RAWA: UN OSSO DURO CON CUI FARE I CONTI
ALCUNI STRALCI DI UN INTERVISTA ALLA PORTAVOCE DEL RAWA


aprile 2002, di Sultan Rahim Khan da The News International del 10/03/2002
traduzione di Giovanna Gagliardo


"I valori laico-democratici sostenuti da RAWA hanno importanza e valenza universale. Il popolo dell'Afghanistan dovrà vivere ancora diversi anni in un paese privo di industrie, ma speriamo che non sarà mai più disposto a tollerare un governo che calpesti la democrazia".
L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane (RAWA) sta lottando per la pace, la libertà, la democrazia, i diritti delle donne in un paese lacerato dal fondamentalismo. Il suo motto è: "RAWA è la spina che, se ingoiata, lacera la gola. RAWA è un osso duro con cui fare i conti". Durante l'occupazione sovietica le attiviste di RAWA distribuivano volantini antisovietici, mettevano in atto dimostrazioni e scioperi nelle scuole e nelle università; istigavano le donne a partecipare alla guerra di resistenza in tutti i modi possibili nonostante l'opposizione da parte dei fondamentalisti; gestivano scuole, un ospedale per rifugiati, pubblicavano e distribuivano Payame Zan ed altro ancora.
Nel corso di queste attività alcune attiviste sono state arrestate a Kabul, sottoposte a torture terribili, costrette a languire per circa otto anni in prigioni tristemente famose. La fondatrice di RAWA, Meena, è stata assassinata insieme a due collaboratrici nel 1987 per mano di agenti del KHAD e dei loro complici fondamentalisti.
Dopo la caduta del governo fantoccio e l'invasione di Kabul da parte di gruppi fondamentalisti RAWA si è concentrata soprattutto sui diritti delle donne, i diritti umani e la denuncia delle azioni barbariche commesse dai fondamentalisti.
All'inizio della guerra tra Stati Uniti e talebani RAWA ha rappresentato una voce autorevole per la causa anti-talebana. Il gruppo ha reso pubblici i racconti agghiaccianti degli abusi perpetrati sotto il regime talebano. Il sito web dell'organizzazione, i filmati e le foto dei misfatti dei talebani sono stati visti da milioni di persone. Ma quando ha espresso dichiarazioni politicamente scomode riguardo alle violenze sulle donne dell'Alleanza del Nord la stessa voce è stata ignorata. La stessa cosa è successa a diversi movimenti di resistenza in Jugoslavia, Albania, Iraq e adesso in Afghanistan.
Abbiamo intervistato la portavoce di RAWA, Mehmooda, su temi che riguardano questa coraggiosa e coerente associazione. Ne riportiamo alcuni stralci.

RAWA è un'associazione rivoluzionaria. Il termine "rivoluzionario" comprende posizioni molto diverse, da quella degli stalinisti riformati a quella dei maoisti ortodossi. Voi dove vi collocate?

Il temine "rivoluzionario" nel nome della nostra associazione indica prima di tutto la ferma posizione di RAWA rispetto al laicismo, ai diritti delle donne, alla democrazia e ai cambiamenti a favore di una giustizia sociale. In un paese arretrato e lacerato dal fondamentalismo come l'Afghanistan questi sono temi "rivoluzionari"; vogliamo far capire a tutti gli "uomini" e alle altre organizzazioni nel paese che anche le donne afghane possono lottare e sostenere posizioni e richieste "rivoluzionarie", e non si riconcilieranno mai con i nemici di questi principi. Naturalmente dopo l'insediamento di un governo democratico potremmo cambiare il nostro nome in qualcosa di più vicino ai nostri compiti. La lotta per i diritti delle donne in un paese come l'Afghanistan è il più grande compito rivoluzionario.

I vostri metodi di lavoro assomigliano a quelli di una ONG. Come si combinano concetti rivoluzionari e lavoro sociale? Non sono in contraddizione?
Purtroppo la maggioranza delle ONG afghane è corrotta. RAWA cerca di raggiungere i più derelitti tra i profughi e coloro che sono rimasti all'interno dell'Afghanistan. Inoltre, specialmente le nostre attività nel settore dell'educazione, non sono apolitiche ma si basano su un programma antifondamentalista e a favore della giustizia.
Vogliamo dimostrare alla nostra gente che anche le donne possono occuparsi di cose che sono sempre state considerate attività esclusivamente maschili.
Il nostro lavoro di beneficenza non è mai stato privo di un contenuto rivoluzionario, femminista e antifondamentalista. Questo è il motivo per cui la banda fondamentalista ha sempre cercato di ostacolare le nostre attività sociali.

