APPELLO PER IL RILASCIO DI PROFUGHI AFGHANI INNOCENTI DETENUTI DALLA POLIZIA DI RAWALPINDI E ISLAMABAD.


giugno 2002, da RAWA, traduzione di Giovanna Gagliarda

Al Presidente della Repubblica Islamica del Pakistan, Islamabad

Esimio Presidente,
desideriamo portare alla Sua attenzione le recenti azioni di polizia intraprese contro profughi afghani innocenti a Rawalpindi e Islamabad.
Circa un mese fa una pattuglia di polizia è stata assalita a Dhok Saidan, Rawalpindi, e nell'aggressione due poliziotti sono rimasti uccisi ed uno ferito. Quest'ultimo ha affermato che gli assalitori sembravano rifugiati afghani.
In seguito a questo episodio la polizia di Rawalpindi e di Islamabad ha lanciato una campagna contro i profughi afghani, da cui ha iniziato a pretendere il possesso di un passaporto con un visto pakistano valido. Chi non è in grado di presentare questo documento viene messo agli arresti. Quasi nessuno dei rifugiati afghani in Pakistan è in possesso di un visto valido, e per questo motivo la quasi totalità dei profughi che si erano stabiliti nell'area di Rawalpindi e Islamabad è stata arrestata. La polizia non accetta nessun altro documento, neanche il Permesso di Rifugiato (Shanakati Pass), i documenti dei campi profughi, la tessera per le razioni alimentari o altri documenti dell'ACNUR; anche coloro che erano in possesso di attestati di questo tipo sono stati arrestati. La situazione è ridicola, tanto più che al momento il governo pakistano non rilascia nessun visto per i cittadini afghani.
Soltanto nei primi quattro giorni della campagna sono stati arrestati a Rawalpindi 2000 rifugiati, soprattutto nelle zone di Subzimandi, Kachiabadi, Khataria Market e Kahayabani-e-Sir Syed. La polizia di Siala ha arrestato 470 afghani in un solo giorno. Di questi profughi 1200 sono stati reclusi nella prigione di Adiala a Rawalpindi, mentre gli altri sono stati rilasciati dalla polizia in cambio di tangenti.
La polizia di Rawalpindi e Islamabad ha compiuto raid nelle abitazioni dei profughi afghani e oltre ad arrestarli si è impossessata di tutti i loro averi. Ha arrestato anche molti bambini profughi sotto i 15 anni perché non erano in possesso di documenti validi. I bambini, per legge, non hanno l'obbligo di possedere e portare con se' documenti di nessun tipo.
Un profugo afghano aveva accompagnato una sua sorella gravemente ammalata a Islamabad per farla curare. Ma mentre la donna si trovava ricoverata in ospedale, il fratello, che era uscito per andare a comprarle alcune medicine, è stato arrestato e portato alla prigione di Adiala. Il fatto che la sorella fosse da sola in ospedale, senza che nessuno si prendesse cura di lei, non è servito a far desistere la polizia. Gli altri parenti hanno scoperto che la donna si trovava in ospedale solo dopo diversi giorni di ricerche.
Almeno in una circostanza la polizia di Islamabad ha aperto il fuoco su un rifugiato afghano che aveva cercato di scappare alla vista di una pattuglia.
La polizia di Rawalpindi e Islamabad ha arrestato anche parecchie donne rifugiate con l'accusa di non avere documenti validi; la maggior parte di loro è stata rilasciata, solo sei donne sono attualmente detenute nella prigione di Adiala.
