TONNELLATE DI DENARO ARRAFFATE DALL'ALLEANZA DEL NORD.
LIQUIDI DI VITALE IMPORTANZA SOTTRATTI AL GOVERNO KAZAI


febbraio 2002, da The News International. Traduzione di Giovanna Gagliardo

Kabul - Si sono perse le tracce di sei container pieni di banconote che i russi avrebbero spedito in Afghanistan; il convoglio non avrebbe mai raggiunto Kabul e si pensa che le tonnellate di denaro siano state arraffate dagli uomini dell'Alleanza del Nord.

Secondo alcune fonti diplomatiche va allargandosi sempre più il divario tra l'amministrazione Karzai e l'Alleanza del Nord che sembra persegua piuttosto una propria agenda segreta.

Alcune voci riportano che Yaseen, fratello del generale Fahim, si starebbe dando da fare per cambiare gli afghani (moneta locale) arrivati recentemente all'Alleanza del Nord nei container russi. Yaseen riuscirebbe a comprare fino a 600.000 dollari al giorno attraverso degli agenti di cambio. Alcune borse piene di afghani sarebbero state spedite anche ai mercati del denaro di Peshawar e Quetta per essere cambiate in dollari.

Altre fonti sostengono che neanche i punjsheri dell'Alleanza del Nord sembrano avere intenzione di rinunciare agli afghani freschi di stampa ricevuti dalla Germania attraverso la Russia. Recentemente sarebbero arrivati nella valle di Punjsher sette container carichi di afghani che l'Alleanza del Nord avrebbe trattenuto invece di inviare all'amministrazione Karzai a Kabul, nonostante la grave carenza di fondi che affligge la capitale.

Contemporaneamente, forse ignaro di tali mosse, il governo provvisorio di Karzai ha chiesto alle Nazioni Unite di fornire fondi per pagare i funzionari del governo a Kabul. I leader e signori della guerra dell'Alleanza del Nord continuano, come già in passato, a fare i propri interessi e quelli dei loro amici stranieri. Le condizioni di sicurezza intorno all'Afghanistan sono estremamente precarie, e la notte la situazione diventa drammatica. Saccheggi, massacri, furti d'auto e atti di vandalismo sono di nuovo all'ordine del giorno. La maggior parte degli afghani ha appoggiato l'Alleanza del Nord soltanto per cambiare uno stato di cose ormai insostenibile. Quasi tutti gli afghani ricordano le atrocità commesse dall'Alleanza nell'era precedente ai talebani e non si fidano di loro. Temono anche che nonostante la presenza delle truppe della coalizione la situazione possa deteriorare e sfuggire ad ogni controllo.

La recente lotta interna a Kunduz tra le forze dei generali Rasheed Dostum e Faheem il 21 e 22 gennaio 2002 rappresenta un chiaro esempio. L'Afghanistan ha una situazione socio-culturale particolare ed è noto per il suo efficace sistema tribale e il governo Jirga che hanno funzionato per secoli. La composizione etnico/tribale della società afghana è rimasta complessivamente invariata con il 50% di pushtun, il 20% di tajiki, l'11% di hazara (shia), il 9% di uzbeki e il 10% di altri gruppi. I pushtun, che rappresentano il gruppo più numeroso, hanno sempre fatto valere la loro maggioranza numerica al momento di governare l'Afghanistan.

Anche prima dell'invasione sovietica nel 1979 l'Afghanistan era governato da un leader pushtun, il re Zahir Shah che guidava una rappresentanza equilibrata di tutte le fazioni e gruppi etnici. Oggi, dopo due decenni di guerra che hanno completamente distrutto il tessuto sociale afghano, è ancora un leader pushtun a guidare il governo provvisorio.
Tuttavia questa volta nonostante la leadership pushtun, nel governo provvisorio afghano sembra pesare l'Alleanza del Nord - un gruppo composto da minoranze tajiki, uzbeke e hazara. Un tale scenario rischia di aumentare gli squilibri ed i pericoli dell'Afghanistan. D'altro canto l'Alleanza del Nord nonostante occupi/controlli città importanti dell'Afghanistan e detenga tre dei più importanti ministeri - difesa, interni e affari esteri - difficilmente potrà veramente servire la causa del popolo afghano a causa delle sue debolezze intrinseche.