RAWA è favorevole al ritorno di Zahir Shah. Ma i regimi del passato non sono riusciti a risolvere i problemi dell'Afghanistan e ne hanno creati di nuovi. Le politiche di Zahir Shah non hanno forse portato all'instabilità degli anni '70 e alla frattura della società afghana dopo il ritiro sovietico?

Si può considerare Zahir Shah come un altro dei governanti del nostro sfortunato paese che non ha fatto niente a beneficio del popolo dell'Afghanistan. E' chiaro che non rappresenta la soluzione ideale. Ma le orribili sofferenze inferte dal governo fantoccio pro-Unione Sovietica, e soprattutto dai barbari gruppi fondamentalisti, lo fanno semplicemente preferire a tutti quei criminali. Come ho già detto l'ex re forse non ha fatto niente di storicamente rilevante, ma per lo meno non ha cercato di far sprofondare l'Afghanistan nell'età della pietra, e non ha commesso neanche un centesimo dei crimini dei fondamentalisti.

I documenti di RAWA parlano di rivoluzione e dell'assunzione di potere da parte delle donne attraverso la partecipazione alla sfera pubblica. Tuttavia la vostra metodologia d'azione sembra orientata verso l'attività sociale. Per quanto ne so, l'attività sociale favorisce poche persone. Anche quando è efficace si riduce principalmente al tentativo di creare una classe media. Pensate che il cambiamento possa essere catalizzato attraverso la classe media?
Il nostro lavoro sociale è anche rivoluzionario, e se è sviluppato in modo tale da promuovere la creazione di una determinata classe va bene. Perché persino una classe media genericamente illuminata e intrisa di pensieri antifondamentalisti e progressisti rappresenterebbe un risultato molto positivo.

RAWA condanna sia i talebani che l'Alleanza del Nord. Non sembra che appoggiate nessun altro gruppo alternativo. Desiderate presentarvi come una possibile alternativa?
Si, per noi sia i talebani che l'Alleanza del Nord sono dei criminali. Ma al momento, o anche nel prossimo futuro, RAWA non intende proporsi come un'alternativa. RAWA è contraria all'idea di un partito unico, desidera invece che tutte le forze democratiche vangano considerate dal popolo afghano come un'alternativa.

Secondo una recente relazione pubblicata sul Book of Reviews di New York nelle aree rurali le leggi contro le donne venivano osservate con meno rigore che nelle città dove le donne erano sottoposte ad una severa oppressione. Il dato viene spiegato con la libertà tradizionale che la cultura rurale offrirebbe alle donne, e con il fatto che i talebani non avrebbero trovato niente di così criticabile nella vita rurale rispetto a quello che vedevano nella vita urbana "deformata" dal dominio sovietico. Come commentate questa relazione?
Non siamo d'accordo. Pensiamo invece che RAWA e la maggior parte delle donne attive politicamente si trovavano nelle città ed i talebani avevano paura della loro sollevazione; per questo motivo hanno stretto più severamente la morsa fascista religiosa sulle donne urbane piuttosto che sulla popolazione rurale.
I talebani eseguivano quello che i loro fratelli Jihadi predicavano. Ad esempio, Raul Sayyaf ha dichiarato senza vergogna durante il suo governo assassino e quello di suo fratello nel 1992-1996 che tutti gli abitanti di Kabul dovevano essere eliminati poiché erano stati contaminati da pensieri non islamici!

Secondo i mass media occidentali l'intervento degli USA emanciperà le donne dall'oppressione; ed apparentemente dopo che Karzai ha assunto il potere le donne hanno ottenuto delle libertà. Vedete anche voi una sostanziale libertà in campo, oppure contestate questa ipotesi?

