GLI ESERCITI DELLA LIBERTA'
"FREEDOM FIGHTERS. BRAVE WOMEN BATTLE OPPRESSION IN AFGHANISTAN"


novembre 2001, da ABCnews, 30/10/2001 Traduzione di F.A.

New York. La notte di lunedì 29 ottobre il periodico Glamour ha premiato Tahmeena Faryal, di RAWA, con il riconoscimento di Donna dell'Anno. Faryal dedica la vita a cercare di migliorare la condizione di migliaia di donne afgane, documentando le sofferenze inflitte loro dal regime talebano. Lavora con RAWA dal Pakistan e ha condotto per molto tempo la sua campagna dagli Stati Uniti. Per questo i Talebani hanno emesso contro di lei e gli altri membri di RAWA un fatwah, ovvero un editto religioso che ne chiede la condanna a morte.

Ai microfoni di "Good Morning America" Faryal dice di essere ben consapevole dei rischi che si corrono esponendosi in questo modo, ma che non é tollerabile che la situazione delle donne afgane non venga documentata. Per proteggere la sua identità usa un nome di copertura e durante le interviste indossa un velo.

Racconta di come nel 1999 i Talebani uccisero una donna accusata di aver assassinato l'uomo cui era illegalmente sposata. La donna, che non aveva subito alcun processo, aveva ricevuto il perdono della famiglia del marito scomparso, per via dei suoi sette figli. Ciononostante i Talebani ordinarono che venisse ugualmente giustiziata perché "troppo colpevole per essere perdonata," dice Faryal. Immagini dell'esecuzione, ripresa da un membro di RAWA con una telecamera nascosta, mostrano la donna mentre viene fatta scendere da una macchina e inginocchiare. Poi un soldato talebano le spara dietro la nuca con un fucile automatico.

"Quando le donne di RAWA vennero a scoprire delle esecuzioni pubbliche delle donne negli stadi sportivi," dice Faryal, "sapevano bene che se fossero state arrestate con uno di quei nastri, avrebbero potuto essere giustiziate direttamente lì allo stadio."

Sul sito web del gruppo, RAWA.org, ci sono altre testimonianze di queste esecuzioni, documentate con piccole telecamere nascoste sotto il burqa, tra cui la lapidazione di una donna avvenuta in uno stadio a maggio 2001.

Tutte le attività portate avanti da RAWA nei territori occupati dai Talebani sono altamente rischiose. Molti membri di quest'associazione sono già stati arrestati e la pena che il regime talebano ha stabilito per questo tipo di reati è la lapidazione. Faryal porta avanti il suo lavoro in incognito e clandestinamente, vivendo perennemente nel terrore di essere scoperta.

Alla cerimonia dei Glamour Awards, Faryal ha letto una poesia della fondatrice di RAWA, Kamal. Alcuni versi, tradotti dal persiano, recitano: "Io sono colei che si é risvegliata. Ho trovato la mia strada e non tornerò più indietro."