrema arretratezza tra la popolazione locale, dove si segnalano altissimi livelli di analfabetismo e un'assenza totale di infrastrutture e di insegnanti qualificati".
I commissari dell'AIHRC hanno dichiarato di aver già messo al corrente del caso il governo afgano, sollecitandolo ad una serrata ricerca di una soluzione. "Le violazioni potrebbero riproporsi se non si intraprendono serie contromisure" ha dichiarato il commissario AIHRC Ahmad Nader Nadery, facendo tuttavia notare che si è ripristinata una situazione di normalità, benché gli autori delle violenze e i loro scagnozzi siano ancora in zona a piede libero.
Nel frattempo, il governo afghano si è affrettato a riferire dettagliatamente degli incidenti, affermando che verranno intraprese serie contromisure. "Una delegazione governativa di altissimo livello è appena rientrata da un sopralluogo nell'area, riportando una serie di dati affidabili sugli incidenti e le denunce della popolazione locale di Bala Morghab" ha dichiarato Gen Ahmadzai, responsabile dello staff del Ministero dell'Interno, facendo notare che il Ministro aveva già riferito sull'episodio al presidente Hamid Karzai e che un'ulteriore delegazione di altissimo livello, che include rappresentanti del Ministero degli Interni e dell'Ufficio del Presidente, verrà inviata nei prossimi giorni nell'area.