Primo, siamo fermamente convinte che l'emancipazione delle donne dal fondamentalismo o da qualsiasi altra oppressione è responsabilità unicamente delle stesse donne. A meno che, e fino a quando, le donne afghane non saranno organizzate coscientemente e determinate a lottare per i loro diritti non otterranno nessuna reale emancipazione.
Secondo, l'intervento degli Stati Uniti ha aiutato soltanto l'Alleanza del Nord a tornare sulla scena. Ed è ben noto che l'Alleanza del nord è un gruppo fondamentalista criminale che ha compiuto atti talmente infami che le azioni barbariche dei talebani contro le donne impallidiscono al confronto con i crimini inumani commessi dall'Alleanza contro le nostre donne torturate. La presenza di criminali dell'Alleanza del Nord nel governo provvisorio è un insulto e fa male alle donne afghane che amano la libertà.
La maggior parte delle donne, anche a Kabul, ha paura di gettare la burqa, per quanto possa essere insopportabile. "Dateci sicurezza, poi ci leveremo le burqa" dicono le donne. RAWA continua ad agire clandestinamente a causa del peso dell'Alleanza nell'amministrazione Karzai.

RAWA appoggia le forze delle Nazioni Unite in Afghanistan. Ma in passato il ruolo dell'ONU è stato controverso in diversi Paesi, soprattutto in Africa ed in Kosovo. Cosa potete dire a questo proposito?

Può darsi che le Nazioni Unite non abbiano una storia brillante in Africa, a Timor Est o in altre aree, noi comunque continuiamo a sostenere lo spiegamento della sua efficace forza di pace in Afghanistan per disarmare i gruppi fondamentalisti, mantenere la sicurezza e supervisionare le elezioni. L'intervento dell'ONU probabilmente non è la scelta ideale ma la preferiamo al governo sanguinoso dei banditi fondamentalisti.

La vostra associazione parla di un governo laico ad ampia base in Afghanistan. Ma per un afghano comune il termine "laico" è sinonimo di ateo. Esiste dunque un problema. Se ripercorriamo la storia dell'Afghanistan c'è già stato un governo laico, quello comunista. Ma non è riuscito a restaurare la pace e portare prosperità in Afghanistan. In questo momento il laicismo può rappresentare una salvezza, oppure è l'unica alternativa possibile al fondamentalismo?

Si, uno degli aspetti più oscuri dell'approccio al problema afghano da parte degli afghani e degli stranieri, compresi gli intellettuali pakistani, è che non si è mai parlato del bisogno di democrazia per il nostro paese, e figuriamoci di un governo laico. E molti, soprattutto per compiacere i fondamentalisti, hanno cercato di far coincidere laicismo con ateismo. Ma è soltanto una bugia. Il laicismo non può e non dovrebbe essere presentato come ateismo o come opposizione alla religione. E' soltanto il mezzo per impedire agli ipocriti e ai terroristi religiosi di usare la religione per i propri fini politici. Dal nostro punto di vista, il laicismo è l'unica scuola di pensiero in grado di opporsi al fondamentalismo e ad altre ideologie fasciste e terroristiche, e di frustrare i loro progetti sinistri.
I partiti Parcham e Khlaq, filosovietici, non erano comunisti ma, prima di tutto, antidemocratici e traditori, e dipendevano completamente dal Cremlino. Nessuno può prendere sul serio il laicismo di un governo fantoccio così brutale e privo di consenso popolare.

Nel passato la vostra associazione si è opposta anche all'invasione russa in Afghanistan. Per quale motivo?

Sebbene non fossero fondamentalisti, si trattava comunque di invasori criminali che volevano trasformare l'Afghanistan in una propria colonia e saccheggiarne le risorse a proprio vantaggio.

Le attività di RAWA sono rivolte soltanto alle donne. Pensate che sia possibile emancipare le donne senza la partecipazione degli uomini?

Assolutamente no. Noi sosteniamo con forza che l'emancipazione delle donne è strettamente legata alla libertà del paese nel suo complesso. E questa non possono ottenerla gli uomini o le donne da sole. Sia gli uomini che le donne devono lottare per la libertà, la democrazia e i diritti delle donne.

