I-11/4 ISLAMABAD
BREVI FLASH SUI RIFUGIATI AFGHANI IN PAKISTAN


febbraio 2002, da HAWCA. Traduzione di Laura Pucci


Vent'anni fa c'era una piccola fermata d'autobus di fronte al mercato della frutta, nei dintorni di Islamabad, in una zona della città conosciuta come I-11/4. I rifugiati afgani, che vagano per il paese in cerca di parenti e lavoro, iniziarono a tirar su delle tende vicino alla stazione durante lunghe ondate. Oggi si stima siano 200.000 gli afghani che vivono lì, in un interconnesso labirinto di case di fango che si stendono a perdita d'occhio, su e giù per i fianchi delle colline ondulate. Poi le capanne lasciano il posto alle tende e, ancora più in là, ad alcune grotte con letti e suppellettili ordinatamente disposti. Non c'è acqua potabile nè gas nè scuole pubbliche. I-11/4 è un posto dove il lavoro minorile è la norma, dove schiere di neonati muoiono prima dell'anno.

Dai tetti delle case di fango puoi gettare lo sguardo fino a Islamabad e vedere i nuovi insediamenti che si insinuano attraverso i campi aperti in direzione di I-11/4. Il nuovo campus dell'Università Internazione Islamica, che dovrebbe aprire il prossimo mese, è stato tirato su a circa un chilometro di distanza. Alcuni dei rifugiati più poveri al mondo occupano terreni da costruzione di prima categoria. E i costruttori hanno "saltato" i rifiugiati, comprando lotti più lontani, nella zona I-17.