LUTTO, PREOCCUPAZIONE
E RICHIESTE AL GOVERNO.
DICHIARAZIONE
CONGIUNTA DELLE ONG DELLE DONNE AFGHANE, IN SEGUITO ALLE UCCISIONI
DI AMINA E DI TRE OPERATRICI UMANITARIE E DI UN'ALTRA DONNA IN
AFGHANISTAN
maggio 2005, da Hawca
5 maggio 2005
Considerato che il rispetto della legge islamica, la protezione della basilare dignità umana e la costituzione afgana rendono lo stato dell'Afganistan responsabile della protezione dei diritti, della proprietà e della dignità dei suoi cittadini;
Considerato che esistono convenzioni internazionali vincolanti che estendono gli obblighi dello Stato afgano alla protezione dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne;
Considerato che credenze e costumi superati e dannosi in Afganistan hanno condotto, nel corso dei catastrofici decenni passati, ad atti di violenza contro le donne in tutto il paese;
Pertanto le istituzioni che lavorano per difendere i diritti umani, le associazioni che proteggono i diritti delle donne, e i membri della società civile afgana presentano questa dichiarazione per esprimere il dolore e il lutto per la brutale uccisione della ventiduenne Amina nella provincia di Badakhshan, per lo stupro e l'uccisione di tre donne che lavoravano in un'ONG nella provincia di Baghlan e per l'assassinio di una donna nella città di Pulikhumri. Con un profondo sentimento di preoccupazione per le minacce alla dignità, all'onore e alla vita delle donne in questo difficile periodo, i sottoscritti chiedono la punizione di chi si è reso responsabile di questi crimini contro le donne e contro l'umanità ed esigono le seguenti azioni da parte del governo dell'Afganistan:
1. Che il presidente eletto dell'Afganistan dedichi la propria urgente, seria e personale attenzione ai fatti sopra elencati;
2. Che il sistema giudiziario dell'Afganistan, come pure le istituzioni responsabili della giustizia all'interno del paese, provvedano ad attivarsi affinché:
a. Il sistema giudiziario estenda la propria portata alle aree rurali del paese, al fine di impedire che azioni simili avvengano in futuro;
b. Gli spietati uccisori di Amina siano incarcerati;
c. L'assassinio e lo stupro delle altre donne siano oggetto di indagini immediate e i criminali responsabili siano immediatamente giudicati in un processo pubblico, allo scopo di garantire che le conseguenze di azioni del genere siano ben chiare per tutta la collettività.
3. Che il governo dell'Afganistan, in quanto istituzione responsabile, proibisca ogni forma di propaganda contro le ONG al fine di prevenire attacchi e assalti contro i lavoratori delle organizzazioni non governative;
4. Che il governo dell'Afganistan, considerate le somme accantonate per la sicurezza nazionale, lavori e ottenga addetti alla sicurezza meglio preparati e più esperti a tutela dei cittadini.
5. Che il clero e gli studiosi dell'Islam all'interno del paese, secondo quanto prescritto dal loro ruolo di protettori della legge islamica, respingano le azioni e i movimenti che macchiano il nome dell'Islam e dei musulmani.
Come gruppo di donne afgane preoccupate, denunciamo tutte le azioni e le attività che perpetuano e promuovono la violenza contro le donne.