COSTITUZIONE AFGHANA:
QUALE UGUAGLIANZA PER LE DONNE?
PER
LE DONNE AFGHANE, UN'INGIUSTIZIA SUPREMA
febbraio 2004, di Jessica
Neuwirth, presidente di "Equality Now", con base a New
York. Da Washington Post, 16 gennaio 2004 Traduzione a cura di
Elisa Costantini
Nel suo articolo di commento del 6 gennaio su "Afghanistan's Milestone", Zalmay Khalilzad pone l'attenzione sul ruolo delle donne nel processo costituzionale in Afghanistan. La nuova costituzione dichiara l'uguaglianza dei diritti di uomini e donne di fronte alla legge, ma l'idea diverge dalla realtà.
I tribunali in Afghanistan saranno funzionali a determinare se le disposizioni della costituzione sull'eguaglianza saranno rispettate. Eppure il capo della suprema corte di giustizia, Sheik Hadi Shinwari, nominato dal presidente Hamid Karzai, ha ripristinato molte delle misure di oppressione del genere femminile già usate dai Talebani.
Come riporta l'Associazione degli Avvocati per le Donne Afgane, per il "crimine" di essere scappate di casa per sfuggire ad abusi sessuali, o ad un matrimonio forzato, donne afgane vengono messe in prigione. Misure legali approvate o comunque sostenute dall'amministrazione del presidente Karzai, bandiscono le donne sposate dalle classi delle scuole superiori, pongono restrizioni sulla libertà di spostarsi senza essere accompagnate da un guardiano di sesso maschile, e proibiscono alle donne di cantare in pubblico.
La disposizione sull'uguaglianza, sancita dalla costituzione, necessita dell'eliminazione di queste e di molte altre disposizioni legali, per le quali il capo della giustizia del paese ha avuto un ruolo chiave, nel crearle, sostenerle e difenderle. A meno che non venga nominato un altro capo di giustizia, la nuova costituzione non sarà altro che una vittoria simbolica per le donne.