WOMEN FOR WOMEN -
DONNE CONTRO I FONDAMENTALISMI
CAMPAGNA
PER I DIRITTI CIVILI E POLITICI DELLE DONNE AFGHANE
novembre 2001, da Associazione
Testarda
La lotta per i nostri diritti e la nostra democrazia passa oggi per l'appoggio e il sostegno alla lotta delle donne afghane.
Per anni, le loro associazioni, e RAWA in particolare, hanno fornito documenti, prove, testimonianze ed analisi sulla situazione dell'Afghanistan. Insieme alle donne democratiche algerine, iraniane, egiziane, sono state per tutti la principale fonte di informazione sugli effetti devastanti dei fondamentalismi e sulle responsabilità degli USA e dell'Occidente nell'aver costruito, finanziato e legittimato regimi fondati sulla violazione dei diritti delle donne, ignorando o sopprimendo qualsiasi movimento di opposizione democratico.
Le donne afghane sono state e sono in prima linea nella resistenza contro i regimi del terrore istaurati prima dai Muhajeddin della Alleanza del Nord e poi dai Talebani. Per anni si sono battute per un progetto di società laico e democratico, sfidando a rischio della vita le norme che negano loro il diritto di essere persone. Sappiamo, e i rapporti ONU lo documentano, che sia in Afghanistan che nei campi profughi ci sono associazioni e reti di donne che contano migliaia di adesioni, e che conducono scuole clandestine, forniscono assistenza medica, organizzano corsi di alfabetizzazione per le donne, portano avanti progetti di microeconomia. In una popolazione femminile sofferente per gravi problemi depressivi, le statistiche parlano di percentuali che rasentano il 98%, hanno mantenuto viva la consapevolezza dei diritti e la speranza di un cambiamento. Di fronte alla distruzione sistematica di ogni espressione di società civile operata dal regime dei Talibani, hanno continuato a costruire la possibilità di un futuro.
Oggi, le associazioni delle donne che operano in Afghanistan e in Pakistan condannano la guerra degli Usa e dei loro alleati, che non fa che aggravare le già disperate condizioni di milioni di civili e in particolare delle donne che ora sono ancora più esposte alla miseria, alle violenze, agli abusi, alla morte. E dichiarano che la lotta contro il regime terroristico dei Talebani non passa per i bombardamenti ma per il sostegno ai diritti delle donne e alla resistenza del popolo afghano.
Nel frattempo, le manovre diplomatiche per delineare il futuro assetto politico dell'Afghanistan sono già in corso, e si parla di un coinvolgimento nel tavolo dei negoziati della Alleanza del Nord e addirittura dei Talebani "moderati". Il tavolo delle trattative pretenderebbe di rappresentare tutte le componenti della popolazione. Ma il discorso si svolge solo tra uomini. La rappresentanza delle donne non è nemmeno menzionata.
Esse evidentemente sono viste solo come vittime del regime fondamentalista o come uno dei lamentabili "danni collaterali" prodotti dalla guerra degli USA, mai come soggetti politici.Le firmatarie e i firmatari di questa campagna appoggiano le donne afghane nella loro richiesta di partecipare a pieno titolo e a tutti i livelli nei processi politici che interessano e interesseranno il paese. Affermiamo con forza che non esiste diritto internazionale se non sono tutelati i diritti delle donne, e che nessuna soluzione politica può considerarsi legittima se non ottiene il consenso e la partecipazione diretta delle donne
Chiediamo che le associazioni di donne operanti sul territorio siano chiamate a far parte con pieni diritti del tavolo dei negoziati politici per definire l'assetto futuro del governo in Afghanistan, ma anche che esse siano considerate come un interlocutore fondamentale e come partner attivo dagli organismi internazionali, sia nella gestione degli aiuti umanitari per fronteggiare l'emergenza attuale, sia nei processi di ricostruzione del paese.
Richiamandoci al rapporto ONU dello "Special Rapporteur sulla violenza contro le donne, le sue cause e conseguenze", Mrs Radhika Coomaraswamy, in missione in Afghanistan e Pakistan nel 1999, chiediamo inoltre
Che qualsiasi governo futuro in Afghanistan debba impegnarsi in prima istanza ad abolire tutte le misure discriminatorie nei confronti delle donne e a garantire la loro piena partecipazione nella vita civile, culturale, politica, economica e sociale.
Che gli organismi internazionali coinvolti negli aiuti umanitari e nella ricostruzione assumano come primo e imprescindibile obiettivo l'empowerment delle donne afghane e che utilizzino, dove è possibile, le donne stesse nei loro progetti
Che i governi si impegnino a concedere l'asilo e lo statuto formale di rifugiate politiche a tutte le donne vittime dei regimi fondamentalisti che violano sistematicamente i loro diritti umani e mettono a repentaglio la loro sicurezza e la loro vita.Invitiamo tutte le associazioni delle donne e le altre associazioni, i partiti, i sindacati che si battono per la democrazia e la difesa dei diritti umani a sottoscrivere questa campagna, a far pressione sugli organismi governativi perchè s'impegnino formalmente ad accettare e promuovere le sue richieste, e a promuovere iniziative d'informazione e di sostegno alle associazioni delle donne afghane, perché il sostegno alla loro lotta diventi l'obiettivo di una grande mobilitazione internazionale per i diritti umani e civili.
FIRMATARIE E FIRMATARI
Associazione Testarda
Associazione Casa della Donna di Pisa
Le adesioni di associazioni o persone vanno spedite via mail a:
testarda@dada.it