L'ALLEANZA DEL NORD:
ASSASSINI E VIOLATORI DEI DIRITTI UMANI!
DICHIARAZIONE
DELL'ASSOCIAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE AFGHANE (RAWA) IN
OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL'UOMO
dicembre 2001, da RAWA traduzione
di Flavia Abbinante
Nel giro di pochi giorni i bombardamenti americani hanno fatto a pezzi quel residuato di Medioevo che sono i talebani. Quegli stessi Stati Uniti che fino a due anni fa erano "profondamente vincolati" a questi combattenti. Tutto ciò a dispetto delle nauseabonde menzogne e dei vanti dei talebani e degli enfatici fatwa (condanne a morte, ndt) e dei giuramenti del Mullah Omar e di Osama bin Laden di portare la loro jihad fino in fondo. Ecco il risultato del profondo disgusto e della repulsione che i talebani sono riusciti a suscitare in Afghanistan e nel resto del mondo. I talebani, così come gli odiosi seguaci di Golbodin Hekmatyar del partito Hezb-e-Islam prima di loro, hanno trovato estremamente conveniente - alla fine di una carriera vergognosa - radersi barba e baffi, gettar via il turbante, liberarsi dei pantaloni larghi e darsi alla fuga come topi, pur di aver salva la vita. Questo é il destino che attende tutti i carnefici della storia che hanno trattato da tiranni il loro popolo in nome della religione, della tradizione e dell'appartenenza etnica.Ci sono persone dentro e fuori Kabul che hanno ipotizzato che invece di uccidere il Mullah Omar e bin Laden, sarebbe molto più utile rinchiuderli in apposite gabbie fino a lasciarli morire lì, e mostrarli all'opinione pubblica internazionale come esempio per tutti i fondamentalisti, islamici e non, che intendono costringere interi popoli in regimi di prigionia religiosa e fascista.
La cancellazione efficace del regime talebano dovrebbe procedere come prima cosa all'impressione di un marchio indelebile sulla fronte degli ideologi del movimento, come i signori Isshaq Negargar, il Dottor Khalilullah Hashimian, Nabi Mesdaq e altri, che hanno scritto, urlato e strepitato fino allo stremo in difesa dei talebani e di ciò che questi rappresentavano. Se questi apologeti e agenti corrotti dei talebani non hanno abbastanza senso dell'onore da suicidarsi o cercare asilo nell'Occidente "infedele e decadente", dovrebbero almeno avere la decenza di consegnarsi alle organizzazioni anti-terroristiche degli Stati Uniti e della Gran Bretagna per chiarire come e in che misura fossero coinvolti con gli organizzatori dei crimini dell'11 Settembre. In realtà, se i partner della coalizione anti-terroristica occidentale avessero seriamente voluto combattere il fondamentalismo, già da tempo avrebbero dovuto raccogliere tutte le "menti" grandi e piccole dell'organizzazione dei talebani e di al-Qaeda nei vari paesi occidentali che li ospitano, avrebbero dovuto metterli su un aeroplano e spedirli ai nascondigli del Mullah Omar e di Osama e lasciare che portassero conforto e guida ai loro eroi afghani, arabi e pakistani nel momento della verità della "jihad contro gli infedeli"!
L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane sperava ardentemente quest'anno di riuscire a celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti dell'Uomo nel suo paese. Ma il risorgere dei criminali dell'Alleanza del Nord in varie città dell'Afghanistan, spalleggiati dai fucili americani, ha ridotto queste speranze in frantumi. I militanti dell'Alleanza del Nord si devono ricordare degli anni tra il 1992 e il 1996, quando erano al potere. Quando l'odiosa gang di Golbodin Hekmatyar (Hezb-i-Islami) riduceva Kabul in macerie bombardando ogni giorno indiscriminatamente la città e lanciando missili. Quando l'infame gruppo di Mazari-Khalili (Wahdat-i-Islami) cavava gli occhi ai non-hazari. Quando il vile gruppo di Sayyaf (Ittehad-i-Islami) conficcava chiodi lunghi 15 centimetri nelle teste degli hazari o li lasciava morire asfissiati per il caldo in container di metallo.
