GRUPPO DI CONTATTO PER LE DONNE AFGHANE
SI E' SVOLTA
A ROMA LA CONFERENZA DELLE PARLAMENTARI ITALIANE, ECCONE COMPONENTI, STORIA,
OBIETTIVI
Febbraio 2006. Da DWpress
(DWpress) Roma Si è svolta ieri a Roma la conferenza stampa del Gruppo di contatto delle parlamentari italiane a favore delle donne afgane (presenti Elettra Deiana PRC, Paola Manzini DS, Luana Zanella Verdi, Dorina Bianchi Clerici DL, Monica Baldi FI).
Nel 2002, all'indomani dell'intervento militare in Afghanistan e della caduta del regime dei Talebani, 20 deputate italiane diedero vita al Gruppo di contatto delle parlamentari italiane a favore delle donne afgane, di cui la questora Paola Manzini è coordinatrice. Su iniziativa del Gruppo di contatto, il 28 novembre 2002, si tenne presso la Camera, la Conferenza internazionale Le donne in Afghanistan: un impegno per la ricostruzione e lo sviluppo, promossa dal Gruppo di Contatto.
Alla Conferenza, aperta dal presidente Casini e dalla questora Manzini parteciparono, insieme all'allora ministra afgana per gli Affari delle Donne Habiba Sarabi, altre donne afgane, esponenti delle istituzioni, dell'associazionismo e rappresentanti della società civile. Intervennero, inoltre, la ministra per le Pari opportunità Stefania Prestigiacomo e, tra le altre, le deputate Luana Zanella, Monica Baldi, Marina Sereni, che illustrarono il lavoro del Gruppo di contatto. La Conferenza venne conclusa dal sottosegretario agli Affari esteri, Mario Baccini. Fu quella un'occasione importante per riaffermare la centralità del dialogo tra le civiltà e le religioni, condannando nettamente ogni posizione politico-culturale che richiamasse lo scontro tra civiltà.
La Conferenza, inoltre, sottolineò la necessità che al centro delle iniziative della comunità internazionale per la ricostruzione del nuovo Afghanistan fosse posta la questione del miglioramento delle condizioni di vita delle donne afgane dell'affermazione piena dei diritti fondamentali alla parità uomo-donna nell'ordinamento giuridico ed alla partecipazione delle donne afgane alla vita politica ed economica. Un'attenzione speciale venne riservata alla questione della tutela dei diritti delle donne afghane alla salute (in Afghanistan 1 donna su 15 muore di parto) e all'istruzione (le donne erano escluse da ogni scuola sotto i Talebani).
Dopo quella iniziativa il Gruppo di contatto ha continuato a tenere rapporti con le donne afgane impegnate nella ricostruzione del Paese, ponendosi l'obiettivo prioritario del sostegno per la riuscita delle prime elezioni libere (tenutesi nel 2005) e delle candidate donne al nuovo Parlamento afgano. A maggio del 2005, in vista delle elezioni (tenutesi poi a settembre), una delegazione del Gruppo di contatto ha svolto una visita di quattro giorni a Kabul. Nel corso della missione la delegazione ha svolto incontri a tutti i livelli, dal presidente Karzai ed altri membri del governo fino alle rappresentanti femminili della società civile afgana ed ai rappresentanti della cooperazione nazionale ed internazionale impegnata nella ricostruzione di quel Paese. In particolare, la missione ha avuto modo di porre l'accento sulla necessità che l'Italia ponesse il massimo dell'impegno e delle risorse finanziarie disponibili per finalizzare la sua presenza in Afghanistan alla pacificazione ed alla costruzione di apparati statali stabili; al concreto miglioramento delle condizioni di vita delle donne afgane; alla costruzione di un ordinamento giudiziario (l'Italia è il Paese coordinatore sul piano internazionale delle azioni e dei progetti nel settore della giustizia) capace di garantire i principi fondamentali di rispetto dei diritti umani, di legalità e di non discriminazione.
All'esito della missione, il Gruppo di contatto ha approntato un programma di lavoro per continuare il rapporto tra le parlamentari italiane e le neoelette parlamentari afghane fissando alcuni obiettivi: sostegno all'attività delle colleghe afghane (formazione del personale politico e parlamentare, fornitura e scambio di documentazione di lavoro, predisposizione comune di progetti legislativi per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne afghane, costruzione di una piattaforma informatica per rendere stabile il rapporto tra le deputate italiane e quelle afghane). A lato di questa attività, il Gruppo di contatto ha tenuto fermo l'impegno umanitario concreto a favore delle donne afghane. In questa attività il Gruppo di contatto ha scelto di sostenere prioritariamente il diritto all'istruzione delle donne ed ha avviato una serie di iniziative a favore di due scuole femminili di Kabul frequentate da 10.000 bambine. Queste due scuole sono state dotate di acqua potabile e di generatori di corrente per l'energia elettrica ed il riscaldamento. Di ritorno dalla missione a Kabul, il Gruppo di contatto ha quindi aperto un conto corrente bancario sul quale sono stati versati, dai Gruppi parlamentari, da singoli deputati, da cittadini ed associazioni italiane, più di 20.000 euro. Grazie a questi contributi, le due scuole femminili di Kabul potranno contare a partire da quest'anno su tutto il materiale scolastico necessario a garantire l'istruzione delle 10.000 alunne. Purtroppo, la missione delle parlamentari afgane, programmata per questa settimana, che avrebbe dovuto consentire il varo delle suddette iniziative comuni è stata annullata all'ultimo momento da Kabul.
La conferenza stampa del Gruppo di contatto ha quindi lo scopo, a pochi giorni dalla fine della legislatura, di fare un consuntivo del proprio lavoro, di riproporre la centralità delle questioni affrontate nel corso di questi tre anni, di riaffermare l'impegno delle deputate italiane a realizzare nella prossima legislatura l'obiettivo fondamentale della costruzione di strumenti capaci di dare stabilità e forza ai rapporti con le colleghe afghane e di sostenerne l'azione per il miglioramento delle condizioni di vita e per l'affermazione dei diritti fondamentali delle donne afgane.