In realtà l'Alleanza del Nord non è un'organizzazione dai confini ben delineati. È nata nel 1996/97 dal comandante tajiki Abdullah Shah Masood in risposta alla rivoluzione dei Talebani, un nuovo gruppo emergente. Composta da piccoli gruppi politici come il pushtun Ittehad-e-Islami (di Abdul Rasul Sayyaf), gli uzbeki Jumbesh-e-Milli (Abdum Rashid Dostum), Jamiat-e-Islami (generale Ismail) e Hizb-e-Wahadat (Karim Khalili) l'Alleanza del Nord assunse la forma di un'organizzazione politico-militare guidata dal professor Rabbani. Tuttavia non ha mai goduto di una buona reputazione. Gli afghani hanno sempre considerato il suo leader militare, Masood, un traditore, a causa della tregua firmata con i russi durante la jihad.

Inoltre diversi leader di questa alleanza erano dei veri e propri signori della guerra che curavano soprattutto i propri interessi e quelli dei loro padroni stranieri. Molti si sono contraddistinti per il mancato rispetto della legge, i saccheggi e le atrocità commesse all'inizio degli anni '90. La diffidenza reciproca e la mancanza di unità all'interno dell'Alleanza del Nord sono le cause principali del loro fallimento nella lotta contro i talebani.

La sopravvivenza dell'Alleanza del Nord dipendeva soprattutto dal sostegno straniero proveniente da Russia, India e Iran. Nello scenario successivo all'11 settembre, l'Alleanza del Nord ha guadagnato molta più notorietà ed un ruolo d'importanza. Ha aiutato le forze della coalizione occidentale nella guerra di terra contro i talebani, riuscendo così ad esigere una chiara ricompensa e potendo fare la parte del leone nel governo afghano provvisorio.

Tuttavia negli ultimi tre mesi si sono intensificate le sue attività ufficiali e ufficiose in collaborazione con la Russia, l'India e l'Iran tese ad ottenere il controllo completo sull'Afghanistan e su Kabul.

Sul fronte diplomatico, nonostante abbia ottenuto tre dei ministeri più importanti, l'Alleanza del Nord ha lottato per una maggiore rappresentanza nel governo provvisorio. Nella stessa gara Abdul Rehman, un ex sostenitore accanito di Masood, è riuscito ad ottenere una delle poltrone riservate al gruppo di Roma.

Questa mossa aveva suscitato delle riserve perché è apparsa come uno stratagemma per far ottenere un numero maggiore di posti nel governo provvisorio ai panjsheri di Shoora-e-Nazar. D'altro canto, Younis Qanuni e Abdullah hanno nominato praticamente tutti i vecchi sostenitori di Najibullah nel ministero degli Affari esteri afghano. Tutti i direttori, i vicedirettori e i dirigenti del ministero degli esteri provengono ora dall'ex regime comunista.

Dal punto di vista militare l'Alleanza del Nord continua a ricevere armi, forniture militari e persino manodopera dai suoi amici stranieri. Le sue mosse segrete indicano l'intenzione di consolidare la presa delle città più importanti dell'Afghanistan. Recentemente, durante l'ultima settimana di novembre, la Russia ha inviato 12 aerei IL76 a Bagram con a bordo due gruppi di specialisti russi, inclusi 200 ufficiali in divisa e 12 agenti dei servizi segreti. In modo analogo, il 15 e 17 dicembre 2001 la Russia ha fornito un grosso carico di armi, munizioni e attrezzatura militare al comandante Daut a Kunduz.