Quando i perfidi gruppi di Rabbani e Massoud (Jamiat-i-Islami e Shorai Nazar) massacravano gli abitanti di Afshar e di altre zone residenziali di Kabul, riabilitando poi in seguito figure che si sono macchiate di assassini, stupri, scorrerie, noncuranti della barbarie e dell'infamia perpetrate ai danni di innumerevoli donne, bambine e bambini innocenti e indifesi. La cosiddetta "Alleanza del Nord" dovrà tener presente che le ferite inflitte alla popolazione dell'Afghanistan durante gli anni della loro sanguinaria e infame jihad sono ancora troppo recenti e dolorose perchè un loro improvviso simulato battesimo democratico e una conversione alla fede nei diritti umani possano essere credibili e non presi piuttosto come un ulteriore insulto per quella gente che già tanto ha sofferto per colpa loro. Assumere posizioni evidentemente false, parlare di "democrazia" o di "diritti delle donne" non laverà e non nasconderà la loro innata natura di terroristi fondamentalisti.
Guardando in TV alcuni capi della jihad, così apparentemente soavi e pacati, una madre ancora in lutto, spossata da anni di sofferenza e agonia, ha detto di vedere ancora il sangue dei suoi figli sulle vesti immacolate di quei leader dell'Alleanza del Nord. E questa é la reazione istintiva della stragrande maggioranza del nostro popolo.
L'opinione pubblica di tutto il mondo deve sapere chi sono questi criminali che si fanno chiamare "Alleanza del Nord". Sono le stesse persone che hanno dichiarato che democrazia e libere elezioni sono concetti eretici e blasfemi. Gli stessi che subito dopo aver usurpato il potere dopo il crollo del regime fantoccio di Najib, e prima ancora di procedere a qualsiasi iniziativa per ristabilire la pace e ridare fiato alla provata economia del paese, hanno sfogato la loro pia ira sulle donne e in un decreto di tutte le fazioni alleate della jihad congiunte hanno imposto - tra altre sordide restrizioni - l'uso obbligatorio del velo. L'opinione pubblica di tutto il mondo deve sapere che molto tempo prima dell'arrivo dei talebani, già il Mullah Younis Khalis (confederato dei vittoriosi guerriglieri della jihad) "giustiziò" con l'artiglieria le statue di Budda di Bamiyan. E' bene che si sappia che al confronto del numero di stupri di donne e bambine dai sette ai settant'anni perpetrati dall'Alleanza del Nord, i crimini dei talebani impallidiscono. In visione di tutto ciò e dei numerosi massacri, dell'appropriazione e della deturpazione di beni nazionali e di ricchezze archeologiche, delle enormi quantità di denaro sottratto indebitamente alla popolazione indifesa, e di altri crimini che sarebbe troppo lungo qui anche solo menzionare, queste persone dovrebbero sedere al banco degli imputati dei tribunali internazionali, al fianco dei criminali di guerra, e non alla guida del governo dell'Afghanistan.
Data la presenza di irriducibili fondamendalisti al tavolo delle trattative di Bonn - specialmente quella dell'arcicriminale Homayoun Jarir, il cui capo Golbodin si é recentemente alleato con i talebani - RAWA sin dall'inizio ha guardato con sfiducia all'incontro di Bonn. La composizione del governo temporaneo, che include sciacalli della jihad e due donne, delle quali una ai vertici del partito mercenario e criminale Hezb-i-Wahdat e l'altra una nota traditrice parchami, ha mostrato come le Nazioni Unite non sono riuscite nell'impegno di aiutare la nostra gente a liberarsi degli ultimi demoni dell'Alleanza del Nord. E' bene che l'ONU sappia che anche se tutti i ministeri del governo afghano fossero assegnati a donne del genere, la lotta per la libertà e la liberazione dall'oppressione delle donne afghane non verrà mai rappresentata.
