LOTTIAMO CONTRO LA GUERRA E IL FONDAMENTALISMO E PER LA PACE E LA DEMOCRAZIA.
UN ESTRATTO DEL LUNGO COMUNICATO DI RAWA PER L'8 MARZO.


marzo 2002, da RAWA Traduzione di Birgit M.

 

Quando si stava celebrando l'8 marzo l'anno scorso, RAWA ha espresso la profonda speranza di poter celebrare il Giorno Internazionale della Donna 2002 in un Afghanistan liberato e libero. Durante il corso dell'anno passato il mondo è stato scioccato dagli avvenimenti esplosi in Afghanistan che hanno cambiato drasticamente la storia contemporanea.
Tante cose sono successe in Afghanistan - niente di meno che il soffocamento dei Taliban e dei loro sostenitori di al-Qaeda - ma è un'amara delusione che malgrado questi momentanei cambiamenti il nostro infelice paese sia ancora lontano da pace e libertà. Le donne nel mondo festeggiano il Giorno Internazionale della Donna con vigore e entusiasmo; in Afghanistan le donne non si sentono ancora abbastanza sicure da buttare via i miserabili veli dei loro burqa. Migliaia lasciate sole ad alzare la voce in sostegno di libertà e democrazia. C'è ancora un grande abisso fra noi e il glorioso futuro che abbiamo prefissato nei nostri occhi e cuori e nella nostra mente. E' come se il destino avesse decretato per questa nazione, la più impoverita del mondo, che non sarebbe stata capace di buttare via tanto facilmente le catene e le manette dei despoti e vampiri fondamentalisti. Dare voce a questa meditabonda angoscia non indica affatto però disperazione o mancanza di fede in un domani migliore. Per più di due decenni RAWA ha percorso trepida e ferma un precipitoso cammino pieno di lacrime e di sangue.
Conosciamo bene i rischi e i pericoli della strada davanti a noi ma non esiteremo nella nostra determinazione di continuare a combattere contro i folli fondamentalismi religiosi e i loro padroni che si trovano sulla nostra via verso il traguardo della pace, la democrazia, il progresso e l'emancipazione delle donne. E nel corso di questo travaglio non soccomberemo né per timore né per delusione.
Nonostante abbiamo già espresso il nostro punto di vista riguardo l'atroce attacco di fanatici religiosi a New York e Washington diverse volte negli ultimi mesi, cogliamo anche ora l'occasione di ribadire le nostre posizioni.
(n.d.r.: dei seguenti punti è stato fatto un riassunto)

1) RAWA e la campagna militare US contro i taliban e la banda Osama
RAWA ha costantemente messo in evidenza il fatto che i Taliban, Osama & co. e altre bande di fondamentalisti in Afghanistan sono il risultato di una politica miope degli Stati Uniti nei confronti della guerra afghana di resistenza contro l'aggressione dell'Unione Sovietica. Fino a quando simili mostri alla "frankenstein" servivano alla politica statunitense, essi venivano sostenuti da successivi governi che persistevano nel chiudere gli occhi di fronte agli interessi degli Afghani come anche davanti alle conseguenze di tale sostegno per la libertà e la democrazia nel nostro paese e nell'area.
Noi non consideriamo la campagna militare USA in Afghanistan come un'aggressione contro l'Afghanistan o la sua gente, o contro l'Islam o i moslems ma come battaglia fra padroni e ex-protegés.
Ci teniamo molto a dire che la nostra organizzazione - nonostante sia stata emarginata da successivi amministrazioni e istituzioni governative USA - ha goduto di un enorme sostegno morale e materiale e di una illimitata generosità da parte di migliaia di Americani. La realizzazione di tanti dei nostri diversi progetti non sarebbe stata possibile senza il loro aiuto.

2) RAWA e la guerra contro il terrorismo
I Taliban e al-Qaeda non possono essere sradicati con la sola forza militare e finanziaria. La guerra contro di loro deve essere anche una guerra sul fronte ideologico. Finché rimangono le loro idee e opinioni caratteristiche, è inevitabile che saremo ancora una volta testimoni dell'irrompere delle loro barbarie. Una volta che, con l'aiuto incondizionato della comunità internazionale, la democrazia mette radici in Afghanistan, potrà essere archiviata l'ultima vittoria al terrorismo e
fondamentalismo.

