AFGHANISTAN: NIENTE GIUSTIZIA E SICUREZZA PER LE DONNE.
DA CIRCA DUE ANNI DISCRIMINAZIONE, VIOLENZA E INSICUREZZA SONO ANCORA DIFFUSE, MALGRADO LE PROMESSE DEI GOVERNI INTERNAZIONALI, COMPRESI IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI GEORGE BUSH E IL SEGRETARIO DI STATO COLIN POWELL, CHE LA GUERRA IN AFGHANISTAN AVREBBE PORTATO LA LIBERAZIONE DELLE DONNE, METTE IN EVIDENZA AMNESTY INTERNATIONAL, NEL SUO RAPPORTO DEL 6 OTTOBRE 2003


ottobre 2003, traduzione a cura di Elena Poli



Il nuovo rapporto "Afghanistan: nessuno ci ascolta e nessuno ci tratta come esseri umani. La giustizia negata alle donne" documenta le preoccupazioni delle donne afghane nei riguardi di violenza domestica, matrimonio forzato, e violenza sessuale per mano di bande armate. In alcuni casi bambine di appena otto anni sono costrette a sposare uomini molto più anziani.
"Una tale situazione è inaccettabile e richiede un intervento immediato", dice Amnesty International.
Il rapporto mette anche in luce come le donne in Afghanistan non possano ricorrere alla giustizia. Nonostante l'alleggerimento delle regole che limitano la loro libertà di movimento, alle donne non è permesso cercare giustizia per i torti subiti a causa delle barriere sociali in molte zone. Anche qualora una donna sia in grado di avvicinare la polizia o i tribunali, deve affrontare severe discriminazioni.
"L'attuale sistema di giustizia criminale è semplicemente riluttante o incapace di affrontare problemi di violenza nei confronti delle donne", prosegue l'organizzazione. "Al momento è più facile violare i diritti delle donne piuttosto che proteggerle e difendere i loro diritti".
Due anni dopo la fine del regime talebano, la comunità internazionale e l'amministrazione afghana di transizione (Afghan Transitional Administration), guidata dal presidente Hamid Karzai, si sono dimostrati incapaci di proteggere le donne. Amnesty International è seriamente preoccupata dal livello di violenza subita da donne e bambine in Afghanistan. Il rischio di violenza sessuale da parte di membri di fazioni armate ed ex combattenti è ancora elevato. Il matrimonio forzato, particolarmente di bambine, e la violenza nei confronti delle donne in seno alla famiglia sono diffuse in molte regioni del Paese. Tali crimini violenti proseguono con il sostegno attivo o la complicità passiva di agenti statali, gruppi armati, famiglie e comunità. Questa violenza continuativa nei confronti delle donne in Afghanistan causa immane sofferenza e nega alle donne i loro diritti umani fondamentali.
Il nuovo rapporto sottolinea un certo numero di passi immediati che il governo afghano e la comunità internazionale dovrebbero iniziare ad intraprendere per assolvere la promessa di assicurare giustizia alle donne afghane. In primo luogo si dovrebbe provvedere alla sicurezza attraverso la diffusione di una forza di pace al di fuori di Kabul per creare un ambiente in cui possano affermarsi le regole della legge.
"La protezione dei diritti delle donne non può essere garantita senza il controllo della legge".
L'organizzazione chiama inoltre la comunità internazionale a coordinare gli sforzi per integrare la difesa dei diritti delle donne nella ricostituzione di forze di polizia, di riforme sociali, e nell'istituzione di tribunali.