Negli anni appena trascorsi i leader della jihad hanno dato la loro "parola d'onore", hanno giurato sul Corano nei luoghi più santi, la Mecca e Medina, presenti i loro superiori pachistani, iraniani e arabi, che non avrebbero mai più versato sangue (e neanche a dirlo, hanno infranto il giuramento prima che l'inchiostro fosse asciutto).
Quelli delle Nazioni Unite credono davvero che gente capace di simili atrocità si fermi davanti a un pezzo di carta firmato a Bonn? Come fanno le Nazioni Unite a non capire che questi signori della guerra mercenari non si faranno alcuno scrupolo a vendersi per l'ennesima volta al prossimo potente in cerca di un sicario? E che di conseguenza ancora una volta inviteranno le potenze straniere a intervenire qualora le loro sordide ambizioni e i loro interessi campanilistici dovessero essere radicalmente compromessi? Questi criminali e parvenu hanno un'insaziabile sete di potere e prestigio sociale, quale che ne sia il prezzo. Ecco perchè non potrebbero fare altro che cospirare e tagliare l'uno la gola dell'altro. Come fanno le Nazioni Unite a non comprendere che i membri dell'Alleanza del Nord non sono le persone più affidabile per gestire i miliardi di dollari che dovrebbero essere destinati alla ricostruzione dell'Afghanistan, quando già si sono impossessati non una ma decine di volte dei convogli di aiuti umanitari delle Nazioni Unite stesse e quando nientemeno che Mahmoud Mistry, l'allora rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite in Afghanistan, non ha esitato a definirli "un esercito di banditi"?
RAWA ancora una volta vuole che la sua testimonianza serva da monito per le Nazioni Unite e per la comunità internazionale, affinchè sia chiaro che un ritardo nell'invio di forze in Afghanistan impegnate nel mantenimento della pace non farà altro che portare inevitabilmente ad altri bagni di sangue e agli orrori e alle atrocità degli anni tra il 1992 e il '96. Il combattimento tra cani in atto al momento tra Dostum e il partito Hezb-i-Wahdat non rimarrà confinato a Mazar-i-Sharif. Se le Nazioni Unite intendono sinceramente impegnarsi a garantire l'indipendenza, l'unità e la democratizzazione del paese, devono smettere di sostenere, sotto qualsiasi nome o pretesto, l'Alleanza del Nord, e condannare e punire immediatamente e inequivocabilmente qualsiasi paese che fornisca armi e finanziamenti a questi assassini. Solo allora sarà possibile instaurare in Afghanistan un governo libero dalle contaminazioni del terrorismo e del fondamentalismo, basato su valori democratici, e solo allora si riuscirà a riportare la pace e la stabilità in questo paese e a dare il via a un'onesta sfida perché questa terra in rovina possa essere ricostruita.
In sè e per sè la semplice fine del giogo umiliante del burqa non comporta affatto la restituzione dei diritti e delle libertà delle donne. L'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane, in quanto unica associazione femminista anti-fondamentalista del paese, é convinta che solo un governo secolare e democratico permetterà alle donne afghane di liberarsi del fardello di secoli di oppressione e le metterà in condizione di imporsi alla pari con gli uomini.
La nostra madrepatria devastata, avvolta in un lutto infinito, é sfuggita alle grinfie della criminalità talebana solo per ritrovarsi nella strada senz'uscita di assassini guerriglieri della jihad. Una vicolo cieco impossibile da raccontare o definire, salvo forse per le potenti e gloriose parole di Ahmad Shamlu. Ma RAWA non smetterà mai di combattere affinchè il suo popolo possa uscire da questo vicolo cieco.