3)La situazione dopo la caduta dei Taliban
Il convegno a Bonn era stato convocato allo scopo di formare un'amministrazione transitoria e di decidere cosa bisognasse fare dopo la caduta dei Taliban e di al-Qaeda. Con eccezione dei sostenitori del precedente re, 3/4 dei partecipanti erano ingiuriosi rappresentanti dell'Alleanza del Nord. L'occidente magari vede l'Alleanza del Nord come un miglioramento dopo i Taliban, ma le donne afghane non la vedono così. L'Alleanza del Nord ha ucciso più di 50.000 persone a Kabul soltanto dal 1992 al 1996. RAWA crede che essi non siano cambiati. Stiamo ricevendo numerosi rapporti di stupri, saccheggi e rapimenti che attraversano il paese. Perfino a Kabul dove si trova uno spiegamento di truppe internazionale, le donne hanno visto ben poco miglioramento dei loro diritti dall'inizio del goveno ad interim. Quelli che hanno proclamato la liberazione delle donne, hanno parlato troppo presto. Le donne dell'Afghanistan non sono state liberate. L'esistenza di due donne da esposizione nell'amministrazione ad interim è più un insulto alle donne afghane che un simbolo della restaurazione della loro condizione e dei diritti legali: una fa parte di un partito infame per essere un lacché del regime iraniano e l'altra è un ex-membro di un partito che dà esempio di tradimento della patria.

3) Come stabilire la pace
Nonostante la presenza di migliaia di soldati stranieri a Kabul, la condizione della capitale non può essere ritenuta sicura e non c'è altra alternativa che impegnare la forza di sicurezza dell'ONU che assicuri anche la convocazione della LOYA JIRGA e il ancora più importante suffragio in tutto il paese. Malgrado le critiche che sono state espresse al modus vivendi dell'ONU, RAWA preferisce di gran lunga la presenza delle loro truppe agli scatenati psicopatici della JIHADI. Simili truppe non dovrebbero comunque includere truppe di paesi che finora hanno aiutato e favorito fondamentalisti e guerrafondai come per esempio la Turchia, uno dei principali sostenitori del criminale Dostum.

4) Ricostruzione afghana
L'afflusso di miliardi di dollari in un paese in cui la mafia dei fondamentalisti è ancora al potere, porta poco beneficio alla gente. In simili circostanze l'unico risultato di questo fiume di soldi sarà di riempire le casse dei religiosi COSA NOSTRA e di conseguenza il finanziamento della loro agenda di terrorismo dentro e fuori dell'Afghanistan. Una gestione soddisfacente dei problemi sociali ed economici e la loro soluzione nell'interesse del popolo dipendono prima e soprattutto dalla formazione di un governo afghano democratico.

7) LOYA JIRGA Il Grande consiglio
RAWA non considera la Loya Jirga un'istituzione democratica, compatibile con le esigenze di una politica nazionale del mondo contemporaneo. Crediamo comunque che nelle circostanze attuali l'anacronistica Loya Jirga possa ancora giocare un ruolo storico nazionale positivo. Tuttavia abbiamo una forte riserva per il fatto che nessuno dei 21 membri del Comitato Preparatorio per la Convocazione della Loya Jirga possa vantare un passato di lotta contro i criminali Jihadi, anzi alcuni detengono il primato di uno smidollato silenzio e di compromessi nei confronti dei Taliban. L'unica via per prevenire la rovina della nostra nazione a causa del fondamentalismo, ora o nel futuro, è la separazione della religione dalla politica e dallo stato.

8) La costituzione
La costituzione del 1964 con i seguenti emendamenti può essere accettabile per il popolo:
. cancellazione di ogni riferimento alla religione, cioè separazione tra stato e religione
. stabilire una costante quota di seggi per deputate donne in qualsiasi futuro parlamento
. abrogazione della tortura e dell' esecuzione capitale sotto qualsiasi forma e per qualsiasi ragione

9) Il futuro stato afghano
Anche se Karzai e alcuni del suo gruppo lottano seriamente per la democrazia, si trovano circondati e paralizzati da nemici della democrazia.
RAWA fa appello a un futuro stato afghano che si basi sui seguenti principi:
. aderenza ai principali criteri di democrazia come il laicismo
. severa proibizione di tutti decreti, fatwas ect. che riguardano le donne (regole su come debbano vestirsi ecc.)
. totale e assoluta abrogazione di organizzazioni di polizia politica e altre istituzioni di spionaggio civile, tortura e oppressione, siano dei Parchami, Khalqi, Jihadi , Taliban o di altri regimi
. persecuzione di tutti gli individui che negli ultimi 23 anni hanno commesso alto tradimento, crimini di guerra, sfacciata violazione dei diritti umani e saccheggio del patrimonio nazionale
.abolizione di tutte le "scuole religiose" e di altri nascondigli di terroristi, dove Jihadi e Taliban insegnano e promuovono il loro credo
. indagine e confisca di centinaia di migliaia di dollari dei quali si sono appropriati indebitamente i ladri Jihadi e Taliban, sottraendoli ai fondi pubblici e agli aiuti internazionali
. esclusione di individui di alto grado dei Jihadi e Taliban da posti di importante carica pubblica come anche l'esclusione di intelletuali che dentro e fuori Afghanistan si mettono a disposizione dei Jehadi e Taliban con il loro talento della parola.

Che il soccorso e il sostegno alle donne in Afganistan nella loro lotta contro guerra e fondamentalismo e per libertà e democrazia possano rafforzarsi e espandersi come mai prima