IL 28 APRILE DATA PIU' SINISTRA E VERGOGNOSA DEL 27 APRILE
COMUNICATO DI RAWA IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA "GIORNATA NERA", QUANDO I MUJAHEDDIN DI CUI GODONO, RENDE IMPOSSIBILI LIBERE ELEZIONI E RIFORME EFFICACI. NESSUN COMPROMESSO CON I FONDAMENTALISTI. LA LIBERAZIONE DELL'AFGHANISTAN PUO' VENIRE SOLO DAGLI STESSI AFGHANI


maggio 2003, da RAWA, traduzione di Giovanna Gagliardo

 

Alla luce delle malvagità ineguagliabili perpetrate dai criminali dell'Alleanza del Nord tra il 1992 ed il 1996, RAWA ha coniato lo slogan "Il 28 aprile è peggiore del 27 aprile!" (il 27 aprile è la data dell'invasione sovietica, contro cui anche Rawa ha lottato strenuamente, n.d.r.), suscitando raccapriccio, smorfie di disappunto e, da parte dell'Alleanza del Nord, l'esplosione di una raffica di artiglieria verbale contro RAWA, che ha osato definire come "giornata nera" il giorno "glorioso" in cui i Mujaheddin hanno preso il potere dopo il crollo del regime fantoccio.

Tuttavia questo slogan, sgorgato dal cuore di un popolo distrutto, si è impresso così profondamente nella mente e nell'anima della maggioranza della popolazione che nessun potere è riuscito a nascondere questa verità coprendola col velo consunto del terrore e dell'intimidazione religiosa.

La presenza attuale dei fondamentalisti dell'Alleanza del Nord al governo e negli "Emirati" regionali ha reso evidente anche alla gente comune la natura disonesta e falsa di questi traditori. E gli unici che stanno cercando di lavare lo sporco dalle facce dei capi espiatori del 28 aprile sono un gruppetto di intellettuali compromessi.

L'oppressione di questi criminali Jehadi ha aperto una ferita così dolorosa e sanguinante al cuore del nostro popolo che non potrà guarire fino a quando tutti i leader dell'Alleanza del Nord ed i loro apologisti intellettuali non saranno destituiti dal trono e giustamente puniti.

Vista la natura corrotta dei fondamentalisti, abbiamo dichiarato più volte che fino a quando i banditi di Rabbani, Sayyaf, Khalili, Khalis, Ismail Khan, Ata, etc, non saranno rimossi dal potere, parlare di elezioni libere e giuste, abbozzare una nuova costituzione e creare una nuova polizia nazionale ed un nuovo esercito, porterà soltanto alla legittimazione del governo dei fanatici fondamentalisti ed al tradimento del nostro popolo.

Coloro che sostengono che il progresso avverrà gradualmente e potrà essere raggiunto attraverso una posizione di compromesso con i leader fondamentalisti dovrebbero rendersi conto dell'amara situazione del Paese: il proseguimento di atti criminosi, gli interessi privati e le lotte sanguinarie tra leader e comandanti, la mancanza di sicurezza, l'aumento della povertà, della disoccupazione e dei prezzi, la mancanza di una economia funzionante, la posizione preminente dei signori della guerra dell'Alleanza del Nord e soprattutto di Panjshiris in diverse provincie ed uffici, l'ombra dei servizi segreti sul capo della nostra gente. Sono tutti esempi cristallini che più delle parole dimostrano come la ricetta di un "compromesso con i fondamentalisti" sia completamente ridicola.

Inoltre coloro che esaltano la conclusione di affari con questi criminali dovrebbero sapere che l'Alleanza del Nord appoggia tacitamente Gulbuddin, i talebani ed i loro capi di Al-Qaida in modo da poter mostrare la "necessità" e "l'importanza" della propria esistenza militare. Oltre alla lotta di potere non ci sono serie differenze ideologiche tra l'Alleanza del Nord e gli altri. Le "interruzioni" di Hezb-e-Islami e dei loro fratelli talebani devono andare avanti in modo che l'America ed i suoi agenti continuino il loro acquisto dell'Alleanza del Nord.

