TESTIMONIANZA N.5
UN
UOMO CHE HA PERSO IL FRATELLO
settembre 2004, dalla
delegazione del coordinamento italiano a sostegno di RAWA
Questa testimonianza si riferisce a fatti accaduti durante il periodo dei Jehadi, attorno al 1986. Il fratello scomparso si chiamava Ghulam Sakhi, del villaggio di Hashim Khel, nella zona di Saeed Kheel, in Parwan. Questo ragazzo aveva studiato e aveva trovato lavoro in un ufficio. Poi aveva fatto l'autista. Infine, aveva deciso di lasciare anche il lavoro di autista e aveva quindi venduto la macchina. Il giorno convenuto andò da chi gli aveva comprato la macchina per ritirare i soldi della vendita. Ma quel giorno il compratore gli disse che non aveva ancora i soldi e gli chiese di tornare il giorno dopo. Sulla via del ritorno, vicino a Jabal-ul-Saraj, Ghulam fu fermato da un gruppo di soldati del comandante Rakhem, delle forze di Massoud. Volevano rapinarlo, sapendo che sarebbe andato a ritirare i soldi della vendita della sua auto. Lo uccisero. Ma quando frugarono nelle sue tasche, non trovarono il denaro.
Questa parte del Parwan era sotto il controllo di 4 gruppi di mujahidin di Massoud, ciascuno con il proprio capo. Uno di questi gruppi era quello di Rakhem. I 4 gruppi erano poi coordinati da un comandante superiore, Amar-e Jalani, esponente importante di Jamiat-e Islami. Oggi Amar vive a Kabul, è un generale in pensione. I suoi figli sono integrati nelle gerarchie militari.
La moglie dell'ucciso, che a quel tempo aveva un figlio piccolo, andò quindi da Amar-e Jalani. Voleva sapere che cosa era successo al marito e per quale motivo. Tutti i militari là erano a conoscenza della fine che aveva fatto, ma il generale le rispose che non ne sapeva niente. La donna aveva quattro figli. Dopo questo inutile tentativo di ottenere giustizia, i vicini le dissero che ormai erano in pericolo sia lei sia i suoi figli e che dovevano andarsene. La donna fece trasferire il figlio maggiore a Kabul, a studiare. Un anno più tardi anche lei e gli altri figli lasciarono il villaggio.
In quegli anni ci furono molti assassinii di innocenti, furti, rapite, case distrutte. Dodici insegnanti della scuola furono rapiti e non si seppe più nulla di loro. Tutto questo avveniva sotto il governo di Shora-e Nazar, il braccio armato (al comando di Massoud) del partito Jamiat-e Islami di Rabbani.