L'OLOCAUSTO INVISIBILE.
L'AIFO, LA LEBBRA IN AFGHANISTAN E LA NOSTRA "LEBBRA SPIRITUALE": UN BREVE REPORTAGE SUI RIFUGIATI


febbraio 2002, fonte AceA

 

Venerdì 18 gennaio, dal confine tra Pakistan e Afghanistan, Farhat Rehman, responsabile progetto AIFO a Peshawar in Pakistan ha scritto: "La temperatura è di 10 gradi sotto zero, siamo qui da una settimana. Fino ad ora abbiamo fatto 3000 km per renderci conto delle condizioni delle persone più disgraziate del mondo. Abbiamo visto i rifugiati al di là della linea di controllo sul confine: malati, moribondi, partorienti; senza vestiti, senza cibo, senza riparo, senza medicine. Lavoro con i rifugiati da molti anni e sono coinvolta nelle operazioni di soccorso fin dall'inizio della guerra, i più colpiti sono in genere le donne, i disabili, i bambini, ma la situazione al confine e nei campi è assolutamente impossibile da spiegare. E' difficile credere che siano ancora vivi, non capisco come facciano ad essere ancora vivi. Stiamo lavorando per loro al massimo delle nostre possibilità; proprio adesso stiamo partendo per un altro campo che dista sei ore di guida da qui Grazie, amici dell'AIFO, per il sostegno che ci date che ci consente di andare avanti."
L'AIFO in questi giorni è impegnata nelle iniziative legate alla Campagna Internazionale contro la lebbra che culminerà domenica 27 gennaio nella 49a Giornata mondiale dei malati di lebbra. Raoul Follereau, fondatore della Giornata, ammoniva sulle numerose lebbre del nostro mondo; l'indifferenza, la peggiore tra tutte. La lebbra medica rende insensibili al dolore, la lebbra dello spirito rende sordi al dolore dei nostri simili. Ciascuno ha la sua lebbra da combattere.
Campagna Internazionale contro la lebbra: 27 gennaio 2002 49 Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra in più di 200 piazze d'Italia i volontari AIFO hanno offerto il miele della solidarietà per vincere la lebbra.
Info: Michela Di Gennaro, ufficio stampa AIFO, tel.: 051-433402, 328-6223901. E' disponibile materiale di approfondimento