Le vessazioni della polizia contro i profughi afghani sono aumentate enormemente. Attualmente nessun profugo afghano può camminare tranquillamente a Rawalpindi e Islamabad senza venire derubato dalla polizia o, se non ha soldi, essere arrestato e spedito in prigione.
Attualmente i profughi afghani detenuti nella prigione di Adiala senza aver commesso alcun crimine sono dai tre ai quattromila. Di questi sei sono donne, e più di 200 bambini. Le condizioni dei profughi afghani in questo carcere sono particolarmente difficili. Più di un centinaio di detenuti sono ammassati in baracche che normalmente ne ospitano soltanto 60. I profughi afghani ricevono cibo più scadente e in quantità inferiore rispetto ai detenuti pakistani. Inoltre, in violazione alla legge, tutti i giorni dalle 6.00 alle 14.00 tutti i detenuti afghani sono sottoposti ai lavori forzati (BEGGAR). La legge prevede che soltanto i detenuti per motivi gravi possano essere condannati ai lavori forzati, nessun altro. Inoltre il personale della prigione si impossessa di tutti i soldi che i prigionieri ricevono dai propri parenti e visitatori.
Le condizioni dei bambini (minori) detenuti è particolarmente triste. I bambini sono alloggiati nelle stesse baracche degli adulti.
I tribunali si sono dimostrati molto lenti nel celebrare i processi dei detenuti afghani. Il tribunale di Rawalpindi non ha accettato le cauzioni presentate dai profughi afghani.
Signor Presidente, come Lei ben sa, quando i profughi afghani sono arrivati nel suo Paese, il Pakistan ha accettato di trattarli come rifugiati. Soltanto i capifamiglia hanno ricevuto Shankati Passes e soltanto coloro che risiedevano nei campi profughi hanno ricevuto Documenti di campo.
Adesso che inizia a profilarsi la fine della crisi afghana e tutti gli afghani sperano di tornare nella propria patria con dignità e orgoglio, con sentimenti di gratitudine verso i loro ospiti pakistani, è molto triste che siano consentite campagne come questa contro innocenti profughi afghani.
Nell'interesse della giustizia e delle relazioni amichevoli tra i popoli del Pakistan e dell'Afghanistan, l'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane (RAWA) si appella alla Sua benevolenza e Le chiede di disporre:
1. L'immediato rilascio di tutti i profughi afghani innocenti (coloro che non sono coinvolti in alcun processo penale) attualmente detenuti nelle carceri di Adila e in altre prigioni del Paese.
2. Il rilascio immediato di tutte le donne profughe afghane innocenti e dei bambini detenuti nelle diverse prigioni del Paese.
3. L'immediata sospensione delle vessazioni da parte della polizia di Rawalpindi e Islamabad ai danni dei profughi afghani.
4. Che i profughi afghani innocenti possano essere trattenuti in carcere soltanto fino a quando non dimostrino la propria identità; le donne rifugiate afghane innocenti ed i bambini non dovrebbero essere affatto arrestate/detenute.
5. Che siano accelerati i tempi dei processi pendenti in tribunale dei profughi afghani.
6. Che i profughi afghani detenuti in prigione o in altre strutture non siano discriminati, né sottoposti ai lavori forzati, a meno che non ordinato da un tribunale.