La dimostrazione di quest'anno si svolge nel momento in cui l'Iraq è appena caduto di fronte alle forze americane. Tuttavia tutto il periodo della preparazione della guerra e dell'occupazione finale dell'Iraq è stato accompagnato da un movimento contro la guerra senza precedenti e da ogni angolo della terra è arrivata la condanna al governo degli Stati Uniti e del suo Presidente. Dopo la guerra in Vietnam il mondo non aveva mai assistito ad un tale dispiegamento di forze contro la guerra e contro il governo degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Anche se questo movimento, che è stato massiccio non soltanto nel mondo ma prima di tutto e soprattutto nel cuore degli USA e dell'Inghilterra, non è riuscito a evitare lo scoppio della guerra, esso ha indubbiamente giocato un ruolo storico nel sensibilizzare e mobilitare organizzazioni ed individui a favore della pace e contro l'oppressione. Inoltre ha fatto a pezzi la falsa maschera di democrazia che il governo degli Stati Uniti insieme al suo partner la Gran Bretagna ha indossato per giustificare le proprie azioni ed ha lasciato una grande tradizione per future lotte contro la guerra. Secondo molti interpreti politici il movimento contro la guerra ha dimostrato una tale forza, persistenza e respiro che nonostante l'invasione dell'Iraq e la caduta della sanguinaria dittatura di Saddam gli americani e gli inglesi non sarebbero considerati dei vincitori ed avrebbero le facce ancora rosse per gli schiaffi ricevuti. Entrambi questi governi hanno dimostrato che, se sono in gioco interessi politici ed economici, possono ignorare i sentimenti generali della gente del proprio paese e del mondo.

Nel nostro paese, di fronte a questo movimento globale di opposizione alla guerra, ancora una volta non si è alzata la voce di nessuna organizzazione, eccetto quella di RAWA, che ha organizzato una marcia ed ha pubblicato dichiarazioni in più lingue esprimendo solidarietà al movimento mondiale contro la guerra. Come hanno spiegato i suoi rappresentanti in America ed Europa, l'Afghanistan non può essere identificata semplicemente con i Jehadis, i talebani, Al-Qaida o forze della CIA. La nostra nazione, che per gli ultimi venticinque anni ha sofferto per la guerra, è totalmente contraria alla guerra ed alle politiche di aggressione.

Il governo dell'Afghanistan è stato tra quei governi affiliati che hanno votato a favore dell'assalto americano in Iraq e certamente questo non ha sorpreso nessuno. Sembra ironico che durante i bombardamenti a Baghdad abbia annunciato la sua intenzione di aiutare il popolo iracheno raccogliendo fondi dai cittadini afghani!

Karzai può credere che gli iracheni siano talmente stupidi da accettare questa offerta, ma sta facendo un grosso errore se pensa che la nazione irachena sia così ingenua da non dirgli :"Signor Karzai, prima di tutto la sua patria è talmente distrutta che sarebbe meglio che Lei non si permettesse neanche di parlare di sforzi per aiutarci, ed in secondo luogo La preghiamo di tenersi il denaro raccolto per l'Iraq. Avrebbe avuto molto più senso difenderci opponendosi all'attacco guidato dagli Stati Uniti sul nostro territorio!".

Così come crediamo che Stati Uniti, Russia, Pakistan, Iran, Arabia Saudita ed altri paesi debbano chiedere ufficialmente scusa alla nostra nazione per aver creato e messo al potere nel nostro paese i fondamentalisti criminali, allo stesso modo speriamo che verrà il giorno in cui nel nostro paese sarà al potere un governo democratico che potrà chiedere perdono al popolo iracheno per questa vergognosa decisione del nostro governo attuale.

E quel giorno, il giorno dell'amputazione completa e totale delle mani dei fondamentalisti e dei loro capi e l'arrivo al potere di un vero governo democratico, verrà molto presto. La nuova ondata di attività tra le organizzazioni anti-fondamentaliste ci dà speranza per la crescita e lo sviluppo di queste organizzazioni, che sono a favore del rovesciamento delle forze fondamentaliste. Quello che RAWA sta sperimentando oggi ci permette di dire: fino a ieri le organizzazioni ed i singoli individui non avevano il coraggio di unirsi a RAWA nella condanna dei fondamentalisti, ma oggi assistiamo a queste dimostrazioni di coraggio. Alcuni mostrano addirittura un'audacia maggiore e pongono Massoud, "l'eroe nazionale" fabbricato dai carnefici al potere, alla stregua dei suoi altri fratelli traditori. Pensano infatti che fare delle differenziazioni tra Ahmed Shah Massoud e Rabbani, Gulbuddin, Sayyaf ed il resto dei criminali del 28 aprile metterebbe in dubbio la veridicità delle loro rivendicazioni come oppositori al fascismo anti-religioso, ed il loro lavoro a favore della democrazia, dei diritti delle donne e del patriottismo.

L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane (RAWA) ancora una volta esorta tutti gli elementi a favore della democrazia a capire che nessun altro se non noi stessi verrà in nostro soccorso. Dipende da noi alzarci in piedi e ripulire l'Afghanistan dalla sporcizia e dalle cicatrici del 28 aprile.

Se io mi alzo
Se tu ti alzi
Noi tutti ci alziamo