RAWA ha dimostrato contro la guerra in corso in Afghanistan dopo l'attacco al WTC. Alcuni gruppi fanatici (religiosi) hanno attaccato il corteo. Potete dirci qualcosa di più su questo episodio, e come avete organizzato altre dimostrazioni dopo quegli incidenti?

Le bande di fondamentalisti afghani e pakistani volevano intimidire RAWA con le minacce e gli attacchi. Speravano di mettere a tacere le sue denuncie che li espongono come fascisti religiosi assetati di sangue. Ma noi abbiamo giurato sul sangue di Meena, e continueremo a portare avanti le nostre lotte senza temere i pericoli o la morte. Così abbiamo continuato ad organizzare dimostrazioni ed altre forme di protesta. E forse hanno concluso che RAWA è un osso duro da mandar giù.
Naturalmente c'è ancora il pericolo di attacchi vigliacchi contro le manifestazioni di RAWA da parte dei fondamentalisti, ma diversamente da tutti gli altri gruppi di donne afghane noi non rinunceremo mai e non collaboreremo con questi criminali.

Pensate che l'oppressione delle donne sia il risultato della dominazione maschilista, e sia separata dalla divisione di una società arretrata, culturalmente conservatrice e sottosviluppata, oppure è un problema di classe?

Pensiamo che le radici dell'oppressione delle donne debbano essere ricercate nella terribile arretratezza delle tradizioni, nella religione così come nelle differenze di classe.

Il vostro movimento di liberazione utilizza l'idea europea e occidentale di liberazione della donna. Tuttavia la società europea è sviluppata industrialmente mentre l'Afghanistan ha un'economia molto arretrata

Certamente l'Afghanistan è il paese più arretrato e povero del mondo. Ma nonostante ciò le idee di liberazione non possono essere classificate come "occidentali" o "orientali". Nessuno dei grandi pensatori occidentali ha mai presentato le sue teorie come qualcosa di valido esclusivamente per il "proprio" continente.
I valori laico-democratici sostenuti da RAWA sono di importanza e valenza universale. Il popolo dell'Afghanistan dovrà vivere ancora diversi anni in un paese privo di industrie, ma speriamo che non sarà mai più disposto a tollerare un governo che calpesti la democrazia La democrazia è come l'aria senza la quale non può esistere vita umana.

Così come avevano già fatto i movimenti per i diritti umani negli Stati Uniti e in Nord Irlanda, il movimento delle donne di fine anni '60 ed inizi anni '70 iniziò a mobilitare la gente contro l'oppressione creata dal sistema. Tuttavia queste lotte avevano dei limiti e alla fine soltanto una minoranza ne ha tratto vantaggi, mentre le masse sono rimaste oppresse. Che futuro può esistere per il movimento delle donne in un paese arretrato come l'Afghanistan?

I movimenti delle donne in occidente hanno ottenuto dei successi fantastici, anche se non hanno raggiunto tutto quello che si proponevano. Le donne afghane hanno una lunga strada da fare. Tuttavia potremo trarre vantaggio dalle vittorie del movimento in occidente. Non dobbiamo dimenticare che viviamo nell'era informatica e questo può aiutarci a raggiungere almeno alcuni dei nostri obiettivi più in fretta di quanto sia stato possibile alle pioniere in occidente.

Guerra afghana e fondamentalismo sono entrambi il prodotto di questo sistema. Tuttavia sembra che voi sfidiate solo un aspetto, l'oppressione delle donne. Da questo punto di vista, come prevedete il futuro di RAWA? E' possibile raggiungere la libertà senza un movimento di uomini e donne che lavorino insieme?

Come ho già detto, abbiamo sempre affermato che l'emancipazione delle donne è strettamente collegata alla libertà del paese nel suo complesso. E questa non possono raggiungerla gli uomini o le donne da sole. Stiamo cercando di far capire che così come le donne non saranno capaci di emanciparsi da sole, allo stesso modo nessuna rivoluzione, nessun cambiamento fondamentale potrà essere raggiunto senza la partecipazione delle donne.
L'Afghanistan, questo paese lacerato dal fondamentalismo, ha bisogno di un grande movimento di uomini e donne che lavorino insieme per seppellire una volta per tutte il feudalesimo combattendo qualsiasi tendenza contraria alla democrazia ed al bene del suo popolo.