In fede,
L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane

3 giugno 2002

E' possibile sostenere il nostro appello inviando lettere di protesta al Presidente del Pakistan, al Ministro degli Interni o all'ambasciata pakistana del proprio Paese.

To:
President,
Islamic Republic of Pakistan,
Islamabad.

Appeal for the Release of Innocent Afghan Refugees Detained by the Rawalpindi and Islamabad Police

Dear Sir,
We would like to bring to your notice the recent Police Action against innocent Afghan Refugees at Rawalpindi and Islamabad.
About a month ago, some unknown assailants attacked a Police Party at Dhok Saidan, Rawalpindi, in which two policemen died and one was injured. The injured policemen stated that the assailants looked like Afghan Refugees.
Thereafter, the Rawalpindi and Islamabad Police launched a campaign against Afghan Refugees. The Afghan Refugees were asked by the Police to produce a Passport with a valid Pakistani Visa, if they could not do so, they would be arrested. Almost none of the Afghan Refugees in Pakistan have a valid Pakistani Visa, therefore almost every Afghan in Rawalpindi and Islamabad area was arrested. Also the police did not accept any other
document like Refugee Card (Shanakati Pass), Camp Documents, Ration Card or UNHCR documents as valid documents and Afghans Refugees in possession of such valid documents were also arrested. This is all the more ironic as at present, the Pakistan Government is not issuing any visas to Afghan Nationals.
In the first four days alone 2000 refugees were arrested in Rawalpindi, mainly from Subzimandi, Kachiabadi, Khataria Market and Kahayabani-e-Sir Syed. 470 Afghan Refugees were arrested by the Siala Police in a single day. Of these about 1200 were sent to the Adiala Jail in Rawalpindi the remaining were released by the Police after taking bribes.
The Rawalpindi and Islamabad Police also raided the houses of Afghan Refugees and in addition to arresting the refugees the police also took away all the belongings of the refugees. The Rawalpindi and Islamabad Police have also arrested a large number of Afghan Refugee Children (under the age of 15 years) for not having valid documents. Children are not required by law to possess or carry valid documents of any kind.
One Afghan Refugee had taken his seriously ill sister to Islamabad for treatment, where she was admitted to a hospital, the brother came out to buy some medicines, where he was arrested. His plea that his sister was in hospital and there was no one else to take care of her, fell on deaf ears and he was sent to the Adiala Jail. His sister was discovered in the hospital by her other relatives who started to look for them after a few days.
In at least one instance, Islamabad Police opened fire on an Afghan Refugee who tried to flee on seeing a police party.
The Rawalpindi and Islamabad Police have also detained a number of Afghan Refugee Women on the charges of having no valid documents, most of them have not been sent to prison except six women who are presently detained at the Adiala Jail.
The Police action has greatly increased the police harassment against the Afghan Refugees. At the moment it is impossible for an Afghan Refugee to walk in Rawalpindi and Islamabad without being robbed by the police or if they have no money to be arrested and sent to prison.
At present there are between three thousand to four thousand (3000 to 4000) innocent Afghan Refugees detained at the Adiala Jail. Of these 6 are women and more then 200 are children. The conditions of the Afghan Refugees at the Adial Jail is particularly bad. More than a hundred detainees are confined in barracks that generally house only 60 inmates. The Afghan Refugees are given sub-standard food and in lesser quantity as
compared to the Pakistani inmates. Most importantly, inviolation of all laws, everyday from 6 am to 2 pm all the Afghan Detainees are put to forced labour (BEGGAR). Under the law only convicts awarded Rigorous imprisonment can be put to labour, no one else. The Jail Staff also take all the money from the prisoners that they receive from visitors etc.
The condition of the children (minor) detainees is particularly pathetic. The children are being kept in the same barracks as the adult detainees. .
The courts are also very slow in processing the cases of the Afghan Refugees. The Courts at Rawalpindi do not accept bail bonds submitted by Afghan Refugees.
Sir, as you are well aware, when the Afghan Refugees first arrived in Pakistan, Pakistan agreed to treat all them as Refugees. Only the head of the family was issued Shankati Passes and only those living at the camps were given Camp Documents.
Now that the end of the Afghan Crisis is in sight and all Afghans are looking forward to return to their homeland with dignity and pride and have nothing but goodwill for their Pakistani hosts, it is very unfortunate that campaigns like these are allowed against innocent Afghan Refugees.
In the interest of justice and friendly relations between the people of Pakistan and Afghanistan, Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA) appeals to your goodself to order/direct :

1. The immediate release of all innocent Afghan Refugees (those not involved in any criminal cases) presently
being detained at Adila Jail and other prisons in the country.

2. The immediately release of all innocent Afghan Refugee Women and children detained at various prisons in
the country.

3. The immediate suspension of the harassment of Afghan Refugees by the Rawalpindi and Islamabad Police.

4. Innocent Afghan refugees may be detained only till such time that they can prove their identity; innocent Afghan
Refugee women and children should not be detained/arrested at all.

5. The cases of Afghan Refugees pending in courts be expedited.

6. Afghan Refugee detainedes should not be discriminated at the Prisons and other places of detention and
should not be subjected to 'forced labour' unless so directed by a court of law.

Yours truly,

 

Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA)
June 3, 2002

You can support our appeal by sending protest letters to the President of Pakistan, The Interior Minister or to Pakistan embassy in your country:

General Parviz Musharraf
President of Pakistan
Fax: 0092-51-9224768
CE@pak.gov.pk

Lt. Gen.(R) Moin-ud-din Haider
Interior Minister of Pakistan
Fax.0092-51-9202642
minister@interior.gov.pk

Dr. Maleeha Lodhi
Ambassador of Pakistan to the USA
Fax: 202-3870484
parepwashington@erols.com

 

Please also send copy of your letter to the following Pakistani newspapers and news agencies:

Dawn
letter@dawn.com

The News International
thenews@comsats.net.pk

The Nation
nation@brain.net.pk

The Frontier Post
editor@frontierpost.com.pk

NNI
nni@comsats.net.pk

Online
online@pes.comsats.net.pk