INTERVISTA DI RAWA AD ALCUNE PROSTITUTE
LE VEDOVE SPESSO NON HANNO ALTRA SCELTA PER SOPRAVVIVERE CON I LORO FIGLI. BREVI STORIE TRA LE STRADE DI KABUL


novembre 2002, da RAWA, traduzione di Diana Girardelli

 

Tra gli effetti di più di due decenni di guerra e distruzione in Afghanistan, specialmente nell'ultima decade, quando il regno del terrore dei fondamentalisti Jehadi e i loro fratelli di credo Talebani prevalevano sul nostro paese, la prostituzione tra le vedove è una tragedia che non può essere dimenticata. Sfortunatamente, essendo la prostituzione segreta e illecita, non esistono fatti e testimonianze effettivi per documentare il numero attuale di prostitute. In ogni caso, stando ai dati dei membri di Rawa che sono in contatto con alcune di loro, il numero eccede sicuramente le migliaia.
Uno dei progetti di Rawa all'interno dell'Afghanistan è quello di aiutare le centinaia di migliaia di vedove disperate, alcune delle quali si sono date alla prostituzione, e di salvarle da questa orribile occupazione. Fortunatamente, i nostri membri sono riusciti ad entrare in contatto con molte di loro, alfabetizzandole e consentendo loro di frequentare dei corsi di cucito. Le donne che frequentano i corsi di cucito di Rawa hanno avuto una macchina da cucire gratis, di modo che possano mantenersi da sole, e tornare alla vita normale e decente lontano dalla prostituzione, desiderio di ogni donna.
Varrà la pena ricordare che negli ultimi mesi Rawa ha distribuito cibo a molte di queste donne.
Recentemente, nel giugno 2002, due membri di RAWA a Kabul hanno intervistato alcune di queste donne e ripreso la loro conversazione. Più avanti ci sono parti delle conversazioni tradotte. Il dolore e la miseria di molte di queste donne sono simili; la maggioranza di loro ha perso il marito caduto nelle mani dei fondamentalisti durante la guerra e non aveva altra scelta nella vita che la prostituzione. Il loro unico desiderio è quello di trovare un aiuto e tornare a una vita degna di un essere umano.
Il vostro aiuto ci darà la possibilità di salvare molte altre donne disperate ed oppresse e di preservare il futuro loro e dei loro figli.
Come da richiesta delle donne intervistate, abbiamo censurato le loro foto e i loro nomi, riducendoli alle iniziali.

MH: è una vedova di circa 33 anni. Ha perso il marito 4 anni fa in guerra e ha 6 figli tra i 4 e i 14 anni d'età. Piangendo ha detto: "Non potevo neanche pensare al suicidio a causa dei miei figli. Durante gli ultimi due mesi nn ho pagato l'affitto della casa e ogni giorno il padrone ha minacciato di sfrattarci con la forza. Nn ho ancora pagato neanche la luce, e invento delle scuse ogni volta che arrivano a chiedermi i soldi.
Durante il regime dei Talebani, visto che nn c'era altro modo per vivere, sono diventata una prostituta. Ero in contatto con un Talib il cui nome era Sakhi Dad; mi diede 10 afghani (un afghani=100,000) ogni settimana (un dollaro americano= 42,000 afghani). In ogni caso, 6 mesi fa, Sakhi Dad ha lasciato Kabul e io sono seriamente nei guai. La mia unica speranza è quella di trovare un lavoro. Mi ripugna essere una prostituta ma è stata la fame dei miei figli a spingermi a questo. La mia figlia maggiore frequenta la quarta, e ho cercato disperatamente di tenerla all'oscuro da questi fatti".

FA: è una vedova di 35 anni con 5 figli. Ha perso il marito nella guerra tra i talebani e il Wahdat Party a Dara Soaf. I suoi occhi sono pieni di dolore e disperazione, e ci dice con la figlia di 11 anni vicina: "Mio marito era un contadino; mentre lavorava nei campi i Talebani hanno attaccato, ucciso persone e distrutto le fattorie. Hanno ucciso mio marito nel suo campo, e distrutto le nostre case. Hanno ucciso anche mio genero lo stesso giorno.
Siamo venuti a Kabul. Nn c'era altro modo per dar da mangiare ai miei figli oltre alla prostituzione. La mia bambina di 11 anni sa dei miei contatti. Ho fatto in modo che si fidanzasse con un ragazzo di cui non so molto, così che non dovesse affrontare ciò che io sto vivendo ora. La famiglia di mio marito è povera, non ci può aiutare. Sono distrutta e preoccupata per il destino dei miei figli".

NH: Sembra avere sui 53 anni. E' della provincia di Paghman. E' la madre di 6 bambini, la sua figlia maggiore ha 11 anni. Dice: "ho studiato fino all'ottava classe, ma quando mi sono sposata mio marito non mi ha permesso di continuare a studiare. Due anni dopo esserci sposati mio marito ha cominciato a drogarsi. Mi picchiava ogni giorno e rendeva la mia vita insopportabile. Voleva che lavorassi e guadagnassi per nutrire i bambini. Quando ero incinta di 7 mesi ha voluto divorziare. Ho chiesto l'elemosina e lavato panni per soldi ma non era sufficiente alle nostre necessità. Nove mesi fa ho cominciato a prostituirmi. So che la mia vita e quella dei miei figli ne risentiranno. Se qualcuno volesse aiutarmi, abbandonerei la prostituzione senza alcuna esitazione.

