UCCIDERTI E' UNA
COSA MOLTO FACILE PER NOI
AFGHANISTAN:
I SIGNORI DELLA GUERRA IMPLICATI IN NUOVI ABUSI. IL RAPPORTO DI
HUMAN RIGHTS WATCH DEL 29 LUGLIO SCORSO, DOCUMENTA AZIONI CONTRO
I DIRITTI DELLE DONNE E LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE
settembre 2003, comunicato
di HRW. Traduzione di Gabriella Gagliardo
I signori della guerra afghani e gli uomini forti della politica sostenuti dagli Stati Uniti e da altre nazioni stanno causando un clima di paura in Afghanistan che vanifica gli sforzi di adottare una nuova costituzione e potrebbe far naufragare le elezioni nazionali programmate per la metà del 2004, ha dichiarato Human Rights Watch nel suo nuovo rapporto. Il rapporto denuncia che violenza, intimidazioni politiche, e attacchi alle donne e alle ragazze stanno scoraggiando la partecipazione politica e stanno compromettendo i passi avanti avviati rispetto ai diritti delle donne in Afghanistan durante lo scorso anno. "Gli abusi relativi ai diritti umani in Afghanistan vengono commessi da uomini armati e signori della guerra che sono stati spinti al potere dagli Stati Uniti e dalla loro coalizione dopo la caduta dei Talebani nel 2001", ha detto Brad Adams, direttore esecutivo del dipartimento Asia di HRW. "Questi uomini e altri hanno essenzialmente depredato il paese fuori da Kabul. A meno di un anno dalle elezioni nazionali, la situazione dei diritti umani in Afghanistan appare preoccupante". Il rapporto di 101 pagine, "Ucciderti è una cosa molto facile per noi: abusi contro i Diritti Umani nel sudest dell'Afghanistan", documenta che truppe dell'esercito e della polizia rapiscono afghani e li trattengono chiedendo un riscatto in prigioni non ufficiali; fanno irruzione nelle case e derubano le famiglie; stuprano donne, ragazze e ragazzi; e taglieggiano negozianti e conducenti di camion e di taxi. Il rapporto descrive anche come attivisti politici, giornalisti e scrittori vengano minacciati di morte, arrestati e vessati da esercito, polizia e agenti dei servizi segreti. L'area oggetto del rapporto, il sudest dell'Afghanistan e di Kabul, è una delle più densamente popolate dell'Afghanistan. Dal momento che i soldati prendono di mira le donne e le ragazze, molte restano relegate in casa, specialmente nelle aree rurali, rendendo impossibile loro frequentare una scuola, andare a lavorare, o partecipare attivamente alla ricostruzione del paese. In molti luoghi, gli abusi contro i diritti umani stanno inducendo molte famiglie afghane a tenere le loro figlie fuori dalla scuola. L'atmosfera di violenza, insieme al fondamentalismo religioso in ascesa in parte del paese, sta compromettendo il più importante sviluppo dei diritti umani dalla fine dei Talebani - la possibiltà per le ragazze di tornare a scuola.
"Il fatto è che molte ragazze in Afghanistan non vanno ancora a scuola", ha detto Adams. "In molti casi, le famiglie di rifugiati rientrati che mandavano le loro figlie a scuola in Pakistan o in Iran hanno paura di fare la stessa cosa in Afghanistan".
La testimonianza delle vittime e le prove coinvolgono soldati e polizia sotto il comando di molte alte leve militari e cariche politiche in Afghanistan. Tra questi, Mohammad Qasim Fahim, il ministro della difesa; Hazrat Ali, il leader militare della Regione Orientale; Younis Qanooni, il ministro dell'Educazione; Burhanuddin Rabbani, il precedente presidente dell'Afghanistan; ed Abdul Rabb al-Rasul Sayyaf, un potente ex leader mujahidin al quale molti degli ufficiali coinvolti in abusi documentati a Kabul city e provincia restano leali. Il rapporto sollecita il governo afghano a mettere da parte e tenere sotto pressione i leaders che commettono abusi e a cercare più assistenza internazionale a questo fine. HRW si appella agli Stati Uniti, al Regno Unito, Iran, Russia e altri poteri esterni perchè smettano di sostenere gli uomini forti e i comandanti coinvolti in abusi contro i diritti umani. "Il sostegno esterno ai signori della guerra sta destabilizzando l'Afghanistan" ha dichiarato Adams. "Gli Stati Uniti e il Regno Unito, in particolare, devono decidere se stanno con il presidente Karzai e altri riformatori a Kabul o con i signori della guerra. Quanto più aspettano, più sarà difficile che i signori della guerra perdano il controllo sul potere." HRW ha sottolineato la necessità per il governo afghano e la comunità internazionale di raddoppiare gli sforzi per riformare il Ministero Afghano per la Difesa. Il ministero della difesa a Kabul è attualmente dominato dalla fazione politica e militare "Shura-e Nazar", una disciolta alleanza di ex partiti mujahidin. Rendere il ministero più eticamente e politicamente rappresentativo è un prerequisito vitale per il disarmo, la smobilitazione e i programmi di reintegro che possano diminuire il potere dei militari colpevoli di abusi e delle loro truppe.
HRW sollecita la Nato ad espandere il campo geografico d'azione della forza di sicurezza autorizzata dalle Nazioni Unite, L'International Security Assistance Force (ISAF), che attualmente staziona solo a Kabul, quando essa prenderà il comando dell'ISAF ad agosto. HRW sollecita anche la Nato ad estendere il mandato dell'ISAF per includere il disarmo e la protezione dei diritti umani. I piani di spiegamento di ulteriori Squadre di Ricostruzione Provinciale internazionali (PRT) possono essere un passo positivo se esse si occupano della sicurezza, ma esse non sono un sostituto di una forza di sicurezza più ampia.
HRW si appella alle Nazioni Unite perchè sviluppino la loro azione di monitoraggio dei diritti umani e il loro impegno di protezione attraverso il dislocamento di un numero significativo di funzionari per i diritti umani dell'ONU per tutto il paese.
"Con più lavoratori per i diritti umani dell'ONU sul campo, le vittime saranno maggiormente in grado di cercare risarcimenti e protezione. Un aumento nel monitoraggio avrà il beneficio aggiuntivo di dare all'amministrazione afghana e alla comunità internazionale una migliore informazione su quanto accade in tutto il paese", ha detto Adams. "Questa è la procedura standard operativa in altre missioni ONU, ma finora le Nazioni Unite hanno rifiutato di fare questo passo."
HRW sollecita anche le Nazioni Unite a fornire maggiori resoconti pubblici sulla situazione dei diritti umani e di provvedere più personalmente a lavorare fianco a fianco delle Commissioni Afghane Indipendenti per i Diritti Umani.