Inoltre i russi stanno facendo pressioni sul governo provvisorio di Hamid Karzai attraverso il generale Faheem affinché vengano stipulati tutti gli accordi per la fornitura di materiali militari con la Russia. Anche gli indiani sembrano essere molto occupati ad aumentare la propria influenza militare a Kabul offrendo assistenza militare ed impartendo addestramento militare alle truppe dell'Alleanza del Nord. I loro agenti segreti hanno lavorato alacremente a Kabul per organizzare il trasporto di 136 prigionieri pakistani in India e raccogliere prove documentarie contro il Pakistan.

L'India è coinvolta anche nella pianificazione e fornitura di assistenza a lungo termine in diversi altri campi come la ristrutturazione dell'Accademia militare e di polizia, l'istruzione, la salute, etc. L'Iran, che rappresenta il terzo braccio straniero che agisce in Afghanistan, sta inviando cospicui carichi di armi, munizioni e razioni all'Alleanza del Nord. Il 23 dicembre Ismail Khan di Herat ha fatto arrivare 11 camion pieni di armi di piccole dimensioni e munizioni RPG a Dostum, provenienti dagli aiuti giunti a lui dall'Iran.

Il saccheggio organizzato dei magazzini del governo da parte degli uomini del generale Faheem è un segno evidente che l'Alleanza del Nord persegue propri fini e ha dei piani segreti. Il 10 dicembre il generale Faheem ha presieduto un incontro segreto dei comandanti dell'Alleanza del Nord durante il quale è stato deciso di spiegare truppe Shia nell'area di Paktia e Paktika per poter meglio sfruttare le differenze esistenti nelle fila dei Pushtun. Durante la seconda settimana di gennaio del 2002, quando Kabul è stata demilitarizzata e posta sotto il controllo delle forze di pace delle Nazioni Unite l'Alleanza del Nord ha rimosso soltanto 5.000 delle sue 13.000 truppe da Kabul. Il resto è ancora stazionato là.

I ministri dell'Alleanza del Nord dimostrano anche un fervore eccessivo verso l'India. Nonostante diverse dichiarazioni amichevoli ed aperture da parte di Karzai, Younis Qanuni e Abdullah non hanno mostrato alcuna esitazione ad esprimere dichiarazioni minacciose al Pakistan da Nuova Delhi. Qanuni e Abdullah insieme ad alcuni altri ministri hanno progettato di diffamare il Pakistan durante tutti i forum internazionali biasimando Islamabad per le sue interferenze negli affari interni afghani, sostenendo che JUI (F), JUI (S), e Jaish-e-Muhammad hanno inviato 80.000 combattenti in Afghanistan. È probabile che chiedano una commissione d'inchiesta internazionale per approfondire queste accuse.

Prima della caduta di Kabul la maggior parte degli afghani considerava i talebani e le loro politiche come un'estensione delle politiche pakistane e dunque odiavano il Pakistan. Tuttavia con il cambio di posizione del Pakistan ed il suo appoggio alla coalizione questa impressione si è dissipata. Sebbene analfabeti gli afghani sono saggi dal punto di vista politico, e sanno riconoscere i propri amici e nemici. Questo è il motivo per cui il grosso degli afghani nel proprio cuore odia i russi e gli iraniani più di quanto odi i pakistani.

La maggioranza silenziosa degli afghani che risiede in Pakistan, e che qui ha fatto studiare i propri figli, lavora e sopravvive, appoggia le posizioni del Pakistan nei confronti dell'Afghanistan. Nessuna somma di denaro russo, indiano o iraniano potrà far cambiare la loro opinione. Questa gente considera il Pakistan un Paese che ha fatto realmente gli interessi degli afghani.

Con il peggiorare della sicurezza ed il ritorno dei signori della guerra, molti afghani stanno rimpiangendo la caduta del governo talebano. Lo svolgersi degli eventi lascia temere che l'Alleanza del Nord stia dirigendo il paese verso un altro baratro.