IN FILA PER L'ECOGRAFIA
SALUTE GINECOLOGICA ED EFFETTI DELL'URANIO: INTERVISTA ALLA RESPONSABILE DI UN CENTRO DIAGNOSTICO DI KABUL


settembre 2004, di G.G. e A.F.

 

A Kabul abbiamo intervistato una ecografa che lavora presso un ambulatorio privato.
Le pazienti vengono indirizzate a questo ambulatorio soprattutto da un ospedale, e da altri due o tre, sia per controlli durante la gravidanza sia per patologie relative all'addome, alle pelvi e al seno. In questi ospedali non è infatti possibile effettuare ecografie. La dottoressa responsabile si è laureata a Kabul ma ha seguito un corso di specializzazione privato in Pakistan, molto costoso, per imparare ad utilizzare le attrezzature, anch'esse importate. Quelle che abbiamo visto in funzione sono state acquistate tre anni fa. Altre due operatrici aiutano la dottoressa durante l'esame ecografico.
L'utenza è molto numerosa, composta di donne di ogni età e condizione, che affollano locali angusti all'interno di un edificio destinato ad attività commerciali, in un ambiente promiscuo, polveroso e chiassoso.
La dottoressa ci ha chiesto di mantenere l'anonimato.

QUALI SONO I PRINCIPALI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO LE VOSTRE PAZIENTI?
Le donne presentano molto spesso emorragie e abortiscono. Molte donne perdono anche 16 - 17 gravidanze nei primi mesi. Prima non era così, questo succede negli ultimi tre anni.

DA QUANTO TEMPO FUNZIONA QUESTO CENTRO DIAGNOSTICO?
Da cinque anni. Nei primi due anni gli aborti erano in numero costante, tre anni fa le cose sono cambiate, gli aborti sono improvvisamente aumentati. Su 80-90 pazienti in gravidanza, 20 non la portano a termine.

COME VI SPIEGATE QUESTO FENOMENO? E COME POTETE PROVARE LE VOSTRE IPOTESI?
Crediamo che la causa sia nei materiali radiattivi presenti nei missili sganciati dopo l'11 settembre. Non abbiamo la possibilità di fare le analisi e i controlli necessari per misurare la contaminazione da uranio, ma i suoi effetti sono una evidenza statistica. Abbiamo il nostro archivio, da cinque anni.
Le pazienti che abortiscono sono di Kabul quasi tutte, solo una minoranza viene indirizzata qui dalla provincia. Sono donne di tutte le età, l'età e il reddito sono irrilevanti. Qui una ecografia costa circa un dollaro e mezzo.
Le donne di Kabul a volte fanno due o tre ecografie di controllo durante la gravidanza, qualcuna fa un unico controllo, ma la maggior parte delle donne afghane non accede a questo servizio.
Inoltre sono aumentati in modo impressionante i casi di tumore al seno. Sì, anche la ragazza che abbiamo appena visitato ha un tumore.

E' POSSIBILE CURARLA?
A Kabul può fare l'intervento chirurgico di mastectomia. Ma poi non esiste ne' radioterapia, ne' chemioterapia. Senza terapia, l'intervento chirurgico è inutile. Qui lei morirà. Dovrebbe andare all'estero.

QUALI PENSA CHE SIANO LE PRIORITA' PER FAR FUNZIONARE MEGLIO IL SUO CENTRO DIAGNOSTICO?
La priorità sarebbe avere uno spazio adeguato, e poi una seconda macchina per fare le ecografie. Le richieste sono moltissime, lavoriamo incessantemente. Ogni trenta minuti una madre muore di parto in Afghanistan. Non ci sono abbastanza ospedali ne' ambulatori medici, le donne partoriscono a casa e muoiono di emorragia, di infezioni. Specialmente in Badakshan.

LE RISULTA CHE A VOLTE I MARITI RIFIUTINO DI AVERE UNA FIGLIA FEMMINA E PICCHINO LA MOGLIE PER FARLA ABORTIRE?
Sì, è vero, è molto comune. Mi è successo di visitarne qualcuna che veniva dalla provincia. Una moglie non può denunciare il marito. Non c'è alcun modo di denunciarlo e di tutelare le mogli.

E' A CONOSCENZA DI CASI IN CUI LE DONNE SI PROCURANO UN ABORTO?
No. Questa è una cosa inconcepibile, per la nostra religione. Non ho mai visto niente di simile.

COSA PENSA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE SANITARIO IN AFGHANISTAN?
Le mie collaboratrici sono brave. I corsi di formazione stanno migliorando, ma non troppo non posso essere troppo fiduciosa.

E' SODDISFATTA DELLE SUE ENTRATE ECONOMICHE?
No, il lavoro è moltissimo, i soldi pochi.