FH: Dice: "Sono di Shamali. Quando i Talebani hanno attaccato il nostro villaggio hanno distrutto ogni cosa. Sono tutti scappati altrove. I Talebani hanno ucciso mio padre mentre lavorara nei campi. Mi sono trasferita a Kabul con i miei 3 figli che hanno dai 3 ai 7 anni. Da quel giorno mio fratello e mio marito non ci sono più; forse sono tra i morti. A Kabul ho lavorato da domestica in una delle case dove ho cominciato a prostituirmi. Oggi sono in contatto con un gioielliere che mi paga quando vado da lui. Soffro di mal di stomaco e detesto avere relazioni sessuali con tutte queste persone.

RA: E' la madre di 3 figli, il più grande ha 5 anni. Quando le ho chiesto l'età, ha sorriso e ha detto: "ho dimenticato il mio nome e tu mi chiedi quanti anni ho; forse 21". Anche lei è di Shamali e ha subito quasi le stesse vicende di "FH". "Ho perso le tracce di mio marito a Shamali. Siamo scappati verso Kabul, ma durante il viaggio i Talebani hanno separato gli uomini dalle donne. Mio marito veniva dal Panjsher e penso che sia stato ucciso lì. Ero incinta di 2 mesi quando abbiamo lasciato il nostro villaggio in rovina. Mi sono prostituita durante gli ultimi 5 mesi; una donna mi ha portata verso questa strada. Sono in contatto con molti uomini che mi danno da da 5 a 6 afghani ogni settimana. Anche mia madre è vedova, ma non sa quello che sto facendo. Non mi piace quello che faccio ma non c'è altra via d'uscita.

SH: Sono della valle di Panjsher ma ho vissuto a lungo a Kabul. Avevo 3 figli; due femmine e un maschio. Ero felice con mio marito. Ma dopo 7 anni di rapporto la mia vita ha subito un cambiamento. Recentemente le mie due bambine sono morte a causa della varicella. Mio marito mi ha ritenuta responsabile delle loro morti e ha usato questa come scusa per lasciarmi. Non mi ha portato via il bambino. Ho cominciato quest'orribile lavoro negli ultimi 3 mesi.
Ho vissuto con mia madre per qualche mese ma alla fine ho cominciato a chiedere l'elemosina. Un giorno un negoziante mi ha fatto un'offerta e io ho accettato. Mi da un afghani ogni settimana. Non so di dove sia e se abbia moglie e figli. Non ricevo nessun piacere dai miei rapporti con lui, ma sono costretta a farlo. Usavo i preservativi per evitare di rimanere incinta, ma nonostante ciò ora sono incinta di 4 mesi. Mia madre non sa nulla dei miei rapporti con quest'uomo.

WH: Ho fatto questo lavoro durante gli ultimi due anni; sono una vedova e devo nutrire i miei figli. Ho cominciato cucinando e lavando vestiti ma le nostre condizioni erano pessime. Alla fine sono entrata in contatto con una donna che faceva la prostituta da molto tempo. Mi ha incoraggiata a lasciare quel lavoro tanto faticoso e fare quest'altro, che porta molti soldi. La mia prima reazione è stata quella del rifiuto, ma in seguito, quando la nostra vita è peggiorata, ho accettato. Quando l'ho fatto per la prima volta, sono stata malissimo e ho pianto per giorni e giorni. Sono in contatto con molti uomini che mi danno soldi. Sono stata costretta a fare questo e non sono certo felice di farlo. Prendo la pillola per non rimanere incinta. Ho sempre paura che i miei bambini e i miei vicini sappiano qualcosa di queste relazioni. Se lo sapessero i miei vicini mi caccerebbero da questa zona.
Ho molta paura di prendere l'AIDS o qualsiasi altra malattia venerea, per questo lo faccio solo quando ne ho assolutamente bisogno. Sono in contatto con molte donne che fanno lo stesso orribile lavoro, e sono tutte vedove. Conosco Jamila che è stata uccisa da uno dei comandanti dei Talebani. Aveva una relazione col comandante, quando lui si è accorto che aveva rapporti con altri uomini l'ha uccisa.

AH: Mio marito ha voluto il divorzio 5 anni fa. Ho avuto 2 figlie ma lui voleva un maschio. Con due bambine ho dovuto affrontare molti problemi. Ho cominciato a lavare vestiti ma alla fine sono caduta in questa rete. L'ho fatto per più di due anni. Sono in contatto con un uomo che ha una galleria e mi dà soldi in cambio di rapporti sessuali. Ha una famiglia, una moglie e dei figli. Sto prendendo la pillola per non rimanere incinta e soffro di cuore.
Mia figlia ha 14 anni. Per tenerla lontana da tutto questo l'ho fatta sposare. Ma la cattiva sorte ha reso la sua vita peggiore della mia. Il marito è molto giovane e inesperto e lui con la madre le fanno cose terribilmente crudeli. Mia figlia viene spesso a dividere il suo dolore con me. Ora insegna a leggere e scrivere in un corso organizzato da RAWA.